PlayStation 5 ospita il ritorno in grande stile della saga di Nioh
PlayStation 5 è arrivata da poco sul mercato ma per qualcuno il day-one è stato addirittura rimandato per via del numero limitato di scorte. Eppure gli appassionati di soulslike hanno potuto giocare fin da subito grazie al remake di Demon’s Souls, titolo di lancio tra i più attesi della nuova console Sony. Ad attestare la popolarità di questo genere è arrivato da pochi giorni Nioh Collection, pacchetto che racchiude al suo interno le versioni remastered dell’originale Nioh datato 2017 e del suo sequel/prequel Nioh 2 dell’anno scorso. Vediamo insieme se il Giappone feudale di Team Ninja splende ancora.

Quale che sia il gioco, la saga di Nioh non ha mai brillato per la sua trama. Nel primo capitolo impersoneremo William Adams, un inglese che si ritrova a combattere in Giappone perché a caccia dell’alchimista che ha catturato il suo spirito guida. In Nioh 2 ci muoveremo anni prima degli eventi del capostipite e useremo un personaggio creato completamente da noi e in cui andremo a rivivere l’ascesa al potere e successiva caduta di Oda Nobunaga. Quale che sia il titolo scelto, mi sento di dire che nessuno riesce a offrire una narrazione coesa e facilmente seguibile. La conoscenza dell’epoca Sengoku rappresentata non è da sottovalutare, ma è proprio il ritmo ad essere altalenante per via delle lunghe missioni che affronteremo. Queste di solito offrono un filmato iniziale e uno finale che dovrebbero portare avanti la vicenda, ma in mezzo c’è una parte giocata che risulta molto lunga e articolata che può portarvi via anche una o due ore in cui esplorerete mappe, sbloccherete scorciatoie come in ogni soulslike che si rispetti e… morirete parecchie volte. Questo stop narrativo è tanto bello da giocare quanto deleterio per il ritmo della storia, poiché dopo aver battuto orde di nemici, qualche miniboss e il boss di fine stage, potreste non ricordare così bene il motivo per cui avete intrapreso quella missione. Questo accade anche per via di scene quasi mai memorabili e di dialoghi in game che, avvenendo quando trovate un oggetto, potreste anche non leggere perché concentrati a capire cosa avete appena rinvenuto.

La cosa fondamentale da sapere prima di comprare Nioh Collection, spinti dalla voglia di un nuovo soulslike, riguarda il suo sistema di combattimento. Se possibile, entrambi i titoli di Nioh sanno essere ancora più difficile di un Dark Souls qualsiasi. Anche un semplice nemico può infliggervi parecchi danni con un semplice colpo di spada e, considerando che avrete a che fare con demoni e spiriti infernali, capirete che una semplice combo portata da un nemico medio, potrebbe lasciarvi a terra senza tanti complimenti. Per bilanciare questa disparità Nioh propone diverse armi da utilizzare, ciascuna con ben tre posizioni che cambiano drasticamente le combe effettuabili. Inoltre la classica stamina qui chiamata Ki, può essere ripristinata attraverso la pressione del tasto R1 poco dopo aver effettuato un colpo, riprendendo posizione e recuperando quindi un bel po’ di questa energia utile per attaccare ma anche per resistere ai colpi nemici. Il risultato di questo combat system è quello di risultare il più tecnico e complesso di tutti i soulslike sulla piazza, così come il più soddisfacente da padroneggiare. Scegliere un’arma tra le cinque di Nioh o tra le 11 di Nioh 2 e iniziare a padroneggiarla, sbloccando via via nuove abilità su uno skill tree molto ricco e specifico a quell’arma, è un percorso che porta il giocatore a comportarsi come un vero samurai, facendogli capire quando partire all’attacco, quando difendersi, quando cambiare posizione dell’arma o quando cercare un’area di scontro migliore rispetto a quella iniziale.

Dopo aver presentato i due giochi è il caso di parlare di questa versione remastered portata da Koei Tecmo su PlayStation 5. Intanto è bene chiarire che entrambi i titoli non hanno contenuti inediti, ma possono comunque contare su tutti i DLC rilasciati per entrambi i giochi, aggiungendo capitoli extra e contenuti. In qualità di remastered, gli aggiornamenti più importanti sono quindi grafici, concentrati principalmente su fluidità e risoluzione, lasciando da parte tecnicismi quali per esempio il ray tracing. Entrambi i giochi permettono di essere avviati in tre modalità grafiche differenti. La modalità standard permette di giocare a risoluzione Full HD (quindi 1080p) con framerate fissato a 60 fps e con effetti extra di illuminazione e di post-processing. Per gli amanti dell’Ultra HD c’è la Modalità 4K che rinuncia a un po’ di effetti extra, ma garantisce comunque 60 fps quasi sempre costanti. Chi invece vuole il massimo in termini di fluidità troverà perfetta la Modalità 120 fps che riporta la risoluzione a 1080p ma spinge al massimo sull’aggiornamento dei frame per secondo. In questo caso, come per la Modalità 4K, dovrete avere una TV o un monitor che supporti queste caratteristiche. Personalmente, ho trovato perfetta la modalità Standard, ma se avete un pannello a 4K, potete puntare tranquillamente su quella possibilità senza farvi spaventare dai saltuari cali di frame rate che non rovinano mai l’esperienza, vista la loro rarità.

L’altra grande novità di questa Nioh Collection riguarda il controller Dual Sense che viene sfruttato senza però fornire davvero nulla di nuovo. Quando si tende l’arco si sente il grilletto irrigidirsi, quando si parano i colpi il feedback aptico offre una sensazione un po’ diversa dalla classica vibrazione, ma lo sfruttamento di questa caratteristica del controller Sony non rende davvero diversa l’esperienza. Buona invece l’implementazione 3tridimensionae del suono, sfruttabile anche con un paio di cuffie standard ma amplificato con quelle originali Pulse 3D. Quasi istantanei poi i caricamenti degli stage grazie all’SSD della console così che la vostra battaglia non venga interrotta praticamente mai. È invece risultato macchinoso e poco pratico il recupero di un vecchio profilo dal Nioh originale per importarlo in questa nuova remaster, visto che, anche con il servizio cloud del PlayStation Pluss attivo, si è reso necessario avviare il gioco old gen, caricare manualmente i dati nel cloud e poi recuperarli avviando la nuova remaster. Se quindi avete i salvataggi ma non avete più il gioco originale, magari perché lo avete venduto in previsione di acquistare questo, potreste non riuscire a recuperare i vostri vecchi dati. Fate dunque attenzione.

Con questa Nioh Collection per PlayStation 5, avrete due soulslike notevolissimi che piaceranno soprattutto a quelli che amano gli scontri. I nemici sono tosti, le mappe sono ampie, le armi da padroneggiare sono tante e i contenuti sono davvero numerosi, portandovi a giocare potenzialmente per centinaia di ore. Sia che abbiate una TV ultimo modello, sia che dobbiate accontentarvi di un Full HD, potrete comunque godervi dei miglioramenti visivi notevoli, accompaganti da un framerate solidissimo e in grado di migliorare l’esperienza di gioco. Gli unici che dovrebbero pensarci due volte sono quelli che non vogliono rischiare di essere sopraffatti a ripetizione già nel primo stage e quelli che hanno già acquistato i due titoli e i rispettivi DLC: per loro non c’è nulla di realmente nuovo e i miglioramenti tecnici non giustificano il riacquisto di due giochi migliorati solo nell’aspetto estetico. Nota a margine: il gioco a listino Sony viene venduto all’esagerato prezzo di circa 80 euro, ma si trova già online, in versione fisica, al giusto prezzo di circa 60 euro. Qui intorno dovreste trovare il link per procedere all’acquisto pagandolo la cifra corretta.
- – Due giochi enormi e complessi, migliorati
- – Sfida sempre alta
- – Combattimenti tecnici e complessi
- – Tutti i DLC di entrambi i giochi
- – Modalità grafiche per tutti i gusti
- – La storia non cattura granché
- – Per qualcuno troppo complesso
- – Dual Sense senza sorprese
- – Occhio al prezzo
