Ormai lo sapete: i roguelike sono un genere apprezzatissimo che si sta espandendo in tanti modi diversi. La qualità che più lo caratterizza è quella di proporre partite sempre diverse ogni volta che se ne avvia una. Cambiano i nemici, la conformazione delle mappe e i tesori che ci si possono trovare. Cellar Door Games con Rogue Legacy, nel 2013 aveva introdotto un altro elemento che cambiava costantemente: il personaggio. Non tutto era calibrato al meglio, ma le fondamenta erano state gettate. Dopo diversi anni è così giunto Rogue Legacy 2, arrivato prima su PC in Early Access (qui lo trovate su Steam) e ad aprile 2022 in versione completa anche su PlayStation e Xbox. Mancava solo Nintendo Switch e oggi vi parliamo proprio di questa versione, rilasciata una manciata di giorni fa.
Cos’è Rogue Legacy 2?
Rogue Legacy 2, come il suo predecessore, è un roguelite che fa della casualità e degli elementi procedurali il suo cavallo di battaglia. Fin dal tutorial noteremo un miglioramento enorme al gameplay, a cui si unirà anche un miglioramento strutturale che coinvolge ogni elemento. Guideremo un cavaliere all’interno di un castello misterioso e impareremo le basi, compreso un colpo verso il basso che ci fa rimbalzare su oggetti e nemici. Dopo esserci esercitati con le dinamiche di base, eccoci davanti ad una grande porta chiusa. A renderla inaccessibile ci sono sei radici collegate ad altrettanti boss, in altrettante aree. Indovinate un po’ cosa dovrete fare per aprire quella porta?

Dietro ad una progressione concettualmente semplice, la storia è stata arricchita notevolmente, grazie ad una serie di testi che si possono trovare durante l’esplorazione, anche in partite diverse. La cosa buffa è che se la storia principale, nell’insieme, è piuttosto seria e grave, ci sono scritti, descrizioni e personaggi decisamente sopra le righe, che riportano la situazione su temi più leggeri.
Tutti gli eroi sono diversi
Tra gli elementi di leggerezza più significativi ci sono sicuramente i protagonisti. Dopo che il cavaliere iniziale avrà fatto una brutta fine, vi troverete davanti a tre suoi sostituti. Questi discendenti potranno essere maghi, ranger o cavalieri, avranno un’arma specifica in base alla loro classe, un’abilità speciale che si ricarica dopo alcuni secondi, una magia che usa il mana ed eventuali tratti distintivi. In base a questi tratti qualcuno potrebbe saltare altissimo, qualcun altro potrebbe essere daltonico e altri ancora potrebbero avere come abilità speciale una potente, ma limitata puzzetta. Di queste variabili ce ne sono una mezza infinità e avendo solo tre possibili eroi tra cui scegliere (almeno all’inizio), vi troverete spesso a provare qualcosa di nuovo. Inoltre, i personaggi con difetti e limitazioni, avranno bonus all’oro che troveranno, rendendoli più difficili da gestire, ma anche il modo migliore per guadagnare molto.

Dovrete scegliere con cura sin dall’inizio, anche se non avrete ancora sviluppato il vostro castello. Questo altri non è che un grande menu ad albero in cui potrete comprare potenziamenti spendendo l’oro ereditato dal precedente eroe morto in battaglia. Potrete aumentare la salute di tutti gli eroi, il mana per lanciare magie, ma anche comprare classi extra che spesso e volentieri vi sorprenderanno. Tanto per dire, tra barbari, pistoleri, maghi e assassini, il mio primo boss è stato eliminato usando il cuoco! E se siete giocatori alle prime armi? Nessun problema, perché potrete entrare nel menu Regole della casa e modificare i parametri per rendere più agevole (o più complesso!) il vostro cammino.
Esplora e spendi
Anche gli equipaggiamenti, acquistabili da botteghe che dovrete sbloccare, andranno comprati con le monete d’oro, ma richiederanno metalli per le armature, e gocce magiche per le rune. Troverete questi materiali all’interno del castello (e non solo), nelle tante stanze che presenta. Ogni partita vi farà partire davanti alla porta chiusa, ma il castello avrà una conformazione sempre differente. Per fortuna potrete iniziare ad orientarvi tramite una comoda mappa che richiama Dead Cells e, ancora prima, tanti metroidvania prima di lui.

L’esplorazione ripaga sempre, anche quando un boss è stato sconfitto, perché qualche forziere magico, apribile solo completando una sfida speciale, sarà sempre presente. Troverete reliquie che vi doneranno poteri permanenti, utili nelle aree successive, così come rune che potrete poi comprare prima di partire. Dire che non esiste una partita uguale all’altra è un po’ il motto dei roguelike, ma in questo caso ci saranno talmente tante variabili che le differenze saranno sempre giganti.
Salta, colpisci, schiva
Il gameplay è estremamente pulito e reattivo, con sezioni che richiedono di gestire i combattimenti e altre in cui l’abilità nei salti e negli scatti sarà fondamentale per avanzare. Le classi degli eroi sono poi una più sorprendente delle altre, con attacchi che variano sempre e che possono rendere facilissimi o difficilissimi certi nemici. Incontrare un cavaliere con una spada gigante può essere problematico per chi lotta corpo a corpo, ma per un pistolero che può sparare a 360 gradi sarà un gioco da ragazzi.

Scoprire come usare ciascuna di esse sarà un piacere, ricompensati anche da un livello d’esperienza di ciascuna classe che verrà tramandato agli eroi futuri, permettendovi di ottenere bonus e potenziamenti di vario genere. C’è un piacere nella scoperta, nel combattimento, nel gestire sempre eroi differenti che chi ha giocato il primo Rogue Legacy avrà sperimentato, ma mai a questi livelli.
Un nuovo stile adatto a tutti
Rogue Legacy 2 anche su Switch si dimostra un gioiello di design e stile. Pur abbandonando la pixel art per approdare ad uno stile più pulito e cartoon, il carisma dei personaggi è sempre notevole. La pulizia generale ha reso più ricchi anche gli ambienti, con sfondi che rendono più dettagliato il mondo che esplorerete. Anche i nemici, inizialmente poco vari, molto presto mostrano il loro potenziale, dimostrando di popolare gli scenari di gioco in modo eterogeneo e di sfruttare sempre le loro abilità. Il level design, seppur procedurale, funziona anche quando si finisce in un vicolo cieco, perchè ci sarà sempre qualcosa pronto a ricompensarvi.

Anche la struttura delle diverse aree del mondo poi è ben diversificata, con la seconda che, per esempio, si sviluppa in modo differente e originale rispetto alla prima. Anche il comparto audio ha fatto gli straordinari, con temi musicali che sanno sottolineare perfettamente ogni momento ed effetti sonori molto vari, utili per tenere il passo dei tantissimi eroi e cattivi che si faranno sentire. Infine, al contrario del primo episodio, Rogue Legacy 2 è interamente tradotto in italiano, così che tutti gli scritti, i dialoghi e le descrizioni delle abilità, non debbano impensierire i meno anglofoni e i giocatori più piccoli.
Commento finale
Qui in redazione amiamo i roguelite, basti vedere quanti giochi di questo genere abbiamo trattato negli ultimi giorni (qui per esempio il roguelite cooperativo Ship of Fools), ma Rogue Legacy 2 si dimostra uno dei migliori degli ultimi anni. La varietà che dimostra in ogni suo aspetto avrebbe potuto rendere troppo casuale ogni partita, portandola poi ad essere sbilanciata. Invece i 9 anni che lo hanno separato dal capostipite, sono serviti per creare meccaniche, design e gameplay da primi della classe.

La difficoltà iniziale sembra più morbida, ma non fatevi ingannare: le aree avanzate non saranno una passeggiata e vi sarà richiesto di ricominciare più o più volte per trionfare. Alcuni personaggi renderanno più semplice il compito, sbloccando per esempio teletrasporti, ma ogni cosa andrà guadagnata. Non preoccupatevi però: tutto è possibile in Rogue Legacy 2 e anche un barbaro, bastian contrario, armato di pizza al salamino saprà farsi valere, se gliene darete l’occasione!
- – Tantissime classi
- – Potenziamenti ovunque
- – Mappe procedurali sempre coerenti
- – Nemici tosti e vari
- – Gameplay ricco
- – Difficoltà personalizzabile
- – Bellissimo da vedere e da sentire
- – In italiano
- – Non tutte le classi sono bilanciatissime
- – Alcuni tratti (specie alcuni difetti) sono difficilissimi da gestire
- – Alcune fasi molto complesse verso il finale

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