Le moto da cross si fanno più amichevoli
L’anno scorso abbiamo testato Monster Energy Supercross 4 con la speranza di ritrovarlo meglio bilanciato nella sua futura edizione. Pur risultando un titolo dedicato agli appassionati di questa particolare disciplina, si dimostrava infatti poco disponibile verso quei giocatori non troppo abili nel gestire una simulazione. Come stiamo per vedere Milestone ha imparato dai propri errori, e con Monster Energy Supercross 5 sistema diverse debolezze del passato, mantenendo intatte le idee che invece avevano convinto.
Nonostante MXGP e MotoGP vendano sicuramente di più, specie qui in Europa, i giochi del campionato americano di Supercross hanno sempre mostrato una buona realizzazione della disciplina, potendo anche permettersi di sperimentare alcune novità al gameplay come quella relativa ai rewind limitati e da ricaricare guidando e saltando in modo spettacolare. Semmai c’era da lavorare sul tutorial, troppo spesso composto da un semplice giro di pista mentre ci venivano spiegati i comandi e le azioni da effettuare. Un po’ poco per un racing game in cui non basta curvare, ma serve gestire adeguatamente salti, manovre aeree e il ritmo dei dossi, così da sfruttare al meglio decolli e atterraggi. In Monster Energy Supercross 5 questo tutorial molto stringato fa il suo ritorno, ma si affianca anche la nuova Futures Academy, una serie di tutorial aggiuntivi a cui però manca una spiegazione visibile e diretta. Ci viene detto cosa fare, ma in alcune occasioni non è così chiaro capire cosa vogliano farci fare gli sviluppatori.

Per fortuna questo problema è limitato ad alcune lezioni, e soprattutto non offre nulla di assolutamente necessario o che non possa essere imparato giocando. La migliore delle notizie è che ora il titolo è molto più scalabile: se nel quarto episodio, a livello molto facile, vincere una gara all’inizio era davvero complesso, ora ci siamo trovati a doppiare anche l’intero gruppo. La cosa non vi deve spaventare perché già a livello Medio, la sfida contro gli avversari si riequilibra, lasciando ancora gli scalini “difficile” e “realistico” ai fan più abili. È stata migliorata significativamente anche la fisica della moto, a cui si possono applicare una serie di aiuti per la traiettoria, per la frenata, per la gestione della fisica in curva, per lo spostamento del peso del pilota e per molte altre caratteristiche che possono cambiare molto le cose se vorrete gestirle autonomamente. Infine anche le gare possono essere personalizzate, scegliendo di affrontare solo le corse dirette, oppure se passare attraverso qualifiche e Heat che aumentano il tempo sui tracciati ma vi consentono di padroneggiare meglio il percorso.

Le modalità di gioco sono rimaste invariate, con corse singole, campionati personalizzati, time attack e ovviamente la carriera. Qui la struttura è rimasta la stessa dell’anno scorso, con tre gare da affrontare nella categoria Futures per poi passare a Rookie e infine a Pro. La cosa interessante è che stavolta ad ogni passaggio si aggiungeranno caratteristiche e dinamiche, come per esempio la forma fisica del nostro pilota. Per migliorarla dovremo affrontare alcune prove nel Compound, il nuovo spazio free roaming che ci offrirà tre sfide da completare entro 3 minuti. In questa fase spiccano dinamiche arcade ben integrate, come lettere da raccogliere per completare la parola “SHAPE”, eseguire particolari manovre aeree o semplicemente ottenere un numero di punti minimo da salti e acrobazie. Tornano le prove da completare per ottenere punti abilità da investire nei miglioramenti del pilota, ma grazie alla migliore guidabilità, diventa più fattibile portarle a termine senza bruciarsi i tentativi limitati che ci vengono forniti dopo ogni gara.

La componente Multigiocatore porta invece una graditissima novità. Oltre alle modalità online, è stato finalmente introdotto lo split screen per due giocatori, così che si possa correre su un tracciato a scelta fianco a fianco con un amico. Non ci sono campionati da affrontare insieme, ma già l’introduzione di gare singole è un enorme passo avanti che possiamo promuovere anche sul piano tecnico, visto che il gioco gestisce ogni cosa al meglio, facendoci correre insieme ad altri 16 piloti mossi dalla CPU. La componente online poi non si limita alle sole gare, ma offre anche contenuti creati dagli utenti che comprendono tracciati creati con il completo editor. Si trovano già ora diverse piste nate dalla creatività dei giocatori, così come altre che si vedranno solo in futuro. I 17 tracciati ufficiali creati da Milestone sono ovviamente più rifiniti e dettagliati, ma è una possibilità da non sottovalutare.

Il comparto tecnico di questa edizione risulta ancora più agile, con caricamenti rapidissimi su console next-gen e con una fluidità eccellente. Le piste in sé sono dettagliate e mostrano i solchi dei passaggi precedenti, mentre gli elementi di contorno andrebbero migliorati. Sicuramente stona il respawn in pista, immediato quando ci si avvicina un po’ troppo agli addetti a bordo pista, così come in occasione di curve effettuate un po’ più strette del previsto. In alcune occasioni poi abbiamo visto volare il nostro pilota anche senza apparenti ostacoli ad intralciarci, come nel caso di un dosso sul tracciato di Arlington 1. Anche le cadute hanno bisogno di essere migliorate, con i piloti che una volta sbalzati dalla moto, diventano rigidi e rendono evidente l’effetto manichino. Migliorati invece i volti dei piloti ufficiali, mentre l’editor del nostro biker si dimostra sempre molto basilare e con preset limitati. Buone infine le musiche rock che ci sostengono in gara e il doppiaggio in inglese che anticipa e chiude gli eventi. Tutti i testi sono invece in italiano.

Monster Energy Supercross 5 è un’evoluzione riuscita della passata edizione. I suoi più grandi pregi sono la migliore scalabilità dell’esperienza, così che tutti possano gareggiare e trovare il proprio ritmo, e l’inserimento dello split screen, attesissima caratteristica che, su console next-gen è un piacere da giocare. Il resto è stato limato e migliorato, ma contenutisticamente siamo sullo stesso piano, modificando ovviamente tracciati e piloti ufficiali dei campionati 250 East e West e 450. Come capita spesso con i giochi sportivi a cadenza annuale, questo è l’anno dei miglioramenti, quello che non inventa quasi nulla di nuovo ma che migliora tutto quello che già c’era. Ora che il modello di guida convince grazie alla sua scalabilità, attendiamo un sesto capitolo che possa aggiungere un po’ di pepe alla modalità carriera, funzionale anche quest’anno ma pur sempre molto classica, o magari una modalità storica che possa riportare sui nostri schermi leggende, cilindrate e tracciati del passato.
- – Sistema di guida più scalabile
- – Carriera con alcune aggiunte piacevoli
- – Split screen per due giocatori
- – Editor dei tracciati
- – Sempre fluido e veloce
- – Alcune cadute non sembrano meritate
- – Tutorial da integrare
- – Nulla di realmente nuovo
- – Multigiocatore online poco popolato

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