New Pokémon Snap – Recensione

Fotografali Tutti!

In 25 anni abbiamo visto i mostriciattoli tascabili in tantissime salse: dai giochi di ruolo della serie principale, i particolari Pokémon Ranger ed i roguelike di Pokémon Mystery Dungeon, a puzzle game come Pokémon Shuffle, fino ad arrivare all’avventura nel mondo reale di Pokémon GO. Il mai dimenticato Pokémon Snap, uscito su Nintendo 64 nel 1999, è stato uno dei primi spin-off che si sono allontanati dai canonici RPG, proponendo in questo caso uno sparatutto su binari in cui si fotografano Pokémon, e fu così popolare che il protagonista, Todd Snap, apparve sia nell’anime che nel manga. Dopo ben 22 è arrivato a sorpresa il suo sequel New Pokémon Snap su Nintendo Switch. Prepariamo la fotocamera, si parte per un nuovo safari.

Ambientato nella regione di Lentil, New Pokémon Snap ci mette nei panni di un giovane fotografo che, per conto del Professor Speculux e la sua assistente Rita, inizierà una serie di safari per studiare la fauna che popola l’arcipelago. Al team poi si unirà una vecchia conoscenza, Todd, e il suo allievo Fil. Tutti i misteri di Lentil ruotano attorno ai Pokémon Lumina, particolari mostri tascabili che emanano luce, e caratterizzati da segni sul corpo. Inutile dire che si tratta di un semplice pretesto, ma il modo in cui viene trattata la ricerca riesce sempre a spingerci ad andare avanti. Gli stage, visitabili a bordo del veicolo automatico NEO-UNO, sono molto vari, passando ad esempio da una giungla ad un fondale marino, da un cratere vulcanico ad una nebbiosa foresta. Ogni ambiente, esplorabile in circa 5 minuti, durata più che giusta, presenta una caratteristica fauna di Pokémon che varia non solo in base al livello d’esplorazione impostato, ma a volte anche casualmente ad ogni nostra visita, rendendoli sempre più vivi e particolari.

Parlando adesso del gameplay, si può dire che siamo davanti ad un titolo che svela pian piano e genuinamente ogni sua peculiarità. Se all’inizio potremo scattare foto con la sola macchina fotografica, permettendoci anche uno zoom, più avanti otterremo anche le Mele Soffici, uno Scanner per controllare l’ambiente, una melodia e le Sfere Lumina. Tutto ciò si traduce in un’interazione ambientale molto ampia, che dà al giocatore la possibilità di tentare diversi approcci per cercare di immortalare le creature nelle loro pose più rare. Ci stupirà poter vedere ad esempio che una Sfera Lumina ogni tanto non si limita a far brillare il Pokémon ma gli fa compiere azioni altrimenti non sbloccabili, ad esempio un Dodrio che cerca di librarsi in aria, oppure riuscire a fotografare il perfetto momento in cui un mostro tascabile mangia una mela che gli abbiamo lanciato. In nostro aiuto ci sono le Minisfide, prove da completare che forniscono indizi. La rarità, indicata da un numero di stelle che arriva ad un massimo di quattro, non è l’unico fattore da tenere in considerazione per uno scatto vincente, poiché anche la vicinanza del Pokémon e il suo essere rivolto o meno verso l’obiettivo influenzano il giudizio del Professor Speculux quando gli mostreremo le nostre fotografie a fine percorso, e con alti punteggi è più facile sbloccare gli altri stage. Già si può dire che New Pokémon Snap è un’esperienza rilassante ed appagante, nonostante l’inevitabile ripetitività di fondo che passa molto spesso in secondo piano, ma si avverte anche l’anzianità di una produzione figlia degli anni ‘90 quando inserita in un contesto moderno.

In un certo senso esiste anche qui un Pokédex, ossia il Fotodex, che raccoglie fino ad un massimo di quattro fotografie per ogni Pokémon, una per livello di rarità. Non serve dire che, più si va avanti, più la voglia di riempirlo aumenta. Ci sono poi due ritocchi: uno più tecnico che ci permette di modificare l’inquadratura, lo zoom e la nitidezza dell’immagine, eseguibile quando si scelgono le foto da salvare in un album finita l’esplorazione, cioè lo Scatto Extra, ed uno decorativo, con cui si possono applicare filtri, sticker e cornici, che si può fare con le foto salvate. A completare l’esperienza ci pensa anche un sistema di achievement che ci ricompensa con titoli da usare per abbellire il proprio profilo online. E a tal proposito, online sarà possibile caricare alcune fotografie e lasciare un punto a quelle di altri utenti che ci piacciono di più, in un sistema che ricorda molto il vecchio Miiverse.

Sul versante visivo, New Pokémon Snap si dimostra un gioiellino: gli ambienti sono tutti ben curati e dettagliati, nonostante qualche texture meno definite, e gli stessi Pokémon, caratterizzati da molte animazioni ed espressioni, si possono considerare i veri protagonisti. Il frame rate si è comportato quasi sempre bene, con lievi cali solo nelle sequenze d’entrata e d’uscita dai livelli. Anche il comparto audio si dimostra di pregevole fattura, con ottimi brani per ogni livello ed effetti sonori eccellenti che ci aiutano anche nella ricerca, ad esempio con un Pokémon che si tuffa in acqua o un Pikipek che picchietta il becco su un tronco. In ultimo, la longevità si attesta su livelli più che buoni: ci voglio circa 10 ore per completare il gioco, ma se si risvegliasse in voi il lato più completista (e difficilmente non lo farà), potrebbero aumentare esponenzialmente.

New Pokémon Snap porta sulla console ibrida di Nintendo il sequel dell’amato spin-off del 1999, con un’esperienza che conserva tutto il suo fascino, ma allo stesso tempo sente il peso degli anni. Eh già, gli sparatutto su binari sono un genere che è un po’ sparito di questi tempi, figuriamoci se ibridato con un simulatore fotografico. Ciò nonostante, Bandai Namco Studios e The Pokémon Company hanno tirato fuori un titolo rilassante e appagante, un’ottima scelta per partite mordi e fuggi e per una pausa da videogiochi più simpegnativi. Inoltre, considerando che è il venticinquesimo anniversario dei mostriciattoli tascabili, New Pokémon Snap, può essere un buon antipasto per iniziare a festeggiare, dato che tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo avremo ben due nuovi titoli principali.

Pro
  • Torna un amatissimo spin-off
  • Ambienti vivi e ben caratterizzati
  • Esperienza piacevole e rilassante…
Contro
  • ..ma ancorata agli anni ‘90
  • Inevitabile ripetitività di fondo
  • Alcune texture meno definite di altre

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