Pokémon Scarlatto e Violetto DLC 1: La maschera turchese – Recensione

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L’annuncio del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto a inizio anno è stato sia scontato che sorprendente. Da un lato, l’abbandono delle versioni espanse puntava verso un pass d’espansione, come per la precedente generazione. Dall’altro, il sottotitolo Il tesoro dell’Area Zero l’ha presentato come un epilogo della storia, supposizione confermata dai successivi annunci. Delle due espansioni che compongono il pacchetto è appena uscita la prima, La maschera turchese. Essa ci ha promesso una nuova storia e un’ambientazione inedita, oltre che a vari Pokémon tra nuovi e reintrodotti. Com’è andata? Preparate zaino e Poké Ball che c’è la nostra recensione da esplorare.

Benvenuti a Nordivia

Similmente a L’isola solitaria dell’Armatura della generazione precedente, La maschera turchese si potrà iniziare nel mezzo dell’avventura principale. Infatti, appena intrapresa la ricerca dei tesori, il viaggio dell’espansione si aggiungerà come quarto percorso ai tre principali. Indipendentemente da quando la si avvierà, l’attività prevede lo spostamento a Nordivia, una zona caratterizzata da un’aria più orientale rispetto all’europea Paldea e da dimensioni simili ad una delle sue Aree.

L’arrivo nella nuova ambientazione

Questa nuova mappa, la cui estetica e lore si ispirano alla fiaba di Momotaro, ruota attorno ad un imponente monte. Ciò porta ad un verticalità abbastanza buona, tra colline, altopiani e una grotta sufficientemente intricata. Non mancano ovviamente aree acquatiche o pianeggianti che pullulano di Pokémon selvatici e cristalli per i Raid Teracristal. L’esplorazione di Nordivia è piuttosto soddisfacente, e dà il suo massimo se affrontata col set completo di cavalcature di Koraidon/Miraidon, permettendoci di girare in ogni suo angolo.

Antichi misteri

Parlando ora della trama, giunti alla città di Vedegiada ci imbatteremo in Rubra e Riben, due fratelli nordiviani e studenti dell’Istituto Mirtillo. Loro ci introdurranno alle tradizioni e ai miti locali, che ruotano attorno al minaccioso Ogerpon e ai tre eroici Okidogi, Munkidori e Fezandipiti. Infatti la storia, più che proporre prove, è basata sulla scoperta di queste leggende e i misteri che ne derivano, mentre intanto impariamo a conoscere meglio i nostri nuovi amici. Il risultato è davvero sorprendente, con risvolti piuttosto inaspettati.

Ogerpon, l’enigmatico leggendario di copertina

L’unico neo della narrazione è il fatto che non tutti i personaggi sono ben approfonditi. Ciò è chiaramente voluto, dato che le loro vicende sono destinate a proseguire nel secondo DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, come conferma il cliffhanger della main quest. Sotto quest’ottica, Rubra e Riben riescono a reggersi in piedi dignitosamente, per sia caratterizzazione che evoluzione. Lo stesso, purtroppo, non si può dire di Rea, la professoressa dell’Istituto Mirtillo che ci accompagna in quest’avventura. La sua presentazione e il suo aspetto fanno scaturire un forte alone di mistero che presagisce un ruolo chiave, eppure qui a Nordivia la vediamo in poche occasioni.

Novità nordiviane

Le aggiunte non si fermano qui, infatti il Pokédex di Nordivia comprende ben 200 mostriciattoli tascabili, di cui buona parte assenti in quello di Paldea. Ci sono anche alcune introduzioni inedite oltre ai sopracitati leggendari, come Dipplin.

Oltre a ciò, troviamo numerose quest secondarie, tra allenatori più forti del solito e personaggi da incontrare in vari luoghi. Una delle più interessanti è certamente quella della fotografa Litha, chiaramente discendente di Damon. Forse si può considerare lenta se siete quei giocatori che rimandano all’ultimo il collezionismo, dato che richiede la cattura di 150 creature nordiviane. Però, senza fare spoiler, la sua ricompensa è decisamente soddisfacente, specialmente a livello di lore.

Sembra semplice, ma c’è da impegnarsi

Un’altra interessante funzione è il mini gioco a tempo della Caccia all’Orco. Cavalcando il nostro leggendario dovremo far scoppiare dei palloncini colorati per raccogliere delle bacche e portarne un determinato numero agli appositi tavoli. Nel mentre, dovremo fare attenzione a Pokémon che cercheranno di rubarle. Finita una sessione, in base al punteggio riceveremo dei premi, tra cui gli inediti mochi, strumenti utili per i giocatori competitivi che aumentano gli EVs. Anche qui c’è una ricompensa finale davvero niente male che ripagherà tempo e impegno.

Difficoltà e longevità

Per quanto concerne la difficoltà, funziona in maniera simile a L’isola solitaria dell’Armatura: i livelli dei Pokémon selvatici e degli allenatori dipendono dai nostri progressi nell’avventura principale. Se giochiamo l’espansione a inizio gioco saranno a livelli intorno al 10, mentre ad atto finale concluso – molto probabile se avete iniziato al day one – i loro livelli si aggireranno al minimo 60. Tuttavia, ciò può relativizzare la difficoltà, perché creature allo stadio base tendono ad essere più deboli. C’è però da dire che, prendendo in esame le squadre di Ruben e Riben, si evolvono quasi subito e l’IA tende a usare buone strategie per offrirci una buona sfida. Inoltre, molti selvatici di zone più avanzate tendono ad avere livelli anche più elevati.

Una delle battaglie con Rubra, con l’inedito Sinistcha dalla sua parte

Riguardo la longevità, la storia principale di La maschera turchese può durare mediamente 10 ore, ma dipende anche dal vostro approccio. Il tempo di gioco che l’espansione offre può però aumentare molto, sia per le già citate quest secondarie che per l’ampliato bestiario e tutto ciò che ne consegue, tra competitivo e anche shiny hunting.

Commento finale

Riben, noi e Rubra in vesti da festa

La prima parte del DLC Il tesoro dell’Area Zero di Pokémon Scarlatto e Violetto non vuole essere una rivoluzione, quanto più una sua buona estensione. La mappa di Nordivia è fresca e ci offre divertenti e lunghe scorribande. La storia di Rubra e Riben, così come i vari elementi di lore ci hanno davvero incuriosito, anche per ciò che avrà in serbo Il disco indaco, la prossima parte prevista per quest’inverno. Forse è più opportuno attendere la conclusione per valutare se il pacchetto vale il prezzo del biglietto, ma intanto si può dire che La maschera turchese è un’aggiunta più che buona.

Per maggiori informazioni visitate la pagina ufficiale.

Astra la vista!

Pro

– Nordivia è una buona ambientazione

– Narrativa ottima

– Pokédex rimpolpato

– Longevità niente male

Contro

– La difficoltà potrebbe risultare relativa

– Delle quest secondarie potrebbero risultare lente

– Alcuni elementi narrativi poco approfonditi, specialmente Rea

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