Overwatch su Switch – Recensione

Uscito a metà del 2016, Overwatch ha saputo catalizzare l’attenzione dei giocatori che amano gli FPS improntati sulle battaglie competitive online. Il suo arrivo su Nintendo Switch oggi, a più di tre anni di distanza, potrebbe quindi sembrare fuori tempo massimo se non si considerano due fondamentali fattori. Il primo riguarda la sua popolarità, amplificata da un sistema di tornei ed eSport che è ai vertici della categoria. Il secondo invece riguarda il fatto che Overwatch non è rimasto quello di un tempo, ma ha ricevuto nuove mappe, nuovi eroi e nuovi bilanciamenti che continuano a cercare nuovi modi per far quadrare il cerchio. Il fatto che arrivi ora su Switch non dovrebbe quindi sorprendere. Quello che invece lo fa, è il modo in cui il tutto è stato adattato su questa versatile console.

Per un gioco in mutamento continuo che si basa sulla componente online, può servire a qualcosa una copia fisica? Il no che penso io è lo stesso che devono aver pensato in casa Blizzard. Per questo motivo non esiste una versione su scheda. Ecco quindi che anche nella scatola di Overwatch che si trova nei negozi troverete un codice da inserire sul Nintendo eShop e un abbonamento di tre mesi (anch’esso scaricabile dal negozio digitale Nintendo) per il servizio Nintendo Online che lo attiverà per chi non lo ha e che invece prolungherà quello già in vigore per chiunque ne abbia già uno in corso. Questa manovra sottolinea sia quanto Blizzard ci tenga ai suoi clienti, sia quanto la questione online sia fondamentale anche solo per avviare il gioco. Senza internet infatti il gioco non parte. Una caratteristica che non sconvolgerà certo i possessori di Playstation 4 Xbox One e PC, ma che deve essere presa in considerazione quando si parla di una console anche portatile che può appoggiarsi solo su connessi Wi-fi.

Se volete una descrizione dettagliata del gioco vi consiglio di raggiungere la nostra recensione originale che, pur non potendo trattare tutte le aggiunte arrivate in seguito, descrive in modo approfondito quello che c’è da sapere. Se però vi basta una rapida infarinatura posso dirvi che Overwatch è un FPS che punta tutto sul gioco di squadra, con 2 team da 6 giocatori che si danno battaglia in arene di vario genere sparse per il mondo. Il deathmatch vero e proprio non esiste nelle impostazioni standard e l’abilità nel far fuori un eroe avversario è motivata solo se ciò avvantaggia la propria squadra alla conquista di un’area o fa avanzare un convoglio all’interno di uno scenario preciso. Queste regole vengono spesso modificate nella sezione Arcade, in cui compaiono zuffe tutti contro tutti per 8 giocatori o eliminazioni 3 vs 3, con regole impostate dagli sviluppatori che per esempio possono limitare la scelta degli eroi da impiegare. Oltre a questa parte più spensierata, che comprende anche le partite personalizzate che vi permettono di creare i match che desiderate con i modificatori che volete e battaglie contro i BOT su tre livelli di difficoltà, non può mancare una componente competitiva più specifica che propone classifiche da scalare su base stagionale. Infine, spesso a ridosso di festività o eventi eccezionali non mancano eventi speciali come quello che sta animando questi giorni che precedono Halloween, mini avventure dall’animo cooperativo, racchiuse nella modalità Arcade in cui bisogna fare fronte comune per resistere ai nemici che l’intelligenza artificiale ci scaglia contro.

Al primo avvio e dopo aver collegato il vostro account Nintendo a quello Blizzard (farne uno è totalmente gratuito), vi verrà spiegata ogni cosa attraverso un tutorial e una serie di attività che hanno il compito di gettarvi nella mischia facendovi subito divertire. Gli eroi presenti sono una trentina ormai e trovarsi a spulciare le loro abilità speciali è davvero un piacere, specie se mancate su Overwatch da un po’ e vi siete persi alcuni ingressi recenti. Trovare un preferito è semplice ma spinge a provarli tutti, compresi quelli che potrebbero non convincervi sulle prime per poi stregarvi grazie a specifiche meccaniche che vanno scoperte pian piano. La cosa incredibile e su cui non avrei scommesso granché è che tutto questo si può affrontare senza difficoltà anche su una console Switch, impugnata in portabilità. Gli stick della macchina Nintendo non sono particolarmente precisi per via della loro scarsa lunghezza, ma in loro aiuto arrivano dei sensori di movimento che risultano precisissimi per girarsi e mirare, così come accade per esempio con Zelda: Breath of the Wild. La sensazione è quindi quella di avere tra le mani un controller ma che mentre si aggiusta la mira o si segue un bersaglio in movimento, ricorda la fluidità di un mouse. Poi ovviamente se impugnerete un Pro Controller avrete fatto tombola perché otterrete la comodità di un ottimo pad, unito ai sensori di movimento che contiene, potendo comunque disattivarli. Infine esiste anche la possibilità di usare i due Joy-Con separatamente, un po’ come accadeva con Nunchuk e Wii Remote nell’epoca della prima Wii. Anche così il gioco funziona ma non mi ha colpito particolarmente, forse perché ormai sono abituato a muovere tutto tramite un controller standard. Se vi capita però, fate un giro anche con questo sistema di controllo perché Overwatch appare diverso ma sempre giocabile.

Forse in portabilità alcune scritte sono un po’ piccole, così come il menu di selezione dei personaggi, ma ci si fa l’abitudine e, cosa molto importante, questi dettagli sono minori e caratterizzano fasi di gioco in cui si può procedere con calma. In partita invece viene catturata l’essenza del gioco ad una risoluzione di 900p nel dock e 720p in portabilità ma sempre a 30fps che rendono ogni match qualitativamente valido sia in versione portatile che sulla TV. Paragonando la visualizzazione su schermi grandi con quanto fatto da un qualsiasi altro sistema, noterete ovviamente una netta differenza ma lo stile che caratterizza questa produzione sopperisce senza difficoltà le limitazioni tecniche. Il sistema di inviti e anche la chat vocale sono gestiti direttamente dai server Blizzard e questo significa che per aggiungere un amico alla squadra dovrete usare un comodo menu in game che è lo stesso che viene usato su tutti gli altri sistemi, mentre per parlare con gli altri giocatori non dovrete usare lo scomodo Nintendo Switch Online che passa dal vostro smartphone, ma vi basterà collegare un paio di cuffie con microfono alla console. Le musiche ci sono tutte, mentre il doppiaggio in italiano va scaricato con un DLC a parte che comunque è gratuito. E già che parliamo di quantità di dati, il primo download ha richiesto circa 15 gigabyte, ma subito dopo ho dovuto scaricare una patch di altri 10. Dopo questo aggiornamento però Overwatch, compreso di doppiaggio in italiano, ha perso peso, arrivando a poco più di 10 gigabyte, evitando di pesare in modo eccessivo sulla memoria della nostra scheda SD o comunque della console.

Overwatch su Nintendo Switch è sorprendentemente bello. Non che avessi dubbi sulla qualità della conversione da parte di Blizzard ma pensare che un FPS online potesse uscire così bene su una console più limitata seppur più particolare come questa, era francamente difficile. Gli unici appunti che si possono fare riguardano principalmente l’assenza di una qualsiasi modalità offline che di fatto impedisce di giocare in vera portabilità e la mancanza di un qualche sistema che colleghi gli oggetti sbloccati su una versione anche alle altre, obbligandoci di fatto a ricominciare dal livello 1 e senza skin (problema che comunque coinvolge tutte le versioni). Chi gioca in modalità portatile avrà qualche svantaggio rispetto a chi giocherà sulla TV, ma solo per via dello schermo ridotto. Se quindi puntate a giocare partite classificate e scalare i ranghi delle stagioni, un pad Pro e la visualizzazione su uno schermo grande saranno obbligatori. Se invece vi basta un approccio più rilassato e volete solo divertirvi, andrà benissimo anche in portabilità.

Pro
  • – Overwatch è sempre lui
  • – Tutti i contenuti condensati su Switch
  • – Giocabilità elevatissima
  • – Sempre aggiornato e migliorato
  • – Adatto a tutti
  • – Prezzo budget di 40 euro più 3 mesi di abbonamento
Contro
  • – Necessita di un collegamento online permanente
  • – Non esiste cross save per i progressi tra le varie versioni

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