Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente – Recensione

Sinnoh brilla di nuova luce

In occasione del venticinquesimo anniversario della serie, The Pokémon Company e Nintendo hanno deciso di riportare in vita gli originali Pokémon Diamante e Perla, usciti nel 2006 su Nintendo DS, con i nuovi remake Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente ad opera di ILCA. Per molti è stata una sorpresa, specialmente perché l’annuncio fu accompagnato da quello di Leggende Pokémon: Arceus, titolo molto innovativo per la serie e strettamente collegato ad essi narrativamente, essendo ambientato nel passato. Ma com’è andata per la riproposizione dell’avventura nella regione di Sinnoh? Scopritelo in questa recensione.

Come in ogni gioco della serie, noi interpreteremo un giovane allenatore che riceverà il suo primo Pokémon scegliendone uno di tipo Erba, Fuoco o Acqua, in questo caso Turtwig, Chimchar e Piplup. Le nostre avventure inizieranno con l’invito di Barry, nostro amico e rivale, a cercare una creatura rara al Lago Verità, incontrando così il Professor Rowan. Tuttavia, nel recuperare una valigia dimenticata dal ricercatore, i due verranno attaccati da alcuni Pokémon selvatici e, per difendersi, dovranno usarne uno preso proprio dalla valigia. Il professore però non sarà arrabbiato, ma anzi permetterà ai due di tenere le creature scelte e affiderà loro il compito di completare il Pokédex, la classica enciclopedia digitale della serie. Nell’esplorare la regione, prendendo intanto parte alla sfida delle Palestre per poter accedere alla Lega Pokémon, ci imbatteremo nel malvagio Team Galassia, capitanato dal misterioso Cyrus, con in mente un piano ambizioso che coinvolge i due leggendari di copertina, Dialga e Palkia, padroni rispettivamente del tempo e dello spazio. Purtroppo, come si poteva immaginare, la storia è esattamente la stessa degli originali, e non risulta molto brillante. Ok, la serie Pokémon non è ricordata per storie intricate e complesse, ma, specialmente nei titoli di quinta, settima e ottava generazione, ad una trama semplice con lo scopo di introdurre i leggendari si aggiungono personaggi ben caratterizzati e carismatici. La quarta generazione però non ci riesce né con l’antagonista Cyrus né con Barry. Di contro, la lore introdotta a Sinnoh risulta decisamente soddisfacente, specialmente per un ottimo approfondimento di world building. Per quanto riguarda il level design, era valido già all’epoca e lo è tutt’ora, con percorsi lineari ma appaganti, in cui molte volte si presentano ostacoli che incentivano il backtracking, sebbene alcuni elementi possano apparire anacronistici.

Come saprete, tutti i titoli della serie sono JRPG a turni in cui si catturano Pokémon indebolendoli e lanciando un Poké Ball, per poi utilizzarli in sfide contro allenatori e altri Pokémon selvatici. Tutto ciò è gestito da un sistema dov’è centrale la compatibilità dei tipi e fin qui Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente non fanno eccezione. Sono però varie le modifiche apportate allo scheletro originale per migliorare l’esperienza di gioco. In primis, questi remake ereditano dai recenti Pokémon Spada e Scudo i bonus del legame con le creature, il condivisore dell’esperienza sempre attivo, il box portatile e il salvataggio automatico (ma comunque disattivabile). In secondo luogo, molti elementi sono stati ripensati, come il Pokékron, una sorta di orologio digitale che, richiamato col tasto R, ci permette di tenere d’occhio la nostra squadra, cercare strumenti nascosti e molto altro. Progredendo sbloccheremo altre sue funzioni, tra cui una nuova è molto utile: le mosse MN. Sono mosse che negli originali dovevano essere necessariamente insegnate ai nostri membri della squadra per poter superare ostacoli, ora sono utilizzabili tramite il dispositivo. Un’altra buona modica riguarda il multiplayer, sia in locale che online, ora accessibile anche tramite il tasto Y e non esclusivamente nei Centri Pokémon, permettendoci così di lottare e scambiare creature con altri giocatori in qualsiasi momento. Gli incontri, purtroppo (o per fortuna dato che non funzionò molto bene nei due Let’s Go) tornano ad essere casuali, ma in compenso rimane il Pokémon che ci accompagna.

Oltre a ciò, intere caratteristiche sono state rivisitate e modernizzate. La prima sono i Grandi Sotterranei, un’area esplorabile nel sottosuolo di Sinnoh. La funzione principale è un mini gioco in cui, scavando su una parete con meno azioni possibile per evitare che crolli, si possono trovare particolari strumenti, tra cui statue. Esse serviranno per decorare la propria base segreta che potremo costruire durante le nostre esplorazioni. Novità assoluta sono i Rifugi dei Pokémon, zone in cui si potranno incontrare Pokémon direttamente in mappa, in parte influenzati dalle statue posizionate, i cui livelli d’esperienza possono essere piuttosto alti poiché tarati sulla squadra del successivo Capopalestra. Inutile dire che ci passerete molto tempo, specialmente perché si possono trovare creature piuttosto rare e non ottenibili altrimenti. Anche le Gare Pokémon, ora chiamate Super Gare-show, una delle attività secondarie più amate, tornano sotto forma di un simpatico mini gioco ritmico. A doppio filo con esse tornano i bolli, degli adesivi applicabili alle Poké Ball per aggiungere degli effetti speciali all’entrata in scena e in battaglia dei nostri Pokémon. A livello di personalizzazione, anche l’aspetto del protagonista si può modificare acquistando abiti, e questa è un’aggiunta inedita rispetto agli originali.

Non abbiamo ancora finito per quanto riguarda le attività secondarie, perché c’è anche la Gran Palude, dove si potrà partecipare al Gioco Safari. Consiste nell’esplorare la palude con un numero limitati di passi, e con la possibilità di cattura Pokémon senza lottarci, ma solo lanciando una Poké Ball specifica, la Safari Ball, di cui ne avremo 30, del fango e delle esche, facendo attenzione a non lasciarli fuggire. Tutto sommato, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente offrono una vasta varietà di attività, che aumentano la già considerevole longevità dei giochi che peraltro conta tutti i Pokémon delle prime quattro generazioni, per un totale di più di 400 esemplari. E a tutto questo si aggiunge un post game davvero ricco, tra rematch coi Capipalestra e molti Pokémon leggendari da catturare, di cui molti sono affrontabili nell’inedito Parco Rosa Rugosa e che necessitano di particolari strumenti da procacciarsi nei Grandi Sotterranei. Un ultimo appunto a proposito della difficoltà: come sappiamo, la serie è sempre stata tendenzialmente facile, ma non bastano le recenti agevolazioni per affermare che siano semplici. Infatti, la difficoltà è estremamente variabile in base all’approccio del giocatore e a quanto tempo dedica al grinding. Inoltre va anche considerata l’esperienza già accumulata dai veterani, cosa non da poco. Tuttavia, i ragazzi di ILCA hanno fatto un buon lavoro, modificando le mosse dei Pokémon avversari e, per quanto riguarda Capipalestra ed altri boss, l’IA è stata programmata per seguire delle strategia che vi daranno parecchio filo da torcere.

Sul versante visivo, per quanto lo stile artistico chibi sia soggettivamente apprezzabile, c’è da dire che Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente risultano molto gradevoli alla vista, regalandoci un paesaggio in miniatura molto colorato, dettagliato e dall’aria nostalgica. Ma ILCA non si è fatta mancare nulla in termini di nostalgia, portandoci un’iniziale transizione di battaglia che mostra il protagonista e l’avversario scorrere lateralmente, esattamente come negli originali Diamante e Perla, e un HUD che ricalca quello del 2006. Per quanto concerne il comparto audio, le colonne sonore sono state riarrangiate in modo sublime, rendendole molto più coinvolgenti e arricchendole di elementi. Per esempio, la musica della sfida contro i Capipalestra e i Superquattro in Diamante e Perla era la stessa, mentre ora sono stati differenziati gli strumenti e resa più intensa la traccia audio degli allenatori della lega.

In conclusione, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono due remake che riescono nell’intento di riportare alla luce uno dei capitoli più apprezzati della serie, proponendo dei titoli nostalgici, ben modernizzati e longevi. Molte features sono state rivisitate per renderli più appetibili ai giocatori attuali, aggiungendo anche elementi degni di nota, anche se qualcuno in più non avrebbe guastato. In ogni caso, è stato confezionato un prodotto adatto sia ai fan di vecchia data più nostalgici che ai più recenti che magari non hanno giocato Diamante e Perla nel 2006. Prima di lasciarvi, vi ricordo che per chi ha i salvataggi di Let’s Go e Spada e Scudo nella console sarà possibile ottenere rispettivamente Mew e Jirachi e che fino al 21 febbraio si potranno riscattare tramite Dono Segreto un uovo di Manaphy e un look per il protagonista basato su Pokémon Platino.

Pro
  • Nostalgia ai massimi livelli
  • Alta longevità
  • Comparto visivo e sonoro ispirati
  • Meccaniche rivisitate e aggiunte interessanti…
Contro
  • … ma qualcuna in più non avrebbe guastato
  • Difficoltà relativa all’approccio del giocatore
  • Qualche elemento del level design anacronistico

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