NBA 2K24 – Recensione

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Anche quest’anno, poco prima che inizi la stagione americana di basket, arriva NBA 2K24. Stavolta in copertina abbiamo il compianto Kobe Bryant, leggenda dei questo sport il cui numero principale è stato proprio il 24. Insieme a lui Visual concepts prova a offrirci una nuova versione del proprio gioco, spingendo su alcune caratteristiche molto attese, ma rendendo la vita parecchio difficile a chi gioca su PC e a chi detesta le microtransazioni.

Ancora microtransazioni

Dopo una breve introduzione filmata che ci ricorda quanto sia diventato realistico il nuovo NBA 2K24, ci troviamo davanti ad un menu semplice ma efficace. Qui è dove si raggruppano le sei modalità che caratterizzano questa produzione. Alcune di esse sono poi estremamente ricche, come sapranno gli appassionati, e passarci decine se non centinaia di ore, è estremamente probabile.

Con atleti così dettagliati, sapere che ci sono ancora un sacco di microstransazioni fa male al cuore.

Proprio sulla fruizione vanno fatte subito due importanti precisazioni. La prima riguarda anche quest’anno le microtransazioni, da anni inserite all’interno delle modalità di NBA 2K. Purtroppo per un giocatore che acquista il gioco base c’è poca speranza di godersi alcune modalità, con Il mio Giocatore che anche stavolta si dimostra il più bombardato da questa politica.

La old gen che tarpa le ali

La seconda precisazione riguarda la versione PC, inspiegabilmente ancorata alla versione old-gen. Voler confezionare un gioco che funzioni anche su sistemi che non beneficiano di processori e schede video molto potenti, taglia le gambe a questa produzione, scontentando tutti quelli che possiedono un PC sufficientemente potente da poter asfaltare PS5 e Xbox Series X.

L’hub della Mia Carriera in versione old gen. Per il gameplay invece consideratelo molto simile alla precedente uscita, senza i miglioramenti del Pro Play.

Chi possiede una PS4 o una Xbox One potrà digerire la differenza di prestazioni con le versioni più pompate di NBA 2K24, ma dalle recensioni su Steam è evidente che i giocatori PC sono stanchi di questo trattamento. Anche quest’anno nulla è cambiato da questo punto di vista, ed essere contrari all’acquisto è una scelta assolutamente comprensibile. Chi già possiede una versione precedente potrebbe non sentire la necessità di passare a questa nuova edizione, visto che la giocabilità delle versioni old-gen è rimasta pressoché identica.

Il Pro Play che migliora il gioco

Giocare invece con la versione Next Gen di NBA 2K24 ha tutto un altro gusto. Questo avviene grazie all’introduzione della tecnologia Pro Play. Quella che sembrava una sparata pubblicitaria per mostrare come i giocatori digitali si muovano come quelli reali, ha un impatto notevole su tutto il gameplay.

I movimenti in campo hanno raggiunto nuove vette di realismo grazie alla tecnologia Pro Play

Lo studio ha infatti scansionato molte partite della scorsa stagione e ha integrato i gesti esatti dei giocatori all’interno del gioco. I movimenti ora non sono più recuperati da un enorme archivio di animazioni, ma ricrea gesti e fisicità tipica degli atleti. Il controllo palla e la palla stessa, godono di una fluidità maggiore, così come le azioni appaiono ora più reali. Ad ogni edizione sembra di ripetere la stessa cosa, visto che le uscite sono annuali e che spesso da un anno all’altro non può cambiare molto. Eppure in questo caso, il salto di qualità per un occhio attento è concreto.

Questo poi finisce per trovare riscontro anche nel gameplay, con giocatori che si muovono sul campo senza più scivolare e con una presenza notevole. Abbiamo visto stoppare Dennis Rodman e abbiamo visto schiacciare LeBron James e in entrambi i casi ci è sembrato di vedere davvero la presenza in campo. Poi non mancano alcune storture storiche, come per esempio i problemi della visuale rotante non appena si avvia un contropiede.

Il sistema di tiro è stato rivisto ancora una volta, ma la sua dinamicità può confondere le idee durante le azioni.

Da valutare sulla lunga distanza anche il sistema di rilascio del tiro e la nuova barra che lo regola. Durante i tutorial appare più semplice e gestibile il rilascio, ma quando si è in partita la variabilità dinamica della zona verde può creare confusione. Il suo cambiare in tempo reale non permette sempre di capire quanto spazio ci sia per poter gestire il tiro in relativa sicurezza. Da rivedere poi la soglia dei tiri liberi, così terribilmente alta che sembra di stare sempre tirando con Shaquille O’Neil.

La mia carriera: come è iniziata

Chiarito quanto sia bello e avvincente giocare a basket in NBA 2K24 (versione Next Gen), togliamoci il pensiero e parliamo subito della già nominata modalità Il mio giocatore. Qui è dove potremo creare un nostro cestista per cercare di farlo diventare il migliore dell’NBA. La fase di creazione nella versione next gen è stata facilitata per chi vuole iniziare rapidamente, potendo scegliere se inserire le statistiche manualmente o indicando il tipo di giocatore a cui vorreste ispirarvi tra diversi a disposizione. Scegliendo per esempio Luka Dončić imposterete le vostre statistiche e il vostro ruolo secondo quelli del cestista dei Dallas Mavericks, velocizzando moltissimo questa fase.

Un’altra volta in Città, il metaverso sul basket che speravamo di non vedere più.

Una volta fatto verrete catapultati nella Città, ennesimo spazio ricreato da Visual Concepts per farci giocare a basket… e per farci spendere soldi. Tornano anche stavolta le missioni assurde che ci mandano in giro per la mappa a caccia di personaggi strambi con cui parlare, ma per fortuna un passo avanti è stato fatto. Ora per esempio potremo subito scegliere di giocare in NBA, così da limitare il tempo in questo grande hub che incrocia campi da basket e strutture in stile Las Vegas.

… e come è finita

Scegliendo la squadra con cui vorremo iniziare a giocare, saremo immediatamente catapultati da titolari nel quintetto principale, seppur la nostra media giocatore sia al minimo storico di 60. La cosa suona strana, ma per lo meno si evita il periodo da matricola che in passato ci faceva giocare le prime partite per pochissimi minuti.

Stavolta almeo potremo scegliere di andare direttamente in NBA, ma sviluppare il nostro giocatore è così artificialmente lento e basato sulla Virtual Currency che scappa la voglia.

Scegliendo di ignorare tutta la parte online, tutt’oggi problematica e poco fluida, ci si diverte abbastanza, ma la crescita del personaggio si conferma incredibilmente lenta. Tutto punta in direzione delle microtransazioni, e nel momento in cui mi sono accorto che stavo perdendo tempo con un personaggio scarsissimo, invece che divertirmi con i professionisti del basket già presenti in altre modalità, ho capito che la carriera del 2024 si sarebbe arenata come già nel 2023.

La carriera di The W

Consapevole di come era andata l’anno scorso, ho provato quindi ad avviare The W, la carriera nel basket femminile dell’WNBA. Anche stavolta, la sua sobrietà e il suo puntare al sodo senza tutta l’opulenza della controparte maschile, mi ha fatto trovare una modalità ben strutturata, con addirittura due possibili “storyline” da vivere, partendo con una giocatrice che avesse una media di 75 punti o con un’altra che ne aveva addirittura 85.

The W ci ricorda come dovrebbe essere sviluppata una carriera. Peccato che su old gen non sia presente.

Il basket femminile è meno fisico, aggressivo e per certi versi meno spettacolare, ma obbliga a sfruttare tecnica e posizionamenti in modo intelligente. Al di là dei notevolissimi tutorial, pensare di iniziare a capire come funziona NBA 2K24 partendo da qui, non è affatto una cattiva idea. Segnalo solo che purtroppo The W è disponibile solo nella versione next gen, ed quindi assente su PS4, Xbox One, Switch e PC.

Le figurine del My Team

Incredibilmente, la modalità My Team che ci permette di collezionare le carte dei giocatori per poi schierarli in campo, risulta meno afflitta da microtransazioni rispetto alla carriera. Intendiamoci: ci sono carte da acquistare con valuta premium un po’ dappertutto, ma tra sfide e modalità anche per giocatore singolo, si riesce a mettere su una buona squadra senza comprare nulla con soldi reali.

Microtransazioni anche per My Team, ma sorprendentemente, la modalità risulta divertente anche senza acquistare nulla.

Partitelle 3vs3, altre a 5 giocatori in appena 5 minuti e partite complete, sono tutte presenti e garantiscono lo stesso divertimento di sempre. Il problema semmai è che anche qui la progressione è molto lenta. Vengono pubblicizzate carte da vincere, ma solo dopo aver ottenuto un numero spropositato di vittorie. Il fatto poi di non poter importare le proprie carte dalla scorsa edizione, potrebbe limitare molto questo approccio “assorbi tempo”, visto che quello che guadagnerete andrà perso con la prossima uscita.

Mamba Moments un po’ limitati

La modalità Mamba Moments è invece specifica di quest’anno ed è dedicata interamente a Kobe Bryant, così come l’anno scorso era dedicata a Michael Jordan. In questo caso però la qualità generale è diminuita in vari ambiti. Le partite iconiche da poter giocare sono scese a sole 7 unità, lasciando fuori molti momenti storici di Bryant.

Le partite di Kobe sono riprodotte bene, ma il fatto che siano solo 7 e che non ci sia una qualche narrazione, le rende meno efficaci del previsto.

Inoltre manca la narrazione che l’anno scorso collegava queste partite, perdendo quindi il fattore “documentario” che invece accompagnava la Sfida Jordan. Segnalo inoltre che alcune riprese dal vivo registrate in formato 4:3, non sono state adattate al moderno 16:9, deformando le immagini di Bryant e compagni. Poi la cura con cui sono ricreate le partite è maniacale, comprese le grafiche e gli spalti, ma si respira un’aria diversa e più al risparmio rispetto al passato.

Gioca come vuoi e impara

La modalità Gioca ora si conferma l’ottimo strumento per iniziare una partita a propria scelta in NBA, WNBA o anche BlackTop. Qui troverete anche una serie di tutorial molto completi che vi spiegheranno come gestire il giocatore e tutte le enormi possibilità in campo. Poi metterle in pratica sarà tutta un’altra faccenda, ma potrete farvi le ossa con calma.

Le Ere di My NBA

L’ultima e più completa rimane la modalità My NBA, in cui vestirete i panni del GM di una squadra a vostra scelta, cercando di farla trionfare. Quest’anno si può scegliere di semplificare il budget cap, così come accendere o spegnere un sacco di variabili. Tra queste ci sono anche componenti da GDR che ci faranno sbloccare abilità e potenziamenti per noi e per il team, attraverso un apposito skill tree.

La nuova Era di LeBron, insieme a quelle già viste l’anno scorso, aumenta la forza enciclopedica di questa uscita.

La vera novità di NBA 2K24 resta comunque la prosecuzioni delle Ere. Alle già viste Ere di Magic Vs Bird, Jordan, Bryant ed Era Moderna, si aggiunge l’Era di LeBron, così da rivivere i momenti che lo hanno visto protagonista. Per un Appassionato di basket, questa è la modalità più completa ed enciclopedica di un gioco che è diventato un manuale della pallacanestro americana.

Uno sport bellissimo

Il comparto tecnico e sonoro di quando si è in partita è davvero notevole, con giocatori che, complice il Pro Play, sono sempre più vicini alla realtà. Le scelte registiche sono poi ottime, con momenti iconici come l’intervallo che propongono evoluzioni sui trampolini elastici ed interviste. Tutto è tarato per rendere credibile questo basket digitale e, sapendo che non ci sono competitor, non è una cosa da poco.

In qualsiasi momento ci sia qualcuno che gioca a basket, il gioco sa rendere l’azione incredibilmente fluida e vicina alla realtà.

Buone le musiche che si adattano bene a questo ambiente, così come le telecronache e i vari doppiaggi in inglese. Quando non sono contestuali alla partita poi, arrivano in aiuto anche i sottotitoli, così da rendere comprensibile ogni dialogo rivolto al giocatore. Andrebbe invece rivista e potenziata la parte online. Pur avendo una connessione in fibra ottica, quando è necessario l’intervento dei server, la loro reazione è spesso lenta e incapace di offrire la fluidità che un gioco e uno sport del genere richiedono.

Commento Finale

NBA 2K24 in versione Next Gen migliora la sua giocabilità grazie al Pro Play, ma si perde per strada in altre occasioni. Una carriera scarsamente approcciabile da chi vuole giocare senza spendere ulteriore denaro e un Mamba Moment un po’ sottotono, non oscurano la passione di Visual Concepts per questo sport. Il suo valore enciclopedico diventa di anno in anno più evidente grazie a modalità come La Mia NBA, con Ere da rivivere e con stili e modi di giocare diversi.

Un campo da attraversare palleggiando, con gli occhi puntati al canestro. Giocatelo su console next gen però, altrimenti potrebbe non valerne la spesa.

Purtroppo la versione old gen di NBA 2K24 rappresenta solo un aggiornamento delle edizioni passate per quanto riguarda giocatori e squadre, e il fatto che la versione PC si debba accontentare della versione tagliata e incompleta, è un problema che prima o poi gli sviluppatori dovranno affrontare. Il voto che vedete qui sotto è relativo alla sola versione Next Gen, quella da noi giocata più a fondo. Se siete interessati alla versione PS4, Xbox One o Switch cercate di capire se vi basta un semplice aggiornamento. Se invece pensate di prenderlo su PC… beh, ripensateci.

Pro

– Il Pro Play aggiunge forza al gameplay

– La Mia NBA è sempre più enciclopedica

– Il My Team è giocabile anche senza comprare carte con denaro reale

– La carriera WNBA è come vorremmo la carriera standard

Contro

– Troppo microtransazioni

– La mia Carriera ha un tempo di progressione esagerato

– Mamba Moments poco sfruttato

–  La versione old gen sembra solo un aggiornamento

– Per PC c’è solo la versione old gen

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