La moto al centro di tutto
L’anno scorso Milestone ci ha portato un Campionato virtuale di MotoGP molto diverso da quello reale, ma ora, nel 2021, gli eventi sono stati studiati per svolgersi in sicurezza e le prime emozioni in Qatar e Portogallo non sono mancate. Al di là degli eventi, delle licenze e dei nomi ufficiali però, MotoGP 21 nasce principalmente per accontentare i fan che amano la velocità in pista e soprattutto le moto, gioielli tecnologici che anche stavolta, vanno conosciuti e solo in seguito domati. In passato questo processo non è stato semplicissimo, ma in questa edizione si è provato a rendere un po’ centauri anche i videogiocatori meno esperti.

Le modalità di gioco sono esattamente quelle che vi aspettate. Abbiamo le modalità veloci che comprendono il Gran Premio singolo, l’Attacco a tempo e il Campionato personalizzabile per gare da svolgere, regole e categorie di moto, tra quelle di oggi e quelle del passato. Ci attende poi una nuova carriera di cui vi parlerò tra poco, un comparto multigiocatore che sulle nuove console Next-Gen permette gare con la griglia di 22 piloti al completo e una serie di Tutorial. Purtroppo mancano totalmente le sfide storiche visto nella scorsa edizione, e questo onestamente, dispiace un po’. Al primo avvio, dopo aver creato un avatar dal volto tutt’altro che dettagliato, ci verrà chiesto esplicitamente se vogliamo partecipare al tutorial e questa è una scelta che vi consigliamo di fare a prescindere delle vostre abilità. Diviso in cinque lezioni di base e otto avanzate, potremo iniziare a prendere confidenza con vari tipi di moto, partendo da un giro in pista in cui il gioco frena addirittura per noi. Alla fine di questa prima prova, superabile solo se si esegue un giro pulito, potremo scegliere di disattivare l’aiuto del freno, passando poi a quella successiva. Ogni lezione è strutturata sia per farci conoscere le difficoltà in pista, sia per farci intervenire sui tanti aiuti presenti in questa edizione, maggiori in numero rispetto alle precedenti. Con una maggiore personalizzazione del modello di guida, diventa più semplice iniziare a gestire le moto, potendo anche intervenire sulla modulazione di acceleratore e freno nel caso siate giocatori che, in prossimità di una curva, premono il grilletto del pad fino in fondo. Pensare di attivare al massimo la pinza del freno su moto così potenti, equivale e surriscaldare i freni (che ora affiancano il consumo delle gomme e il carburante) e si rischia di eseguire uno stoppie (l’impennata sulla ruota davanti) dannoso per il tempo e la posizione di gara.

Approfitto del tutorial per parlarvi delle tante novità di questa uscita, molto più concentrata sulla gestione della moto rispetto a qualsiasi altra edizione. Torna il consumo delle gomme suddiviso tra battistrada e le due spalle di ciascun pneumatico, torna il consumo della benzina e, legato ad esso, torna il controllo della parte elettronica che regola la potenza e il relativo consumo. Con lei tornano anche le funzioni con cui settare vari livelli dell’anti impennata, della forza del freno motore e del controllo della stabilità. Se quest’ultimo è facilmente riscontrabile mentre si affronta una qualsiasi curva con una qualsiasi classe di moto, il freno motore ci viene finalmente spiegato e mostrato in modo molto chiaro, con variazioni che da una parte offrono una maggiore linearità della percorrenza in curva, ma dall’altra vanno a ridurre la potenza di frenata. Agire su queste dinamiche mentre si corre non è proprio semplice, ma cambiare i valori rende effettivamente diversa la guidabilità della moto. Allo stesso modo, parlare con gli ingegneri ai box per evidenziare un problema, offre reali modifiche alla guidabilità in pista e rende ogni weekend uno stimolo continuo nel migliorarsi e nel sentirsi sempre più padroni della moto che si guida.

Se non fosse abbastanza chiaro, MotoGP 21 è un gioco molto simulativo e tecnico. Scalabile grazie ai molti aiuti presenti e ben differenziati, ma pur sempre un titolo molto complesso. Insieme alla gestione della moto, anche l’IA dà parecchi grattacapi: con un selettore che parte dallo 0%, fino ad arrivare al 120%, la difficoltà degli avversari mi ha stupito fin da subito per la velocità che dimostra in pista. Già il tutorial che ci chiede di affrontare un avversario su una Moto2 al 30% della difficoltà richiede un sacco di bravura per non vedere l’altro pilota sparire all’orizzonte. Da questo evento si rafforza l’idea di avere a che fare con un titolo difficile e non per tutti, a meno che non si scenda a patti settando quasi al minimo la difficoltà. In quel caso si può effettivamente imparare a giocare grazie agli aiuti e, piano piano, si ottengono progressi e il livello dell’IA si potrà alzare. Per arrivare a questi risultati però, sono richiesti molto impegno, allenamento, determinazione e tempo, fattori che non tutti i giocatori hanno. Se quindi pensate di giocare un Gran Premio come si potrebbe approcciare una partita a FIFA, o giocate con quasi tutti gli aiuti attivati e con l’IA intorno al 10-20%, oppure potreste bloccarvi e scoprire che MotoGP21, semplicemente non fa per voi.

Senza le sfide storiche della scorsa edizione e con un multigiocatore scarsamente popolato durante le nostre prove, la Carriera guadagna un ruolo ancora più dominante rispetto al passato. Quanto fatto di buono nell’edizione 2020 torna in gran forma, con quell’aria manageriale che comunque ci lascia gestire il nostro team attraverso varie figure da assumere e ingegneri da far lavorare a progetti e modifiche che possano migliorare sempre più la moto che guideremo. Potremo scegliere da quale classe partire per il nostro debutto, ma viste le complessità meccaniche che ci attendono consiglio di avere pazienza e partire dalla Moto3 per poter iniziare a prendere confidenza con le tante possibilità offerte. Potrete poi fondare un Team Junior quando sarete in Moto 2 e partecipare ai Test invernali quando invece approderete nella classe regina e avrete a che fare con i migliori. Ogni weekend di gara sarà personalizzabile, lasciandovi la scelta di affrontare o meno tutte le sessioni composte da prove libere, due possibili qualificazioni, la fase di warm up e infine la gara e la sua durata effettiva, ricordando che i consumi di gomme e carburante si attivano solo scegliendo di partecipare ad una corsa lunga almeno il 25% di quella reale. La cosa che ho davvero apprezzato e che risulta maggiormente enfatizzata rispetto agli anni scorsi, è la sensazione di essere davvero in pista anche quando si è fermi ai box, con il tempo che passa e la possibilità di cambiare assetto affidandosi alle proprie sensazioni e ai propri ingegneri che interverranno di conseguenza. Situazioni presenti anche in passato, ma che grazie a questa incrementata complessità della moto, ora sono molto più concrete.

Il lavoro compiuto da Milestone con l’Unreal Engine è sempre più raffinato e le sensazioni che si provano guidando le moto virtuali di MotoGP 21 sono per molti versi uniche. Giocato su console next-gen abbiamo notato una pulizia in pista migliorata che va a sporcarsi solo se vi soffermate a guardare tribune ed elementi umani su cui c’è ancora un bel po’ di lavoro da fare. Il comparto animazioni si conferma ottimo in situazioni standard di gara, mentre mostra il fianco durante le cadute e nell’inedita fase di recupero della moto, se sceglierete di abbandonare il caro vecchio respawn in pista dopo essere finiti sull’asfalto. L’IA avversaria di cui vi ho già parlato si comporta comunque in modo ottimo, creando situazioni e incidenti che ravvivano la sensazione di essere in una pista viva. Ottima anche la velocità dei caricamenti grazie alle nuove memorie SSD, in grado di trasportarvi in una sessione di gara in pochissimi secondi. I rombi dei motori sono sempre più dettagliati facendo riconoscere senza difficoltà i suoni delle tre classi principali, così come quelli delle moto storiche, dalle 500 a due tempi di Doohan, fino alle 1000 delle annate più recenti. Guido Meda continua a offrirci il suo commento pre gara e qualche commento ai box, mentre le musiche, presenti nei menu e nei replay accompagnano le nostre azioni rimanendo comunque sullo sfondo. Infine i due controller di PlayStation 5 e Xbox funzionano molto bene, offrendo un ottimo feedback per quanto riguarda la reazione della moto, con il DualSense che si dimostra ancora più preciso grazie alle sue caratteristiche. Non abbiamo avuto modo di provare la versione Switch, ma ci preoccupa un po’ l’assenza di grilletti modulabili che impedisce un rilascio graduale del gas o una delicata frenata.

MotoGP 21 prova a rendere questo sport motoristico più semplice per i nuovi arrivati, ma serve umiltà da parte del giocatore per poterselo godere al massimo. I principianti, anche se conoscono bene altri racing game, devono iniziare con quasi tutti gli aiuti presenti attivi e scegliere una difficoltà estremamente bassa per gli avversari, altrimenti si troveranno a sbagliare angolo di piega alla prima curva, cadere e veder sparire gli avversari dietro la svolta successiva. Per divertirsi bisogna prima saper guidare e questo in MotoGP 21 è chiaro fin da subito. Poi potrete dedicarvi alla carriera, godibile ma concentrata unicamente sulle componenti meccaniche delle moto, o scoprire l’inserimento di moto e piloti dei decenni scorsi in campionati creati da voi. Se siete veri patiti di moto, ma anche piloti a caccia del giro e dell’assetto perfetto, il nuovo gioco Milestone vi offrirà decine di ore intense e soddisfacenti. Se invece volete solo un videogioco per rivivere o riscrivere il Gran Premio appena concluso, potrete ottenere il vostro scopo solo ai livelli di difficoltà più basilari, perdendo però la complessità che risiede dietro a questo sport e al rapporto uomo/moto che lo contraddistingue.
- – La moto si può sentire come non mai
- – I principianti possono imparare a giocare
- – Il fattore sfida è gestito dal giocatore
- – Carriera ben strutturata
- – Caricamenti rapidi e fluidità ottima su next-gen
- – Serve molta dedizione per imparare a guidare come si deve
- – La carriera si concentra solo sulla moto e non sul pilota
- – Online poco popolato
- – Mancano le sfide storiche
