In quest’epoca di reboot, remake e collection questa compilation di titoli di SNK si è fatta aspettare anche più del previso. La talentuosa casa di sviluppo giapponese, specializzata in gioco bidimensionali, ha così portato, in esclusiva su Nintendo Switch, SNK 40th Anniversary Collection, titolo auto esplicativo che vuole dunque festeggiare i quarant’anni dello sviluppatore raccogliendo sotto lo stesso tetto una serie di titoli storici. Di operazioni come questa se ne sono viste parecchie, ma pochissime hanno proposto questa qualità e questo impegno produttivo.
Teoricamente ci vorrebbe poco per inserire dei giochi già pronti e con parecchi anni sulle spalle in un prodotto come questo, ma Digital Eclipse, sviluppatore tutt’altro che nuovo ad operazioni di questo genere, ha svolto un lavoro eccellente che sa soddisfare sia la parte giocabile, sia quella dedicata alle curiosità e agli archivi di SNK. Dal menu principale infatti, è impossibile non notare la funzione Museo che si suddivide a sua volta in ulteriori sottomenu tra approfondimenti su tutti i giochi prodotti (compresi quelli attualmente non ancora inseriti in questa collezione ma in arrivo gratuitamente a breve), scansioni ad alta risoluzione di bozzetti e libretti d’istruzioni, foto dei cabinati e dei vari progetti e l’immancabile galleria musicale.

Anche se l’archivio ci mostra materiale originale in giapponese, gli approfondimenti ai giochi accompagnano immagini statiche a descrizioni opportunamente tradotte in italiano che svelano retroscena e scelte di design talvolta dettate dall’hardware o dalle circostanze. La modalità Museo è quindi una parte essenziale di SNK 40th Anniversary Collection e un sacco di altri sviluppatori dovrebbero prenderla come esempio per la qualità e la passione che riesce a sprigionare verso chiunque sia sufficientemente curioso da godersela.

Seppur sostanzioso ed efficace, il Museo è un grande contorno ai giochi protagonisti che possono vantare una serie di caratteristiche tutt’altro che banali. Non possono ovviamente mancare i vari filtri che simulano la resa delle vecchie TV e dei monitor dei coin op sui nostri moderni schermi, così come il formato più o meno allargato e l’attivazione o meno di bande laterali ispirate al gioco in esecuzione. Le grandi trovate in questo senso sono però altre, come per esempio la possibilità di vedere una partita perfetta per la maggior parte dei giochi, potendo anche bloccare il “filmato” per iniziare a giocare da quel punto preciso (utilissimo per capire come un esecuzione apparentemente semplice sia in realtà complicatissima). La più bella sorpresa si ottiene però notando che tutti i giochi che hanno avuto una trasposizione console (spessissimo si tratta del NES) sono selezionabili in doppia versione, permettendo di notare le differenze grafiche ma soprattutto di gameplay, che intercorrono tra l’esperienza casalinga e quella arcade, che ci attraeva con un impianto grafico migliore per poi proporci una difficoltà maggiorata. E già che si parla di difficoltà è bello notare che gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di salvare in ogni momento e di deputare il dorsale sinistro al rewind degli ultimi 30 secondi della vostra partita, così da schivare un proiettile fatale o comunque capire come sopravvivere alle situazioni estreme in cui vi troverete.

I giochi presenti in questa collection sono parecchi: abbiamo i tre Ikari Warriors (tutti diversi a modo loro), Guerrilla War, P.O.W., Athena, Alpha Mission e TNK III, tutti in doppia versione arcade e console, l’RPG simil-Zelda Crystalis in versione console e Prehistoric Isle, Psyco Soldier, Street Smart e Vangard in versione arcade. La stragrande maggioranza sono sparatutto, tra soldati in guerra, carri armati, navi spaziali e aerei ma la cosa che conviene notare fin da subito è la presenza di uscite che attraversano quasi tutte gli anni ’80, con piccole comparsate nei primi ’90.
I fan dello sviluppatore probabilmente noteranno la mancanza di uscite più importanti come i Metal Slug, i Fatal Fury e i King of Fighter che avrebbero spedito questa collection tra le più imperdibili di sempre, ma probabilmente non si voleva andare contro le versioni già rilasciate sull’eshop (che però non hanno le funzioni qui presenti come il rewind, né tanto meno un museo così bello da visitare).
Sono comunque stati annunciati altri undici titoli che si potranno scaricare gratuitamente per questa collection, seppur i loro nomi non siano famosi come gli illustri assenti nominati poco fa. Non ho volutamente parlato nello specifico dei giochi qui presenti perché potete reperire informazioni a riguardo senza difficoltà. Quello che posso dirvi però è che, oltre all’evidente grafica, anche le meccaniche sono figlie di tempi molto diversi, con comandi semplici ma con situazioni complicatissime che richiederanno uno studio attento. Poi certo, chi vuole un’esperienza rilassata può fare affidamento al rewind e ai crediti infiniti, ma anche così sarà facile notare il cambio di passo tra i giochi di oggi e quelli di ieri.

SNK 40th Anniversary Collection è una compilation ricchissima che ci racconta parte della storia che ha alle spalle lo sviluppatore giapponese. Purtroppo non ci racconta (e non ci fa giocare) con i giochi più celebri, ma crea un ponte con il passato che molte altre collection analoghe neanche si sognano, grazie ad un museo e a piccoli e grandi accorgimenti che fanno davvero la differenza. Inutile che vi dica che non è un titolo per tutti, poiché dedicato a chi vuole scoprire alcuni ottimi giochi del passato e a chi vuole rivivere sensazioni della propria infanzia, finendo magari quell’Ikari Warriors che su NES lo aveva inchiodato al primo lunghissimo e complicatissimo stage (vita vissuta inside…). Se fate parte di questa schiera, su Switch troverete una compilation che saprà regalare delle belle partite old school anche in cooperativa.
- – 13 giochi classici più altri in arrivo gratis
- – Museo eccellente
- – Filtri, rewind e salvataggi
- – Doppie versioni per giochi effettivamente diversi
- – Mancano i titoli più famosi di SNK
- – Un po’ troppo concentrato sugli anni ‘80
