Monster Hunter Rise – Recensione

La caccia si fa più veloce

Dopo Monster Hunter World arrivato su PS4, Xbox One e PC, Nintendo Switch si dev’essere sentita un po’ abbandonata. La serie Capcom è fiorita per anni grazie ad uscite esclusive su console Nintendo, prima di esplodere con World, ma la presenza del solo Monster Hunter Generations Ultimate non era certo sufficiente. Per rimediare, la casa di Osaka ha quindi fatto uscire sulla console ibrida di Nintendo Monster Hunter Rise, capitolo che per prende molte dinamiche di World e le amplifica ulteriormente con una valanga di novità che sottolineano ancora una volta la sua voglia di migliorarsi costantemente.

Non è nella storia che Monster Hunter cerca la rivoluzione, ma c’è comunque qualcosa di nuovo anche su questo versante. Anche stavolta saremo un giovane cacciatore appena giunto in un piccolo villaggio chiamato Kamura. Alle sue porte ogni 50 anni si presenta un evento disastroso che spinge molti mostri ad attaccare questo luogo pacifico. Inutile dirvi che proprio quando il vostro cacciatore inizia l’avventura, questo evento è ad un passo dal verificarsi. Si partirà quindi con le semplici missioni atte a conoscere le meccaniche, per arrivare poi a conoscere il Magnamalo e tentare di porre fine al suo dominio di terrore. Quello che però è evidente fin dall’inizio è la voglia di prendere il giocatore per mano, facendogli conoscere tutti i vari PNG del villaggio, aggiungendone via via altri man mano che si progredirà. Stavolta poi sarà molto più semplice capire con chi parlare, visto che sulla testa del personaggio che potrà offrirci qualcosa di nuovo. apparirà un bel fumetto colorato sulla sua testa. Tutto viene spiegato in modo molto esaustivo e, per certi versi, anche troppo esaustivo. Il voler informare il giocatore con tutorial di vario genere, di cui molti comunque sul campo, potrebbe addirittura confondere i nuovi arrivati, riempiendo loro la testa con le infinite dinamiche che il gioco comunque propone.

Perché tutti questi tutorial? I veterani tanto sanno già come comportarsi giusto? Qui bisogna aprire una grossa parentesi, perché se è vero che lo scopo è sempre quello di attraversare un territorio di caccia per andare a far fuori o catturare il mostro della missione, è anche vero tra la partenza all’accampamento e l’eliminazione del mostro, moltissime cose sono cambiate, anche rispetto a Monster Hunter World, capitolo che fino ad ora ha fatto da spartiacque tra la vecchia e la nuova concezione di Monster Hunter. Quello che Monster Hunter Rise riprende da World è l’unificazione della mappa: la divisione in zone numerate esiste solo per distinguerle mentre si gioca, ma la mappa è unica e senza caricamenti tra un’area e l’altra. Questa divisione resa necessaria dalla natura portatile delle prime uscite, non solo viene superata come fatto in World, ma viene espansa la verticalità di ciascuna location grazie all’introduzione degli Insetti Filo, un modo come un altro per dotare i nostri cacciatori di rampini e di farli finalmente sollevare da terra anche in pianura. L’aumentata mobilità va a coinvolgere la possibilità di correre sui muri (anche in verticale) finché si ha resistenza nella barra apposita, e di cavalcare un Canyne, un grande cagnolone che va a rubare la scena ai Felyne che da anni ci accompagnano. Quando si caccia da soli si possono portare entrambi, ma è grazie al Canyne che ci si può muovere per la mappa velocemente e senza curarsi della Stamina, si possono inseguire i mostri affilando anche l’arma nel frattempo e più in generale si guadagna una maggiore velocità operativa che fa benissimo al gameplay.

Anche le noiose missioni di raccolta riescono ad incuriosire, specie se le affronterete su un’area che non avete ancora visitato per bene. Vi troverete a scalare e ad esplorare come mai era stato fatto in un Monster Hunter: l’uso degli insetti filo apre una nuova dimensione agli spostamenti dei cacciatori, garantendo anche mosse in combattimento che comprendono manovre evasive, altre di recupero e soprattutto due mosse speciali per ciascuna delle 14 armi. Il loro uso può essere eseguito consumando due indicatori che però si ricaricano con il tempo, ma colpire i mostri più grandi con queste tecniche ha anche un’ulteriore importanza. In Monster Hunter Rise i mostri diventano anche cavalcabili, ma non solo per colpirli e farli crollare a terra come in passato, bensì facendocene prendere il controllo per poi poterli scagliare contro altri mostri. In questa uscita infatti non è insolito che due o più mostri grandi si incontrino sulla mappa e lottino tra loro; in questi casi, quando uno va a terra possiamo cavalcarlo ed eseguire contro gli altri due diversi colpi, una schivata che funge anche da contrattacco se eseguita al momento giusto, e una special che si esegue se si riescono a portare a segno diversi colpi e a riempire una barra prima di essere disarcionati. Se però non ci sono altri mostri in giro, potrete prenderne il controllo colpendo il bersaglio con gli attacchi filo della vostra arma, fino a che non sarà sufficientemente legato e verrà automaticamente bloccato a terra per diversi secondi.

Tutte queste dinamiche inedite fanno quasi dimenticare le già menzionate 14 tipologie di armi tra cui scegliere, e da cui partono poi le più disparate varianti legate al crafting. I veterani le conosceranno, ma l’aggiunta delle mosse filo, tutte diverse e con vari punti di forza, le rendono comunque nuove e un piacere da scoprire. I nuovi arrivati invece avranno modo di provarle in un’area di addestramento in cui potranno combattere senza pericoli contro un mostro meccanico e imparare le varie combo che caratterizzano ogni singola arma. I tutorial sono tantissimi, ma per fortuna vengono raccolti e custoditi nel caso vogliate rileggere qualcosa. Hanno poi il pregio di lasciare al giocatore la possibilità di sperimentare e spesso precedono contesti ludici che insegnano effettivamente meccaniche importanti. Un esempio sono le missione Furia, in cui dovremo difendere l’accampamento in una sorta di Tower Defence con baliste, trappole e cannoni da piazzare e in cui potremo chiedere anche l’aiuto ad alcuni potentissimi abitanti del villaggio di Kamura. Le cacce standard continuano a funzionare meglio, ma questa alternativa è comunque più che apprezzabile e sa divertire, offrendo tra l’altro ricompense uniche che serviranno a potenziare le armi in maniera alternativa.

Il gameplay è quindi eccellente, con la sua velocità aumentata e con dinamiche tutte nuove, ma se il gioco funziona è per merito dei mostri presenti. Diciamolo subito: il loro numero al day one raccoglie soltanto 34 esemplari diversi che però non comprendono varianti come Rathian Rosa o Diablos Nero. Ogni mostro è quindi unico e averci a che fare è tanto spaventoso le prime volte, quanto esaltante. Inoltre bisogna ricordare che Monster Hunter non si è mai esaurito al lancio, e proprio nei prossimi giorni è previsto un aggiornamento che porterà alcuni nuovi mostri in via del tutto gratuita. A questi numeri e a queste introduzioni corrispondono pezzi di armatura, nuove armi e ulteriori contenuti che possono allungare enormemente il gioco. Non è però solo questione di numeri, ma anche di sostanza vera a e propria, specie quando si analizzano i mostri e si capisce quanta cura è stata dedicata loro. Vale poi la pena ricordare che il gioco propone fin da subito due linee di avanzamento: una dedicata alla storia del villaggio di Kamura e legata al single player, l’altra specifica dell’area di caccia che invece permette di ospitare o di unirsi ad altri giocatori. Giocabile anche in solitaria, questa seconda serie di missioni si dimostra più complessa, più caotica ma anche molto soddisfacente, quando si scopre che i mostri di queste missioni sono molto più coriacei e possono sopportare molti più colpi, in base al numero di giocatori che li stanno affrontando. Pur non essendo un amante del multigiocatore con sconosciuti, ho apprezzato enormemente le mie avventure cooperative con altri cacciatori, sia per le situazioni che si sono venute a creare (talvolta ho anche provato pena per il mostro che stavamo allegramente prendendo a randellate!), sia per la stabilità e la facilità riscontrata sui server per unirsi ad una partita già in corso o per crearne una aperta ad altri cacciatori. Poi c’è sempre il problema della chat vocale, ma quello è legato all’infrastruttura di Nintendo Switch e non è imputabile al gioco.

Tra un anno Monster Hunter Rise arriverà anche su PC, ma questa versione per Nintendo Switch come se la cava? La risposta breve è “benissimo”, vista la fluidità ancorata ai 30 fps che non sono tantissimi, ma sono comunque ottimi per questo genere di gioco. Ambienti forse un po’ più piccoli di World ma mai così esplorabili e su più piani, rendono ogni caccia una vera avventura;  scoprire ogni volta qualcosa di nuovo in una mappa già visitata è una bella esperienza e la caccia al mostro (ora sempre visibile sulla mappa, anche ad inizio missione) è molto più piacevole e concentrata. Effetti speciali di vario tipo sono all’ordine del giorno quando iniziano a scendere in campo mostri potenti e armi elementali, ma la pulizia grafica, se si escludono alcune compenetrazioni poligonali tra equipaggiamento e personaggio, è davvero alta per una console con un hardware non particolarmente potente. L’unico appunto che posso fare su questa versione riguarda il suo utilizzo su una Switch Lite: se su una Switch classica la possibilità di giocare sia in movimento, sia sulla Tv di casa rende questa edizione preferibile anche alla futura versione PC, giocare Monster Hunter Rise solo in portabilità potrebbe essere scomodo e poco lusinghiero per la cura con cui sono state create le ambientazioni, le armi e i mostri. Inoltre l’uso di diversi pulsanti per poter eseguire azioni di varia natura come per esempio le nuove dinamiche con gli insetti filo, non rendono comodissimo giocare sulla versione unicamente portatile di questa console, specie se avete diversi anni sulle spalle e le mani discretamente grandi.

A meno che non saltino fuori sorprese particolari, Monster Hunter Rise concorre per essere uno dei giochi migliori per Nintendo Switch di quest’anno. Dietro ad un comparto tecnico che sfrutta alla grande l’hardware della console, si nascondono una serie di novità che fanno passare in secondo piano quelle di World. Se là le novità erano palesi e subito riconoscibili, qui le scoprirete pian piano, ma ogni volta riusciranno a migliorare sostanzialmente un gameplay che molti già consideravano avanzatissimo, specie rispetto al passato. Considerate poi che i tanti contenuti saranno arricchiti gratuitamente con ulteriori mostri e relativi equipaggiamenti, e non è detto che in futuro non arrivi anche un’espansione in stile Iceborne che espanda ulteriormente questa uscita. Gli amanti della serie dovrebbero giocarlo seduta stante, potendo aspettare la versione PC solo se non hanno una Switch o se hanno una Switch Lite. Altrimenti, la possibilità di avere un Monster Hunter così incredibile da usare sia sullo schermo di casa, sia in portabilità, lascia senza parole. I nuovi arrivati tengano invece presente che dovranno “studiare” un sacco di informazioni e che imparare a giocare non è così immediato, ma con un’uscita così, se l’idea vi stuzzica, lo farete con estrema gioia.

Pro
  • – Gameplay rinnovato
  • – Insetti filo e Canyne aumentano la dinamicità
  • – Personalizzazione estrema
  • – Multigiocatore eccellente (chat vocale a parte)
  • – Contenuti costanti e gratuiti
Contro
  • – Avremmo voluto più mostri fin da subito
  • – Tantissime informazioni di fila per i nuovi arrivati

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