Nata negli anni 90, la serie Need for Speed ha saputo inventarsi e reinventarsi continuamente. Tutti hanno il proprio episodio preferito ma molto probabilmente fa parte di un passato abbastanza remoto. Quando infatti si parla per esempio dei due Underground, si nominano due uscite rispettivamente del 2003 e 2004. Negli ultimi anni infatti la serie ha un po’ perso la bussola, chiedendosi come integrare open world, modifiche delle auto, inseguimenti con la polizia e un buon sistema di guida. Con Need for Speed Unbound realizzato da Criterion (storico sviluppatore dell’amatissima serie Burnout) si è provato a mettere insieme tutti questi pezzi. Il risultato non sfiora sua maestà Forza Horizon 5 (qui la recensione), ma a qualcuno potrebbe anche andare bene così.
Una storia già sentita
La storia della campagna single player punta più sul modo in cui è raccontata, piuttosto che sulla vicenda in sé. Nel tutorial scopriremo come muoverci per Lakeshore City, la città che fa da mappa per le nostre corse e che ricorda in gran parte Chicago. Il nostro pilota, che potrà essere un ragazzo o una ragazza, ha come base il garage dell’amico meccanico Rydell. Qui creerà la sua auto fintanto che una amica di nome Yaz non lo tradirà svaligiando il garage e lasciandolo letteralmente a piedi.

l nostro eroe e Rydell dovranno ricominciare da capo e li ritroveremo due anni dopo, con il vecchio garage che ha appena riaperto i battenti. Cercando di rimettersi in piedi, scopriranno che proprio Yaz sta organizzando un torneo a cui parteciperanno i migliori piloti e le migliori auto di Lakeshore City. Con l’intento di vendicarsi, macchine truccate e gare clandestine ricominceranno a far parte della loro vita.
Come dicevo, non c’è nulla di particolare in questa classica trama di caduta e rivalsa, ma il modo in cui viene raccontata è comunque valido. Sono presenti dialoghi doppiati in italiano che vi raccontano qualcosa di quanto è successo nei due anni che non abbiamo visto, così come incontreremo piloti avversari che, al di là delle battute veloci in gara, dimostrano di non essere solo macchiette bidimensionali. Ascoltarne uno che ci racconta la sua passione per gli anime, così come un altro che descrive perché fa quello che fa, è piacevole e rende i giri per la città più interessanti.

Un garage da riempire
Chi compra Need for Speed però non lo fa per sentirsi raccontare una storia, quanto per crearsene una propria, partendo dall’auto che sceglierà e finendo con tutte le gare folli a cui potrà partecipare. Sul primo punto, Need for Speed Unbound ci porta circa 150 auto su licenza, con marchi e modelli famosi che abbracciano sia le auto d’epoca, sia le più moderne Ferrari, Lamborghini e Bugatti. Ogni vettura ha una classe di appartenenza che potrà poi essere aumentata investendo in potenziamenti meccanici. Molto meno utili sono invece le modifiche estetiche, poiché non apportano miglioramenti alla guidabilità arcade del gioco, finendo per essere costose ma, a conti fatti inutili ai fini delle prestazioni.
Giornate piene di gare
La progressione di Need for Speed Unbound si sviluppa nell’arco di quattro settimane che rappresentano la durata del torneo creato da Yaz. Per partecipare alle tre qualifiche delle prime tre settimane e in seguito iscriversi all’evento finale, dovrete possedere sia un’auto della categoria minima per quella qualifica, sia una somma in denaro per l’iscrizione. Il denaro si fa ovviamente correndo e possibilmente vincendo le gare, ma il loro numero è limitato all’interno della giornata in cui sarete.

Le 24 ore saranno poi divise in giorno e notte, due momenti che avranno differenti eventi. In più, a complicare le cose, ci pensa la polizia che spesso vi insegue anche alla fine di un evento. I soldi guadagnati infatti non finiscono direttamente sul vostro conto fintanto che non raggiungerete uno dei rifugi sbloccati e questo fa sì che essere acciuffati dalla polizia con questi soldi in tasca ve li faccia perdere tutti e faccia anche terminare il periodo del giorno, impedendovi altre entrate per rimediare.
I problemi del pilota clandestino
Più saranno le gare a cui parteciperete e più saranno le forze di polizia impiegate per acciuffarvi, con fuoristrada, supercar, elicotteri e letali blindati, oltre a strisce chiodate e posti di blocco. Solo al passaggio di un nuovo giorno questo indicatore sarà portato a zero. Viene da sé che scegliere quali corse affrontare per evitare di diventare il ricercato numero uno in fretta, sarà una buona idea. Potrete anche farle tutte, cambiando auto ad ogni evento, ma il rischio di farsi beccare e di perdere tutto è presente, specie quando tutti vi cercano e vi speronano.

Inseguimenti con la polizia e corse scatenate sono due ottimi ingredienti, ma vengono un po’ ridimensionati quando ci si accorge di alcuni problemi. Scappare dalla polizia spesso è molto semplice, diventando rischioso giusto quando avrete riempito completamente il livello d’allerta. Anche in quel caso, sfruttando bene i distributori che ripristinano la salute dell’auto e qualche area più periferica, lontana dalla strada, permette di sfuggire e fare anche soldi abbastanza facili.
Le gare invece hanno un effetto elastico un po’ troppo marcato, soprattutto quando siete i primi e gli altri vi inseguono. È vero che correre da soli non sarebbe divertente, ma essere primi in Need for Speer Unbound significa esserselo meritato. Partirete infatti sempre in ultima fila in gare con otto partecipanti e arrivare in cima non è mai semplice, nemmeno al livello di difficoltà medio.
Guidare con due tipi di nitro
Questo accade per via del sistema di guida e di gestione della nitro, stavolta diviso in due modi. Se quella standard si riempie lentamente con il tempo o andando contromano, ce n’è una che si ricarica in modo più rapido guidando in scia, derapando ed eseguendo salti. Diviso in tre segmenti, questo boost secondario si scarica molto in fretta quando non si sta caricando e ciò rende la sua attivazione molto strategica. Il suo problema sta nel fatto che se siete secondi, ma in coda al primo, potreste riuscire a caricarla guidando in scia, per poi sorpassarlo.

Se invece è un po’ più lontano (spesso basta un incidente per vederlo svanire all’orizzonte), questo turbo sarà inutilizzabile se non per le derapate che potreste effettuare, perdendo però ulteriore tempo su di lui. Le sfide così sono molto accese, ma talvolta capita di sentirsi fregati. Quando accade, potete sempre scegliere di riavviare l’evento ma, anche in quel caso, avrete un numero massimo di tentativi da usare per ogni giornata. Iscriversi ad un evento che costa 2.000 dollari e poi guadagnarne solo 1.000 significa che avete solo perso tempo e denaro.

Derapate e attività secondarie
Il sistema di guida adottato in Need for Speed Unbound è ovviamente molto arcade, nonostante sia stato dato più peso alle vetture. Ve ne accorgerete durante le curve, sia quando le farete in aderenza, sia quando deciderete di entrare in derapata toccando leggermente il freno mentre si accelera. Alle basse velocità le derapate non sono sempre fluide come si potrebbe pensare in un gioco dall’animo arcade come questo, ma basta poco per abituarsi. Quando le auto iniziano a correre per davvero è tutto molto più fluido, nonostante il traffico possa creare inconvenienti che vanno a incidere sull’effetto elastico di cui vi parlavo. Avrete comunque modo di prendere confidenza con il sistema di guida grazie alle tante attività sparse per la città.

Da Burnout tornano i cartelloni da sfondare facendo saltare l’auto, così come collezionabili ra raccogliere e distruggere. Non mancano sfide libere come autovelox da affrontare al massimo, gare di derapata o percorsi in cui tenere una velocità media per ottenere stelle. Anche le gare vere e proprie vanno da corse su più giri ad altre di derapata o di trick, con oggetti da distruggere e salti da effettuare. Non inventa nulla che non si sia già visto, ma andare in giro per la città, specie all’inizio, permette di conoscerla e di familiarizzare.
Con il tempo la cosa può diventare meno divertente e va segnalata l’assenza di un viaggio rapido che permetta di raggiungere i raduni da cui avviare le gare. Probabilmente non è stato inserito per mantenere alto il rischio di affrontare la polizia, ma girare per la città solo per andare dal punto A al punto B non piacerà a tutti.

Multigiocatore limitato
Finora vi ho parlato unicamente del comparto per giocatore singolo. Questa scelta è stata dettata dal fatto che il multiplayer di Need for Speed Unbound è troppo limitato. La progressione non è legata alla modalità in singolo e quindi dovrete creare un altro personaggio, scegliere un’altra auto e ricominciare da capo a collezionare quattroruote. Potrete partecipare alle sessioni degli altri giocatori non appena le hanno attivate, ma avrete un’auto base, seppur appartenente a quella categoria, che difficilmente vi permetterà di ottenere buoni risultati. La mappa della città con le scoperte fatte in single player sarà l’unica cosa condivisa tra queste due realtà, ma purtroppo, nella Lakeshore multigiocatore, manca totalmente la polizia. rendendo questa modalità poco attraente se non per chi ha già visto tutto quello che il single player ha da offrire.
Stile e tecnica
Fin da subito Need for Speed Unbound ha fatto parlare di sé per via dello stile grafico che ibrida il realismo della città e delle auto con protagonisti ed effetti speciali in cel shading. Questa scelta può convincere o meno, ma si va sul gusto personale. C’è che vorrebbe un filtro per eliminare questi effetti e chi, come me, li ha trovati azzeccati e ben realizzati, evidenziando i salti e le derapate in modo originale. I danni alle vetture ci sono ma sono principalmente estetici, se si esclude la barra delle energie che comunque, una volta esaurita fa fermare l’auto e, nella peggiore delle ipotesi, ci fa anche finire in cella.

L’aggiornamento a schermo su Xbox Series X è ancorato ai 60 fps, anche se in alcune situazioni qualche texture compare un po’ all’improvviso. Il motore grafico Frostbite spara per aria tutti gli ostacoli che incrociamo ma non è proprio leggerissimo, quindi mi sento di giustificare l’assenza di questa uscita sulle console old gen. Ottimo il doppiaggio e gli effetti sonori, molto meno le musiche che abbandonano completamente il punk rock di un qualsiasi Burnout per proporre brani rap e trap totalmente estranei al mio gusto. Però, anche qui, si va sui gusti personali e considerato l’ambiente in cui si corre hanno un loro perché.
Commento finale
Need for Speed Unbound è un capitolo complicato, che fa alcuni passi nella direzione corretta per poi arretrare su altri. Escludendo la modalità multigiocatore estremamente limitata, alcune idee come i soldi che potremo perdere in caso di cattura, funzionano, così come il limite di riavvii giornalieri. Quello che non va è l’eccessivo effetto elastico degli avversari, un sistema di guida un po’ inchiodato alle basse velocità e una ripetitività delle giornate che alla lunga può stancare. Alcune gare e alcuni inseguimenti sono davvero pazzeschi, ma la differenza con la vetta targata Forza Horizon 5 è evidente. Se lo stile grafico vi attira, le sfide toste non vi spaventano e non vi interessa il multigiocatore online, potrete passare molte ore a Lakeshore City. Solo non fatevi prendere.
- – 150 auto da modificare
- – Stimolante e impegnativo
- – Corse e inseguimenti
- – Sistema di guida arcade
- – Stile grafico peculiare
- – Effetto elastico troppo marcato
- – Giornate ripetitive
- – Multigiocatore poco interessante
