Il Team Ninja e il suo Giappone tornano su PC
L’originale Nioh mi aveva conquistato. L’avventura del samurai William nel Giappone feudale aveva stratificato e arricchito il combat system dei souls-like come mai prima, rendendo gli scontri più tecnici di quanto visto nei vari Dark Souls. Poi arrivò Sekiro, ma la sua proposta in fatto di combattimento fu diversa, con l’obbligo di parate perfette che in Nioh erano solo parte di una gameplay estremamente stratificato e non la base fondante degli scontri. Con Nioh 2, complice la mancanza di tempo per dedicarmici all’uscita del gioco base, ho iniziato a giocare solo con l’arrivo di Nioh 2 – Complete Edition in versione PC e il lavoro del Team Ninja mi ha stupito ancora.

Se non avete giocato al primo episodio, nonostante nel titolo compaia il numero 2, il nuovo Nioh è un prequel di quanto vissuto nei panni di William, quindi potete iniziare da qui senza conoscere la storia precedente. Stavolta infatti non sarà avremo a che fare con un nuovo personaggio completamente modificabile anche nell’aspetto e, se lo vorrete, potrete passare un bel po’ di tempo in un ricco editor. In qualità di prequel vivremo diversi eventi precedenti all’originale Nioh, attraverso una trama che procede attraverso video che precedono e concludono le missioni principali. Anche stavolta il team Ninja non è riuscito però a creare una trama degna di nota, principalmente per via di un impegno e una durata delle missioni che tende ad assorbire il giocatore fino a fargli “dimenticare” il vero motivo per cui ha affrontato quell’area. Continua ad esserci quel mix tra personaggi storici e mitologia tipica del Giappone feudale ma non sono mai riuscito ad appassionarmi alle vicende raccontate, seppur alcuni scontri e situazioni abbiano un grande impatto sul divertimento offerto e sul fascino che questa saga porta con sé.

Con Nioh 2, come per l’originale, si gioca per la sfida, per mettersi alla prova e per cercare di sconfiggere le numerose e spietate creature che il Team Ninja ha messo sulla nostra strada. Si va dai semplici umani armati di spada, fino a mostri e spiriti yokai che questa volta avranno anche un ruolo attivo all’interno dello sviluppo stratificato del nostro personaggio. Se un tempo la sconfitta di questi mostri era già motivo di soddisfazione, ora questi possono rilasciare anche dei nuclei che potremo equipaggiare per poi scatenare alcune delle mosse che fanno parte del loro repertorio. Il loro uso deve essere attento poiché richiede la ricarica di una barra prima di essere nuovamente sfruttate, ma si innestano benissimo al già ricchissimo sistema di combattimento. A questo si unisce la capacità del nostro nuovo eroe di essere posseduto da uno spirito, potendosi trasformare in diverse creature per fruttare le loro caratteristiche tra potenza, difesa e magia. L’avere al suo interno questo potere, permette anche un contrattacco demoniaco da scatenare quando si sta per subire un attacco imparabile, caratterizzato da un flash rosso: se eseguito con il giusto tempismo si blocca il colpo e si diminuisce drasticamente la barra del ki avversario (in altri giochi questa è la barra della stamina), permettendo poi di eseguire colpi critici che infliggono un sacco di danni.

Molti elementi del primo Nioh tornano anche in Nioh 2, tanto da aver spinto alcuni giocatori a considerare questa uscita più come una macro espansione, piuttosto che un gioco nuovo. È vero che il combattimento è rimasto lo stesso, con la dinamica delle tre diverse posizioni in cui si possono impugnare le armi, così come è rimasto invariato il sistema di recupero del bottino, il potenziamento del nostro avatar e la struttura del gioco attraverso missioni principali, secondarie e le temute missioni crepuscolo, ma le novità introdotte con questa uscita sono davvero tante. Intanto la tipologia delle armi è aumentata parecchio, passando da cinque a undici, tutte con un move set diverso (anche in base alla posizione) e tutte estremamente divertenti da sfruttare grazie a punti di forza e debolezze. È però cambiato lo skill tree di ogni arma, ora estremamente ampio, e riuscire a completarne anche solo uno è una procedura lunga, complessa ma soddisfacente, specie per chi riuscirà a domare una gestione dei controlli talmente ricca da essere difficile da memorizzare durante i serrati scontri. Continuano ad essere presenti le tombe “rosse” con cui potrete sfidare in modalità asincrona gli avatar dei giocatori abbattuti, ma sono state inserite anche quelle blu da cui potremo evocare uno spettro che invece ci aiuterà accompagnandoci per un po’. Oltre a queste e a tante altre modifiche più o meno grandi, bisogna ricordare che tutte le mappe e molti mostri, compresi i boss, sono completamente inediti, rendendolo un sequel conservatore, ma pur sempre un vero seguito.

Chiarite le meccaniche del gioco e dopo avervi ricordato quanto possa essere complesso, è giusto parlare di questa nuova edizione uscita per PC. Come potrete facilmente immaginare, Nioh 2 – Complete Edition comprende il gioco base uscito poco meno di un anno fa e le sue tre espansioni, con ulteriori mappe e nemici. Questa scelta era stata attuata anche con il primo episodio ma, come allora, la conversione che ha trasportato il gioco da PlayStation 4 a PC non è stata indolore. Personalmente, con il mio attuale hardware che monta un i9 10900K, 32 GB di RAM e scheda video RTX 2060, non ho mai avuto problemi legati alla stabilità del gioco, riscontrata invece da diversi giocatori attraverso crash numerosi fin dal livello tutorial, e qualcuno direttamente all’avvio. Non sono stati adattati poi gli indicatori dei tasti da premere per le varie azioni, lasciando le icone dei pulsanti PlayStation sia se si usa un controller Microsoft, sia per i più temerari che vogliono usare mouse e tastiera (configurazione sconsigliata anche dal gioco). Nonostante il fenomeno infantile del review bombing su alcuni aggregatori di voti per via di una scarsa ottimizzione, la mia esperienza con il gioco è stata fluida e sempre appagante. La scalabilità delle impostazioni non è enorme e si capisce che si tratta di un titolo nato su console e poi arrivato su PC in un secondo tempo, ma si può comunque operare su filtri, ombre, dettagli e ovviamente risoluzione, per ottenere i 60 fps che, in un gioco con combattimenti così veloci e precisi, da una marcia in più al gameplay. Il lato artistico è ovviamente molto ispirato e l’audio, pur senza mettersi mai in mostra, ci accompagna adeguatamente con sonorità tipiche del periodo. Il doppiaggio può essere selezionato in inglese ma anche in giapponese, rendendo molto più fedele l’atmosfera magica e selvaggia che si respira. Tutti i testi, compresi i sottotitoli, sono stati tradotti in italiano.

Nioh 2 Complete Edition in versione PC sta avendo diversi problemi di stabilità, ma il fatto che personalmente non ne abbia mai incrociato nessuno è comunque significativo. Il titolo del Team Ninja si rivela essere piuttosto scalabile e godibile anche con configurazione tutt’altro che estreme – ricordiamo che girava bene anche su PS4 standard datate 2013 – e lo consigliamo agli amanti dei soulslike in generale e soprattutto a chi ha apprezzato il primo episodio. Ci sono più armi, più poteri e più possibilità, mantenendo però intantto il cuore del suo combat system, vero motore di un titolo che offre scontri tesissimi anche con il più banale dei nemici. Ci vuole pazienza, abilità e disciplina proprie di un samurai ma se amate le sfide questa nuova avventura appena arrivata su PC, saprà intrattenervi per moltissime ore.
- – Combat system arricchito
- – Molte più armi tra cui scegliere
- – Ogni nemico è una sfida
- – Tutti i contenuti in un solo pacchetto
- – Artisticamente ispirato
- – Storia poco incisiva
- – Molte dinamiche e contenuti ritornano invariati
- – Difficoltà non per tutti
- – Ancora instabile su alcuni PC
