Nine Parchments – Recensione

Disponibile su tutte le piattaforme casalinghe, PC compreso, Nine Parchments di Frozenbyte ci ha incuriosito fin da subito per via della sua visuale alla Diablo e alla sua cooperazione tanto utile quanto pericolosa, come già avveniva nei titoli della serie Magicka. Grazie alla sua presenza su Nintendo Switch e alla facilità con cui si può avviare una partita con due giocatori in locale, in questo articolo vi parlerò di questa versione, raccontandovi i pregi e i difetti che si porta dietro rispetto alle altre versioni più standard ma identiche a questa in fatto di contenuti.

Nominando Diablo e Magicka, i giocatori più esperti potrebbero già aver capito cosa aspettarsi da Nine Parchments. Tutti gli altri invece devono immaginare un gioco con visuale dall’alto in cui i personaggi si muoveranno di livello in livello, dal punto A al punto B, passando per ambientazioni differenti e immancabili scontri con mostri di vario genere. La trama è molto esile, con un gruppo di apprendisti maghi che si ritrovano a viaggiare per il regno cercando di recuperare le nove pergamene volate via in seguito ad un esperimento fallito nel loro castello/scuola.

La progressione è ristretta ai singoli stage e la strada si concede solo minuscole deviazioni utili per nascondere cinque collezionabili in ogni livello, oltre a qualche cassa del tesoro che potrà contenere cappelli o armi da mischia. Raccoglierli permetterà di equipaggiarli godendo immediatamente dei loro benefici ma, cosa più importante, li sbloccherà nell’inventario generale e li lascerà a disposizione anche per le partite successive.

Questa meccanica che ricorda i roguelike è stata inserita poiché, il gioco stesso propone un approccio che ricorda queste uscite, evitando però di abbandonarsi alla creazione procedurale e mantenendo inalterata la conformazione dei livelli da una partita all’altra. Lo stimolo per riaffrontare il gioco da capo in questo caso arriva dalla differenza tra i vari protagonisti presenti.

Gli eroi della nostra storia sono infatti nove diversi individui di cui solo due sono immediatamente disponibili. A questa varietà si aggiungono altre tre varianti per ciascuno, oltre a quella standard, portando così il totale a 36 combinazioni. Oltre all’estetica, la diversificazione più importante si palesa grazie alle abilità magiche con cui saranno equipaggiati, tra raggi continui, proiettili singoli, zone di danneggiamento e di cura, potenti scariche ad ampio raggio, veleni e quant’altro vi venga in mente.

Queste magie saranno inizialmente tre per ciascuno e potranno essere passate in rassegna attraverso i dorsali, avranno ognuna una barra del mana indipendente e proprietà elementali che potrebbero essere incredibilmente efficaci contro mostri dalla natura opposta (fuoco/ghiaccio – morte/vita…), ma che saranno del tutto inutili contro quelli dello stesso tipo.

Queste dinamiche sono più semplici da assimilare rispetto a Magicka, ma il continuo sfruttamento delle stesse abilità (qualcuna si aggiungerà strada facendo) potrebbero portare ad annoiare un po’, specie se si considera che la routine di ogni stage è “cammino-combatto-cammino-combatto…”. La presenza di qualche boss fight rende le cose più interessanti, ma per divertirsi davvero occorre sfruttare le componenti multigiocatore pensate per l’occasione.

Quando in campo scendono almeno due maghi le cose si fanno immediatamente più divertenti. Oltre alle classiche dinamiche di gruppo che rendono migliore ogni gioco, in Nine Parchments potremo incrociare i flussi delle nostre magie per renderle più potenti ed efficaci, creare aree di rigenerazione per curare i compagni in difficoltà o congelare un nemico per farlo prendere a randellate da chi possiede una potente arma da mischia.

Il grande pregio della creatura Frozenbyte ma comunque derivante dal già citato Magicka, sta nella possibilità di aiutare i compagni, ma anche di danneggiarli a sproposito. Sparare una raffica di palle di fuoco e colpire più o meno accidentalmente un alleato può portarlo al creatore molto prima del mostro che stava combattendo.

Lanciare un’area di danneggiamento o di cura avrà effetto su tutti quelli che li transiteranno, rischiando anche di curare mostri che avevate appena sfiancato. La rianimazione degli alleati è possibile ma occorre sostare nelle loro vicinanze mentre i nemici vi prendono d’assalto, rendendo la pratica tutt’altro che semplice. Il gioco offre quattro diversi livelli di difficoltà, offrendo comunque premi bilanciati. In quelli più semplici per esempio l’esperienza ottenuta è molto limitata, mentre per raggiungere davvero il level cap dei personaggi, occorrerà giocare al livello di difficoltà massimo, iniziando da capo l’avventura (ma mantenendo i livelli faticosamente conquistati).

Proprio nel multigiocatore stanno i più grandi pregi e difetti della versione Nintendo Switch di Nine Parchments. Per chi vuole giocare in locale, questa è la versione da scegliere: il comparto tecnico ha qualche incertezza in più rispetto ai sistemi più potenti, ma nulla di grave o eclatante, con scenari ben modellati e colorati che lasciano la sensazione di stare davvero viaggiando attraverso una terra magica e pericolosa. La possibilità di dividersi i Joy-Con permette da subito partite per due giocatori, i quali possono diventare a tre o quattro con un eventuale Pro Controller o altri due Joy-Con.

In questo caso si potrà iniziare una partita o continuare quella già avviata, entrando in partita non appena il caricamento del livello sarò terminato. Purtroppo lo slot di salvataggio è solo uno, quindi se fate due livelli con amici e volete giocare alla sera per conto vostro, dovrete iniziare dal livello tre o ricominciare da capo e azzerare il progresso fatto. Livelli dei personaggi, punti esperienza e oggetti rimarranno vostri, ma ripartirete dal tutorial all’accademia dei maghi da cui tutto è iniziato.

Giocando online invece non troverete moltissimi giocatori ma nel caso voleste giocare con amici, vi imbatterete nel problema di Switch che impedisce di parlare con loro in modo semplice e immediato, cosa che invece non succede con gli altri sistemi. Se però pensate di giocare prevalentemente in locale, non avrete questo problema e vi divertirete parecchio, anche grazie a tutta una serie di opzioni che permettono di modificare alcuni parametri, tra cui i danni del fuoco amico che possono essere anche divisi tra chi li infligge e chi li subisce, così come attribuirli totalmente a chi ha lanciato la magia senza attenzione verso il prossimo.

Nine Parchments può essere giocato anche in singolo, ma il suo vero potenziale viene fuori solo in compagnia. Alcune dinamiche necessitano almeno due giocatori e il caos che si sviluppa con tre o più amici davanti allo schermo è parte della formula creata dagli sviluppatori. Scegliere il proprio mago preferito, anche adattandosi alle esigenze del gruppo, rende vario l’approccio ad un’uscita che altrimenti potrebbe risultare ripetitiva e poco appassionante, specie se giocato in solitaria. La mancanza di più di uno slot di salvataggio crea qualche problema di troppo a chi avrebbe preferito dividere l’avventura single player da quella con i propri amici, ma con la possibilità di scegliere il livello da affrontare questo problema sparirebbe. Se mai dovesse arrivare una patch, questa sarebbe una valida aggiunta. In definitiva, se avete amici con cui condividerlo, è un gioco consigliato senza particolari riserve, specie se puntate a potenziare al massimo tutti e nove i maghi.

Pro
  • – Multigiocatore in locale riuscitissimo
  • – Tanti maghi per ancor più magie diverse
  • – Dinamica “Ora ci si aiuta, ora ci si danneggia”
  • – Livelli belli da vedere e da attraversare
Contro
  • – Single player poco interessante e un po’ ripetitivo
  • – Un solo slot di salvataggio
  • – Non si può (ancora?) scegliere di partire da un livello già superato
  • – Multigiocatore online limitato su Switch (ma non è colpa del gioco)

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