MotoGP 20 – Recensione

Digitale batte reale grazie a Milestone

Gli amanti degli sport in questo delicatissimo momento sono rimasti a casa e senza nulla da vedere. Niente calcio, niente basket, niente Formula 1 e niente MotoGP. In questa situazione mai accaduta prima, il mondo dei videogiochi non si ferma e se prima molti giocavano per replicare quello che succedeva nel mondo reale, oggi tutti ci siamo trovati a creare il nostro campionato o il nostro Gran Premio senza che questo si sia mai svolto per davvero. In un clima così anomalo, il primo sviluppatore a scendere in campo è Milestone, lo studio italiano che da anni si occupa della MotoGP e che pian piano ha migliorato sempre la versione digitale di questo sport motoristico. Sarà riuscito a migliorare anche con questo MotoGP 20? Potete scommetterci.

Il nuovo capitolo motociclistico di Milestone apparentemente non sembra cambiato molto dalla scorsa versione. I menu sono sempre chiari e distinti visivamente tra Modalità veloci , in cui si può scegliere di partecipare ad un Gran Premio personalizzato, alle Prove a tempo o si può creare un Campionato tutto vostro aggiungendo e togliendo tracciati. Abbiamo poi la Carriera di cui vi parlerò più avanti, l’immancabile multigiocatore diviso in lobby pubbliche e private e che dovrebbe poi ospitare anche l’apprezzato comparto e-sport e infine una nuova Modalità storica su cui sarà utile spendere qualche parola extra tra un po’. Non manca nemmeno una sezione dedicata alla personalizzazione, elemento ben curato che vi permetterà di creare nuove grafiche per caschi, numeri, adesivi per moto e pilota e addirittura modifiche estetiche alle livree ufficiali delle due ruote. Il colpo d’occhio, come vi dicevo non è travolgente, ma appena sarete in pista scoprirete quanti passi avanti ha fatto la serie.

All’inizio, se in MotoGP 20 avviate una gara senza tante cerimonie, potreste non finirla nemmeno. Non perché potreste andare a sbattere rompendo la moto grazie al nuovo sistema di danni che può essere settato tra grafici e realistici, ma perché potreste semplicemente finire la benzina. L’uso del combustibile è un’altra grande novità che vi accoglierà e che diventerà significativo per le gare più lunghe di 3 giri. Scegliendo anche solo di simulare una percentuale di una gara reale, partendo dal 25%, il consumo delle gomme e della benzina diventeranno parte della vostra gestione di gara. Come saprete, in Moto GP non esistono le soste ai box e quindi scegliere quanta benzina imbarcare e che gomme usare prima di una corsa diventa fondamentale. Anche mettendo carburante per 5 giri, su una gara che ne dura 4, questo potrebbe non essere sufficiente se non inizierete ad agire sulla centralina, mentre state gareggiando. Questo componente che determina quanta potenza erogare, va ad incidere sui consumi, bevendo più di quanto ci si aspetti. Come già successo in F1 2019 di Codemasters, mentre si gareggia combattendo per il primo posto, e qui anche contro la fisica della moto (ora ci arriviamo), bisogna anche tenere d’occhio questa dinamica che rende molto più tattiche le corse, soprattutto quelle più lunghe e con avversari degni di essere definiti tali.

Imbarcare più o meno benzina cambia il peso della moto e la sua reattività, così come il suo baricentro, in modo del tutto nuovo, seguendo la dinamica del “poca benzina à moto leggera, tanta benzina à moto pesante”. Questa maggiore pesantezza incide anche sul consumo delle gomme, divise in spalla destra, battistrada e spalla sinistra, e capaci anch’esse di modificare la guidabilità in base alla loro usura. Tutto questo va a rendere ancora più complessa la gestione della fisica che, da quando il gioco è arrivato su Unreal Engine, ha dimostrato molta più coerenza. Infatti, anche se è possibile gestire il livello della fisica attraverso tre parametri sempre più realisici, ora, anche selezionando quello più semplice, è possibile cadere in curva anche nella categoria più lenta, la Moto3. Basta infatti agire con la croce direzionale sugli aiuti elettronici della moto per modificare in corsa le facilitazioni che regolano il Traction Control System, piuttosto che la gestione del peso che impedisce alla moto di impennare. Se già a livello facile si rischia di cadere, potete solo immaginare le complessità che vi aspettano quando la fisica viene ulteriormente raffinata con la selezione.

Infine abbiamo i piloti avversari, che con A.N.N.A. , il sistema di intelligenza artificiale creato l’anno scorso per gestire i piloti in pista rendendoli più umani e imprevedibili, continuano a dare del filo da torcere agendo in maniera credibile, commettendo errori, ma anche provando a prendere rischi che possono portarvi in svantaggio. Il loro livello di abilità è ovviamente regolabile così che ognuno possa trovare la sfida che desidera ma a meno di non seminarli senza tanti complimenti, vi troverete a combattere con loro fino all’ultima curva. Questa situazione mi è capitata in qualsiasi gara ma la prima volta l’ho sperimentata nella Modalità storica. A dispetto del suo nome, non troverete una serie di scenari in cui replicare le gesta di un particolare pilota come in passato. Capendo che una volta superata una certa sfida, il giocatore non aveva più nessun incentivo per ritentarla, si è pensato di creare sfide che cambiano ciclicamente ogni giorno e che premiano il giocatore con una valuta che gli permette di sbloccare team storici, piloti e moto. Ogni giorno avremo uno scenario facile, uno medio e uno difficile, con premi adeguati che vi arriveranno in base al vostro piazzamento sul podio. Questo sistema è divertente e funziona, anche perché ogni gara può essere affrontata anche più volte di fila, garantendo sempre un premio da investire in un negozio che, anch’esso, cambia ciclicamente e propone qualcosa di nuovo dopo la premiazione. In futuro affiancherei questa modalità a quella più classica e basata su avvenimenti reali, però devo ammettere che la curiosità di andare a vedere le sfide del giorno, per poi scegliere una delle moto storiche e scoprire quanto queste potessero essere mostri imbizzarriti è davvero uno spettacolo ricreato benissimo. Piccola chicca: nel opzioni si può scegliere se guidare le moto storiche con gli aiuti tecnologici dell’attuale Moto GP o se provare a guidarle dure e pure, con la sola tecnologia di cui erano dotate in origine, spesso con TCS assente e con regolazioni molto meno elaborate e funzionali.

Qualche cenno anche sulla Carriera è doveroso, lasciata per ultima in questa analisi ma tutt’altro che marginale. Definita più manageriale rispetto al passato, abbiamo alcune attività già viste come la scelta di un team con criteri da rispettare, a cui si aggiungono alcuni elementi piacevoli su cui soffermarsi. Con il nostro conto in banca potremo infatti assumere e licenziare tecnici da assegnare a quattro diverse componenti della moto e un assistente utile per ricercare contratti e farci aumentare i guadagni. Tutto è abbastanza semplice mentre bisogna prestare un po’ di attenzione al miglioramento di ricerca e sviluppo per la propria moto. I potenziamenti presenti in uno schema ad albero si “pagano” con punti tecnici che possono essere ottenuti in pista durante le prove libere o ricavati dagli studi dei propri ingegneri che ne producono una certa quantità ogni settimana in base a quanti ne avrete assegnati all’area che volete migliorare. L’idea funziona e non è male, ma sarebbe utile rendere più semplice l’assegnazione dei tecnici alle varie aree per evitare di spostarli da una parte all’altra e doversi ricordare i loro cognomi. Per il resto tutta la gestione delle prove libere, delle qualifiche e della gara sono personalizzabili e godibili secondo i vostri ritmi, permettendovi di iniziare la vostra carriera da qualsiasi categoria vogliate. Mancano ancora un po’ di “dietro le quinte” come il rapporto con la stampa e i propri tifosi, ma ci sarà spazio per inserire anche quelli in un futuro che speriamo non sia troppo lontano.

Tecnicamente siamo su ottimi livelli, con piste e moto che si sono evolute ulteriormente e che ora dimostrano una qualità notevole, ammirabile grazie ad un Photo Mode tra i migliori che abbia mai visto, sia per possibilità che per facilità d’uso. Anche un semplice replay può creare momenti meravigliosi, regolando la sua velocità attraverso i due grilletti e muovendo l’azione con una grazia notevole. Durante le staccate si vedono anche i piloti muovere le dita sulle leve dei freni, tanto per darvi un’idea di quanto è migliorato il gioco. Poi c’è la fluidità, finalmente portata a 60 fps sulle console Mid-gen, permettendo di scegliere se preferire la qualità grafica o il frame rate (essendo un racing game non c’è nemmeno il dubbio di sbagliare). Anche quando le moto sono tutte insieme alla partenza, ogni cosa è gestita benissimo, lasciando poi spazio al motion blur quando la velocità si fa sentire. Anche le visuali funzionano meglio, compresa quella dal casco del pilota che ora si rivela molto più gestibile, lasciando intatta l’illusione di essere davvero appesi ad una moto potentissima. Sono migliorate parecchio anche le cadute, con il pilota che mostra animazioni più realistiche e meno simili ad un ciocco di legno. C’è ancora da migliorare ma la strada presa è sicuramente valida. Bisognerà lavorare un po’ invece sui rombi dei motori, che non riescono ancora riprodurre tutta la cattiveria che questi meravigliosi mostri a due ruote possono scatenare. Guido Meda è sempre con noi nella presentazione dei tracciati (20 ufficiali e due storici, tra cui Laguna Seca) ma poter ricevere qualche informazione dai box non sarebbe affatto male. Infine la componente online funziona ottimamente grazie ai server dedicati che continuano a garantire ottime prestazioni. Dello split-screen invece non c’è traccia.

MotoGP 20 è forse il miglior capitolo della serie e fa specie pensare che la licenza si basi su un campionato che non ha nemmeno mai proposto una gara della classe regina. Milestone ha comunque dimostrato di non aver mai perso di vista l’obiettivo di migliorare il suo prodotto e se quindi alcune passate edizioni sono servite per farci arrivare qui, non ci lamentiamo. Danni, gestione carburante e gomme, erogazione di potenza da gestire in pista, avversari guidati da una IA che impara dai propri errori… tutte caratteristiche che funzionano già oggi ma che hanno comunque ancora margini di miglioramento su cui lavorare. Il punto però è che mentre prima bisognava partire da zero, ora si tratta di limare le imperfezioni e ripristinare magari la modalità storica classica, tenendo però anche questa nuova variabile. In futuro arriveranno anche le moto elettriche e il loro campionato, per ora assente, ma se siete degli appassionati, quest’anno tanto tragico per il motomondiale reale è stato incredibilmente positivo per quello digitale. Grande Milestone, continua così!

Pro
  • – Gestire le moto è fenomenale
  • – Benzina e gomme aggiungono strategia
  • – Carriera arricchita con un pizzico di gestione
  • – Sfide storiche meno “storiche” ma più varie
  • – Photo mode eccellente
  • – Fluido e bello da vedere
Contro
  • – Manca un po’ di contorno alla carriera
  • – IA slegata dai veri piloti che porta in pista
  • – Manca la modalità storica con scenari predefiniti
  • – Danni e cadute da migliorare ancora un po’
  • – Volti dei piloti ancora spigolosi

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