No Straight Roads – Recensione

Lunga vita al Rock!

Che cosa meravigliosa la musica! Pensate ad un film o ad un videogioco senza questa componente. Proprio per questo è bello trovare ogni tanto dei titoli che la celebrano e la rendono protagonista del loro universo. Questo è quello che accade in No Straight Roads,videogame creato dallo sviluppatore Metronomik che incrocia la sua natura da action adventure con sonorità e dinamiche che incontrano anche il rhythm game.

Nella coloratissima Vynil City, due aspiranti musicisti partecipano ad un programma televisivo che potrebbe lanciarli nello star system. Mayday e Zuke si esibiscono alla grande ma per colpa del loro amore verso il Rock, vengono scartati perché non suonano la musica che il regime della NSR approva. È infatti con la musica EDM che tengono sotto scacco la popolazione della città, popolazione che ovviamente non sa di essere manipolata attraverso la musica “autorizzata” accorgendosi della grave situazione solo quando viene tolta loro l’energia che alimenta la città. Dietro ad un messaggio potente, si nasconde una storia incredibilmente semplice per il giocatore: sconfiggere tutti gli artisti che appoggiano la NSR sabotando i loro concerti, fino alla liberazione di Vynil City a suon di schitarrate e percussioni. Non mancano incontri con personaggi secondari e collezionabili per allungare la vostra permanenza in questo universo, ma il meglio arriverà durante le prime sei ore necessarie per portare a termine la sfida. Un tempo abbastanza ridotto che però passerete in un mondo ricco di stile, in cui si ascolta ottima musica e in cui la narrazione procede spedita ed essenziale, proponendoci situazioni sempre nuove e talvolta sorprendenti.

Il gameplay di No Straight Roads è concettualmente molto semplice: si attraverso un lineare hub che rappresenta i vari quartieri della città fino al punto in cui ci aspetta il livello con il boss. Si affronta lo stage, si batte il boss e poi con il disco di platino che gli abbiamo preso si sblocca un nuovo quartiere dominato da un altro boss. In città ci si muove attraverso una strada lineare con una manciata di piccoli bivi, collezionando batterie da usare per riaccendere parti di città rimaste al buio quando la NSR ha deciso di spegnere la musica che genera l’energia con cui sono alimentate. Lo scopo di tutto ciò è ottenere fan, che in No Straight Roads fanno la parte dei punti esperienza. È infatti con loro che si comprano i potenziamenti dei due protagonisti. La linearità del mondo di gioco corrisponde con quella del livello che precede il boss del momento, spezzettato in sezioni che ricordano delle micro arene. Si sconfiggono i nemici, si sblocca un dispositivo e si passa alla sezione successiva. Discorso fortunatamente diverso per i boss, tutti curati ad arte e dotati di modi di agire e di attaccare specifici e singolari: affrontarli è sempre una gioia e le sorprese sempre dietro l’angolo, anche grazie al loro essere molto diversi tra loro.

Gli ingredienti per un titolo adventure quindi sono chiari, seppur limitati. La fase action è invece svolta discretamente bene dal diverso modo di intendere i due protagonisti che possono anche essere gestiti in cooperativa insieme un secondo giocatore: Mayday è più lenta ma potente con la chitarra e Zuke è più veloce ma debole con le sue bacchette della batteria. Il sistema di combattimento si basa quasi interamente sulla pressione di un singolo tasto, con quello adibito all’attivazione di dispositivi che entra in gioco solo per eseguire eventuali mosse finali. I restanti tasti frontali servono per saltare ed eseguire una capriola evasiva. Al massimo si possono sparare dei proiettili dopo aver raccolto qualche munizione ma in quel caso si possono usare solo su specifici nemici per aria o contro i boss. Ultima ma non meno importante la parata, eseguibile premendo il tasto di attacco un attimo prima di ricevere un colpo e in grado di creare proiettili che vengono restituiti al cattivo che voleva farci la festa. Sulle prime, durante il tutorial, ci viene inoltre spiegato che i nemici si muovono a ritmo con la musica e che teoricamente dovremmo colpirli anche noi seguendo la base. Ecco, questo concetto francamente non mi è sembrato funzionare, visto che colpirli premendo i tasti come pazzi è più efficace che tamburellare a ritmo. Non mi sono sembrati particolarmente efficaci nemmeno i potenziamenti acquistabili dagli alberi delle abilità dei due protagonisti, ad eccezione di alcuni come il doppio salto o la schivata in aria: anche qui, premere il tasto di attacco a ripetizione non è svantaggioso, lasciando il timing per potenziare una mossa finale ai virtuosi che vogliono cambiare qualcosa nelle animazioni.

Il lato tecnico di No Straight Roads è buono ma non entusiasmante, con personaggi e ambienti ben ricreati ma anche piuttosto semplici. Purtroppo in questi giorni si stanno verificando bug di vario tipo sia su PC che su console, con diversi crash di sistema e anche situazioni in cui la scenografia del momento si è corrotta. Se vi capita consiglio di tenere il gioco in pausa fino all’arrivo di una patch: non è il massimo della vita ma è sempre meglio che giocare male un titolo che ha molto potenziale e che sarà ripulito al più presto. Vi dico questo perché il lato artistico è dotato di un fascino enorme, con il suo miscuglio di colori vivaci e di musica che cambia con il contesto. Specie nelle boss battle si assiste a spettacoli davvero esaltanti e molto suggestivi, capaci di distrarci dal combattimento vero e proprio. Il design dei personaggi, è validissimo, così come l’hub che ci porta a muoverci per Vynil City e i suoi quartieri. Molto meno entusiasmanti invece i semplici nemici, un po’ troppo uguali tra loro e con poca personalità. Questo non li rende semplici da affrontare in alcune situazioni, specie quando si mettono in mezzo anche alcune piattaforme e un tasto del salto non sempre perfetto, almeno fino a quando non si acquista il double jump. Di altissimo livello la colonna sonora che propone musicalità che spaziano per tantissimi generi, passando dall’elettronica al rap, dalla musica classica al rock. Dialoghi in inglese e sottotitoli in italiano completano l’eccellente comparto sonoro. Vi segnalo poi che se è vero che il gioco si completa in sei ore circa, i livelli si possono riaffrontare a difficoltà superiori per conquistare più fan, oltre che per il gusto della sfida, già di base abbastanza alta. Questo almeno se si ignora la possibilità di ripartire dal momento in cui si è finiti k.o. con la sola penalità di vedersi limitato il voto alla fine dello stage.

Il bello di No Straight Roads è la sua imprevedibilità: un attimo prima ti trovi a combattere contro una idol digitale e quello dopo sei in una sfida rap con tanto di minigioco. La sua durata limitata viene in parte giustificata da un prezzo base più contenuto, ma l’avventura può divertire parecchio, specie quelli che vorranno provare le sfide più toste e chi apprezzerà il modo in cui la musica cambia in base alle fasi degli scontri. Con livelli più strutturati, meno frammentati e con nemici standard più interessanti Metronomik avrebbe davvero fatto il colpaccio, ma anche così le disavventure di Mayday e Zuke nel mondo della musica hanno qualcosa da dire, specie in termini di stile e design. Purtroppo non mancano problemi tecnici di varia natura ma una patch è sicuramente in programma per risolvere la situazione. Non è quindi un classico imperdibile e, francamente mi aspettavo qualcosa di più, ma rimane un gioco consigliato a chi adora le boss battle originali e vuole al contempo un titolo dal comparto audio/video ricco di personalità.

Pro
  • – Allegro e colorato
  • – Boss fight notevoli
  • – Difficile e impegnativo
  • – Design e sound eccellenti
Contro
  • – Livelli lineari
  • – Storia breve
  • – Nemici standard poco interessanti
  • – Diversi problemi da sistemare tramite patch

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