Tirate fuori i dadi da 20: D&D è tornato
Per alcuni anni sono stato un giocatore di Dungeons & Dragons. Non ho mai fatto il Dungeon Master, ma mi sono sempre goduto le campagne senza preoccuparmi di regole, statistiche e quant’altro venisse richiesto durante le partite. In pratica ho vissuto parecchie avventure semplicemente godendomi gli avvenimenti che saltavano fuori, prendendo decisioni e tirando dadi quando mi veniva detto di farlo. Questa sensazione di libertà e di immersione mi è tornata in mente giocando a Solasta: Crown of the Magister, un GDR creato dagli sviluppatori francesi di Tactical Aventures che si basa proprio sulle regole di D&D da me per anni ignorate. La buona notizia è che anche stavolta l’ho fatta franca e ho potuto delegare queste conoscenze a qualcun’altro, per godermi quest, battaglie e personaggi ben riusciti.

Solasta: Crown of the Magister ci narra di un regno guidato dagli Elfi che un giorno viene distrutto da un improvviso evento catastrofico. Da quel momento il mondo cambia, venendo popolato da mostri, pericoli e… umani. Molto tempo dopo, con la nascita di alcuni nuovi regni e relativi Consigli, si decide di andare ad indagare su quello che è successo e per farlo servono alcuni avventurieri che partano per le Badlands, le terre pericolose su cui sorgeva la civiltà ormai caduta ma ancora ricche di tesori, di leggende e, forse, di risposte. Questi quattro avventurieri non saranno altro che i personaggi che potrete creare all’inizio della vostra partita. Avrete a disposizione sei personaggi precostruiti tra cui scegliere per iniziare subito, ma se state leggendo questo articolo è probabile che siate appassionati e vogliate selezionare per conto vostro ogni più piccolo dettaglio. La piccola, brutta notizia, è che la parte estetica non è curata come avremmo voluto. La grande, bella notizia è che i parametri per personalizzare il proprio personaggio passano attraverso la loro razza, la loro classe, il loro carattere, le loro statistiche, vari bonus alle loro abilità e moltissimo altro. Ripetete questo per quattro volte e avrete già passato più di un’ora con il gioco. Dopo averlo fatto però, sarete anche felici di conoscere i vostri personaggi attraverso un divertente tutorial che si svolge attraverso alcuni racconti narrati proprio da loro. C’è chi dovrà fuggire di prigione, chi combatterà contro dei lupi, chi dovrà rubare una gemma e chi ci insegnerà come usare gli incantesimi. Insomma, il gioco prende subito e lascia soddisfatti anche chi non mastica D&D ma apprezza i giochi di ruolo con combattimenti a turni.

Ad essere onesti la storia si apre con una simpatica trovata, ma il suo modo di proseguire quest dopo quest non impressiona per trama ed avvenimenti particolari. Il suo sviluppo è molto classico, un modo gentile per dirvi che molte situazioni e molti NPC che incontrerete sanno di già visto. Diventa invece interessante scoprire come si comportano i nostri personaggi nelle varie situazioni, lasciandoci la possibilità di fare domande e di prendere decisioni nei momenti chiave, ma facendoli agire in autonomia, secondo il carattere che avremo scelto, durante gli scambi di battute più comuni. Ci si sente insomma in compagnia di questi quattro eroi forgiati in fase iniziale e questo non può che far piacere a quei giocatori che sanno cosa vuol dire vivere un’avventura di D&D insieme ad altre persone, subendo anche situazioni che vanno oltre il nostro controllo. Le mappe che visiteremo purtroppo sono piuttosto limitate e frammentate, e spesso ci si ritrova a viaggiare più con il sistema di fast travel che con il semplice click del mouse. Nulla di realmente problematico visto che l’esplorazione non ne risente in modo concreto, però a volte ci si sente un po’ “al chiuso” anche al di fuori dei dungeon.

La storia propone una serie di quest primarie e secondarie che ci permettono anche di interagire con diverse fazioni, ma dove Solasta: Crown of the Magister funziona al meglio è durante i combattimenti. Le possibilità offerte sono enormi per quelle che sono battaglie a turni che si svolgono su un’area divisa a caselle. Queste regolano il movimento e le distanze per i colpi da lontano, ma le possibilità sono davvero tante, anche all’inizio, quando i vostri personaggi sono ancora di basso livello e non hanno molte delle abilità che potranno poi sbloccare. Il level cap di appena 10 non vi spaventi perché la difficoltà è ben calibrata (e potrete comunque modificarla tra cinque diverse scelte) e l’ottenimento di abilità vi terrà compagnia per tutte le 30 ore circa, utili per finire il gioco la prima volta. Tornando a parlare del combattimento, oltre alle tantissime abilità divise tra le classi fighter, paladin, rogue, cleric, wizard e ranger ci saranno anche semplici azioni che potranno cambiare l’esito della battaglia. Potrete per esempio spingere un nemico a terra o giù da una sporgenza, usare la modalità stealth per colpirlo alle spalle, disingaggiarsi per eseguire un’altra azione che non sia l’attacco o concentrarvi sulla difesa. Metteteci le armi che lanceranno dadi diversi in base alle loro caratteristiche, magie ad area, altre di movimento, nebbie, palle di fuoco, cure e quant’altro e avrete una situazione che richiederà sempre una vostra scelta oculata. Il fatto poi che ogni volta venga mostrato il lancio di dadi per mostrarvi perché avete colpito o mancato un bersaglio, o disinnescato una trappola, o decifrato un elemento dello scenario che possa darvi informazioni, è una scelta azzeccatissima che rende ancora più concreta l’impressione di stare davvero giocando a Dungeons & Dragons e non solo ad un RPG che usa le sue regole, lasciandoci però all’oscuro di quello che succede “dietro le quinte”.

Il comparto tecnico di Solasta: Crown of the Magister è forse il più evidente punto debole della produzione per un giocatore medio. Le animazioni dei personaggi, così come le ambientazioni e la pulizia generale sono figlie di un team talentuoso ma che ha dovuto fare i conti con il motore grafico Unity e un budget limitato, ottenuto su Kickstarter e non da un publisher con molti fondi da investire. I limiti ci sono ma, ad essere onesto, una volta che verrete catturati dal gioco e dai vostri personaggi, non ci farete poi molto caso, a meno che poi non andiate ad avviare subito dopo, chessò, Baldur’s Gate III, titolo che però ha alle spalle molte più persone ed investimenti. Il comparto audio fa la sua parte senza esagerare tra musiche che coinvolgono ed effetti piuttosto classici per il genere. Il doppiaggio è in inglese, così come i testi, ma le parole usate non sono particolarmente complesse e quindi anche conoscendo l’inglese in maniera scolastica, non dovreste perdervi nulla.
Infine va menzionata la possibilità di arricchire la propria esperienza attraverso un editor di dungeon abbastanza limitato ma anche semplice da gestire, che permette di creare la propria mini avventura e di condividerla con altri appassionati. Ovviamente è anche possibile scaricare quella degli altri giocatori, e gli stessi sviluppatori hanno promesso contenuti aggiuntivi gratuiti che possano arricchire ulteriormente il pacchetto.

Solasta: Crown of the Magister è un gioco creato da appassionati ma non esclusivamente per appassionati. Bisogna amare i giochi di ruolo fantasy, ma non è necessario conoscere in alcun modo le regole e le leggi che governano una partita a D&D. Queste vengono gestite in modo totale e limpido dal gioco stesso e quindi a voi rimane la scelta delle vostre azioni e il relativo lancio di dadi. A volte questo può ribaltare una situazione che stava procedendo bene, ma fa parte del gioco originale e va accettato di buon grado. Inoltre non va affatto sottovalutata la personalizzazione del party che andremo a guidare e il carattere di ciascuno di loro, capaci di accompagnarci attivamente in una serie di avventure piene di combattimenti sempre vari e pieni di possibilità. Se volete un GDR da giocare con mouse e tastiera e che sappia tenervi compagnia per diverse ore, potreste aver trovato un valido sostituto alle più classiche serate D&D con amici.
- – Creazione del party ricchissima
- – Combattimenti pieni di possibilità
- – Loot piazzato con criterio e non casuale
- – Giocabile anche da chi non conosce le regole del D&D
- – Trama generale molto classica
- – Comparto tecnico dimensionato al budget
