Mortal Kombat 1 – Recensione

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Mortal Kombat è uno dei picchiaduro più amati di sempre. Accanto a Street Fighter, per oltre trent’anni, ha tracciato la strada di un genere molto amato, ma ciò non significa che sia sempre andato tutto bene. Dopo alcuni capitoli vincenti e con l’arrivo del 3D, la serie si stava perdendo. Alcuni capitoli se li ricordano in pochi e per recuperare la serie, di pensò ad un reboot che arrivò nel 2011. Oggi Mortal Kombat 1 (qui in offerta su Amazon) esegue un secondo reboot, cambia diverse situazioni ma rimane fedelissimo a sé stesso, tra sangue, Fatality e il suo gameplay adatto a tutti.

Una storia nuova…

Mortal Kombat 1 è un reboot, ma come già successo in passato, non cancella completamente quello che è avvenuto prima di lui. Riassumendo brevemente, in Mortal Kombat 11 Liu Kang ha sconfitto Kronika, un nemico che giocava con il tempo in una ricerca ossessiva dell’equilibrio. Con la sua vittoria Liu Kang è diventato il titano Custode del Tempo e ha scelto di creare un nuovo universo in cui le cose sarebbero andate meglio.

Anche quando Shang Tsung vende olio di serpente, c’è sempre qualcuno che deve mettergli in testa brutte idee.

Per evitare la minaccia del suo mortale nemico Shang Tsung, lo ha confinato ad un’esistenza semplice e lontana dai suoi poteri. Eppure, un’interferenza che sembra indicare proprio la sconfitta Kronika interagisce con lo stregone e lo riavvicina alla sua fame di potere. In tutto questo, trovano posto il Regno della Terra e il Regno Esterno, due reami da sempre in lotta attraverso un certo torneo di arti marziali…

… con volti e risvolti familiari

Come già in passato, Mortal Kombat 1 racconta una storia cinematografica altamente spettacolare che alterna cutscene, scontri giocabili con personaggi fissi e qualche altra piccola novità che piacerà soprattutto ai fan. Seguire la storia è piacevole sia per come viene raccontata, sia per le sorprese che offre. Raiden per esempio in questa nuova realtà non è più il semidio del tuono, ma solo un contadino che si allena insieme al suo compagno Kung Lao.

Nel nuovo universo creato da Liu Kang, Raiden e Kung Lao sono contadini, non ci sono fulmini o cappelli taglienti… all’inizio…

Scorpion, uno dei personaggi più amati e celebri della serie, è proprio una persona diversa, il cui nome dirà molto ai veri fan della saga. Queste a tante altre variabili rendono l’avventura molto varia e sorprendente, con alleanze e situazioni inaspettate, specie sul finale. Molte storie vengono riscritte, seppur alcune situazioni tornino a ripetersi, in un modo o nell’altro.

Cosa si ottiene dalla storia

Giocare la storia inoltre vi permetterà di sbloccare oggetti cosmetici per i personaggi, accumulare risorse da spendere nel negozio e ovviamente impratichirvi con alcuni dei personaggi del roster. Non li userete tutti e l’idea di combattere unicamente con i buoni è piuttosto forte, ma il risultato è davvero validissimo.

Anche stavolta cutscene e combattimenti si alternano per raccontarci una storia che spiega anche cosa ci fanno i kameo

Ogni capitolo e scontro sarà rigiocabile da un apposito menu una volta sbloccato e l’esperienza di visione ricorda concretamente una serie TV. Impiegherete circa 5 o 6 ore per terminare l’avventura, sbloccherete il personaggio di Havik e capirete anche un po’ meglio come si spiegano i Kameo che rappresentano una delle più grandi novità di questo capitolo.

Imparare a kombattere

La modalità storia di Mortal Kombat 1 è solo la prima delle tante pensate esclusivamente per il giocatore singolo. La saga di NetherRealms si è sempre distinta nel voler proporre un posto sanguinoso, ma sorprendentemente rilassante, in cui giocare senza la pressione della competizione online. Per imparare a giocare propone un ottimo tutorial che si sviluppa in una marea di lezioni concentrate sulle tante meccaniche del gioco.

Mortal Kombat non è mai stato troppo tecnico, ma in questa uscita prova ad acquisire ancora più profondità. I tutorial, belli e chiari, sono qui apposta

Affrontarle permette di familiarizzare con il sistema di movimento 2D, combo, mosse speciali potenziate e tante altre dinamiche che vanno ad approfondire un combat system semplice ma profondo. Pensate che per esplorare ogni argomento del tutorial potreste impiegare circa due ore. Mortal Kombat non ha mai raggiunto la complessità di certe produzioni giapponesi, ma con questa uscita porta un livello di tecnicismo molto alto. Nonostante ciò non serve “studiare” per divertirsi fin dalle prime partite, anche grazie a lottatori molto diversi che hanno sempre qualcosa da offrire.

Personaggi, combo e libertà

A sostegno di questa tesi basta guardare la lista delle mosse di ogni lottatore. Abbiamo mosse speciali, le loro variabili potenziate al costo di un pezzo di barra a fondo schermo, posture speciali, contrattacchi, oggetti rilasciati nell’arena, mosse aeree, altre che ricaricano ulteriori indicatori come nel caso di Johnny Cage… Anche le combo sono tutte diverse nel risultato, seppur spesso simili nell’esecuzione di 3 o al massimo 4 colpi. Un numero apparentemente basso che però può essere allungato concatenando altre combo, mosse potenziate e quant’altro.

La lista delle mosse di ogni personaggio è piuttosto grande, senza però apparire esagerata. Le tante variabili delle mosse e le combo sono tutte spiegate nel dettaglio.

Per fortuna non dovremo sperimentare a caso, visto che nei tutorial c’è una sessione dedicata ad ogni lottatore che ci indica alcune di queste combinazioni. Scoprirete così una notevole complessità, ma pur sempre ignorabile da chi vuole godersi il gioco in modo meno competitivo. Insomma, le possibilità ci sono e tutti i lottatori hanno un sacco di potenziale, ma il gioco non vi obbliga mai ad eseguire combinazioni assurde anche solo per lanciare una mossa. Tutto come è sempre stato e dunque tutto estremamente divertente fin da subito.

Kameo e come usarli

A ciò si aggiungono i personaggi kameo. La presenza di un lottatore di supporto che entra nel match, lancia una mossa e poi se ne va non è affatto nuova, ma la sua presenza qui amplia ulteriormente le possibilità. Ci sono personaggi che lanciano mosse complementari ad altri privi di quella tipologia, che sia una mossa aerea, piuttosto che qualcosa che immobilizza temporaneamente l’avversario.

I kameo non sono una novità per i picchiaduro, ma il loro inserimento permette di inserire un fattore creativo che aumenta le possibilità del personaggio principale.

In qui casi avere Sektor, Cyrax o Kano può aiutare in modo concreto a tappare un buco nelle possibilità normali del personaggio scelto. Inoltre la loro presenza può servire per creare combo più lunghe e collegare colpi o mosse speciali altrimenti impossibili da concatenare. Non è una novità per il genere, ma è un ottimo modo per aumentare la personalizzazione degli scontri in un gameplay già piuttosto flessibile.

Le Torri

Se la storia intrattiene ma non permette di approfondire i personaggi usati visto che ad ogni capitolo cambierete lottatore, nelle restanti modalità single player potrete imparare ad usare i vostri preferiti in modo molto più concreto. La più classica è chiamata Torri e possiamo considerarla una versione ampliata del classico Arcade. Dovremo scegliere una torre che scaleremo vincendo combattimenti e, una volta raggiunta la cima, sbloccheremo il finale del personaggio scelto.

Chiamatele Torri, chiamatela modalità arcade, l’importante è che c’è e che offre tutto quello che serve.

Tra le torri da selezionare, le prime tre cambiano solo il numero di incontri prima della scena finale, proponendo rispettivamente 6, 8 e 10 match. La quarta è la torre Senza Fine, una scalata infinita che tiene conto di quanti incontri vinciamo in successione. La quinta, chiamata Sopravvissuto, imita la quarta ma ci restituisce solo una piccola parte di energia tra un match e l’altro.

Le nuove Invasioni

La vera novità arriva con la modalità Invasioni. Scelto un personaggio e un kameo che lo accompagnerà, ci troveremo a muoverci su una mappa come in un gioco da tavolo, dove ad ogni casella ci attende una sorpresa. Spesso troveremo incontri da vincere ma non mancano minigiochi, negozi, fabbri e torri. La prima ambientazione sarà la villa di Johnny Cage, ma una volta superata ci troveremo in una delle invasioni stagionali che raccontano una storia diversa.

Inaspettata e ben realizzata, la modalità invasioni ci proporrà stagionalmente sempre nuove mappe in cui combattere e in cui sbloccare cose per i nostri personaggi preferiti. Ottima aggiunta!

La prima riguarda il caro vecchio Scorpion: sarà lui che dovremo sconfiggere dopo averlo raggiunto attraverso una grande mappa ricca di combattimenti e imprevisti. In questa modalità si presentano anche i cari modificatori, variabili che cambiano in qualche modo i match attraverso l’introduzione di elementi estranei e di disturbo. Dopo aver provato e completato la storia, è molto probabile che la modalità Invasioni diventi la vostra nuova casa.

Segreti e sbloccabili

E i segreti e gli sbloccabili a cui la serie ci ha sempre abituato? Mortal Kombat 1 non ha una Kripta in cui sbloccare extra a caso. La sua idea affonda fortunatamente nel passato più classico dei videogiochi. Gli oggetti, le grafiche, le fatality e le brutality si sbloccano semplicemente giocando. Usando un determinato personaggio, che sia un principale piuttosto che un kameo, guadagnerete punti esperienza e crediti stagionali.

Archiviata la Kripta, stavolta sbloccheremo mosse finali, skin e oggetti extra per i personaggi che stiamo usando. P.s. Si prega di ignorare il personaggio morto male sullo sfondo.

Con i primi sbloccherete qualcosa che lo riguarda ad ogni level up, come una nuova fatality, una nuova brutality o grafiche per la vostra scheda personaggio, mentre con i crediti stagionali potrete acquistare skin e oggetti specifici nel negozio. Poi ovviamente non manca nemmeno qui una valuta premium con cui comprare oggetti specifici e spesso molto belli, ma vi assicuro che già con le monete ottenute giocando potrete comprare molti elementi estetici.  Solo assicuratevi di spendere i crediti stagionali prima che inizi la stagione successiva, altrimenti li perderete.

L’online di qualche anno fa

Riguardo la componente online invece si poteva fare qualcosa di più. Non che non funzioni il matchmaking o il sistema di rollback che rende gli scontri fluidi e appassionanti. Il problema semmai è che mancano tanti piccoli accorgimenti, oltre ad una lobby dei giocatori come quella vista in Street Fighter 6. Alcune caratteristiche sono “in arrivo”, come l’allenamento mentre si attende un avversario, quindi è probabile che qualcosa si stia ancora muovendo per rendere il gioco adatto anche a chi cerca un ambiente online più moderno.

Senza una lobby dinamica e con poca attrattiva, la seppur efficiente modalità online non regge il paragone con altre uscite recenti.

Manca inoltre un indicatore che segnali la qualità della connessione avversaria. Ovviamente anche qui potrete far salire di livello i personaggi usati e guadagnare  valuta, ma per adesso Mortal Kombat 1 non sembra ancora adatto ai giocatori che amano gli scontri competitivi online. Li permette, funzionano anche tramite classificate, ma non è ancora all’altezza del suo rivale Capcom.

Comparto tecnico

Questo dodicesimo capitolo respira e sanguina grazie ad una versione personalizzata dell’Unreal Engine 4. Il fatto di non appoggiarsi all’ultimissima versione del motore grafico di Epic Games mantiene fluida l’esperienza e non sminuisce in alcun modo ciò che rende Mortal Kombat 1 uno spettacolo. Le animazioni hanno tutte una pesantezza che rende credibili i colpi, siano essi inferti o subiti. Inoltre le animazioni sono tutte diversissime, aumentando la sensazione di unicità di ciascun personaggio. Vedremo vestiti che si spostano credibilmente mentre si combatte, così come lividi, graffi e ferite che compaiono sui lottatori coinvolti.

Effetti speciali, modelli poligonali convincenti e animazioni fluide, rendono gli scontri davvero spettacolari.

Parlarvi delle Fatality sarebbe inutile poi, perché anche questa volta rappresentano il punto più alto del gore. Come facciano gli sviluppatori a ideare certi modi per smontare letteralmente l’avversario è spesso sbalorditivo. Cercare di attivarle per vedere cosa si sono inventati, è divertente anche per chi, come me, cerca di far uscire i ragni dalla finestra, invece che schiacciarli. Le musiche sono in linea con la produzione, gli effetti sonori sono ottimi e raccapriccianti al punto giusto e il doppiaggio italiano si conferma di ottima qualità, cercando di dare credibilità a personaggi esagerati, folli e talvolta irresistibili (Johnny, lo sai che dico a te).

Un tempo Shao Kahn aveva un colosseo tutto suo. Oggi non solo non è un Kahn, ma gli tocca prendere botte accanto ad un fenicottero rosa gonfiabile.

Tutti i testi sono in italiano e la move list di ciascun personaggio contiene anche note molto utili per mosse che attivano buff non comprensibili a occhio. Segnaliamo infine che la versione Nintendo Switch al contrario dell’ottimo Mortal Kombat 11, presenta molti problemi di conversione e quindi, per adesso, non è consigliabile.

Commento finale

Mortal Kombat 1 risponde alla sfida di Street Fighter 6 in modo molto convincente. La sua più grande pecca sta tutta in un comparto online ben sviluppato nella meccanica, ma un po’ datato riguardo l’esperienza dell’utente. Una lobby dinamica avrebbe reso questa possibilità più “viva” e sentita, mentre la parte più competitiva necessita di ulteriori limature. Riguardo tutta l’esperienza single player supera invece la già ottima esperienza di Capcom con una storia cinematografica, diversi modi di vivere l’arcade ma soprattutto la modalità Invasioni.

Sono 31 anni che vediamo questa mossa eppure ci fa sempre lo stesso effetto.

Viverla come un’avventura che prosegue e che si rinnoverà di stagione in stagione dovrebbe coinvolgere i giocatori per molto tempo, a patto che le prossime Invasioni mantengano la qualità vista al day-one. Siccome NetherRealms ha sempre dato molta importanza a questo tipo di attività, non ci sono grandi motivi per dubitarne. Dei tantissimi contenuti presenti, l’unico appunto riguarda nell’aver relegato Shang Tsung a personaggio giocabile solo da chi ha preordinato il gioco. Per il resto, compreso lo sblocco di mosse finali e skin, è stato fatto un lavoro eccellente. Se vi piacciono i picchiaduro, e giocate soprattutto in single player o in locale con amici, consideratelo una grandissima Friendship da parte degli sviluppatori.

Pro

– Gameplay classico ma potenziato

– Personaggi tutti realmente diversi

– Single Player ricchissimo

– Le cose importanti si sbloccano giocando

Contro

– Ambiente multigiocatore online da potenziare

– Shang Tsung da acquistare se non si è fatto il preorder

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