Strange Brigade – Recensione

Dopo averci portato in Italia con Sniper Elite 4, lo sviluppatore Rebellion si prende una pausa dalla Seconda Guerra Mondiale e dalle meccaniche stealth per portarci un TPS sopra le righe, ironico, fantasioso e in cui quello che conta è sparare a qualsiasi cosa si muova. Con Strange Brigade abbiamo un’uscita nata per dare il meglio in co-op, seppur giocabile in single player, che a più riprese mi ha ricorda lo scatenato Serious Sam. Vediamo perché e come vuole coinvolgerci nel suo folle mondo.

La storia raccontata in Strange Brigade si ambienta nel 1930 e prevede una missione di recupero da parte di un gruppo armato di quattro personaggi, ognuno con capacità uniche. Tempo di incontrare il primo nemico non morto e diventerà chiaro come la minaccia magica sia dietro l’angolo, insieme ad una spietata regina egiziana che vuole mettere a ferro e fuoco il mondo con la sua armata di guerrieri zombi e altre esotiche creature. I livelli pensati per farci attraversare questo arco narrativo sono circa una decina, ma svolgono bene il loro compito di contenere scontri a fuoco pazzeschi, enigmi interessanti e svariati segreti da recuperare per approfondire la trama e soprattutto per far crescere l’equipaggiamento e i poteri dei propri eroi.

La storia di per sé non è che un pretesto per sparare a varie mostruosità, eppure diventa piacevole grazie alla presenza di un narratore che ci accompagna per tutta la sua durata, commentando gli eventi più importanti in modo esagerato, così come elogiandoci durante le azioni più distruttive e riuscite. Il background dei personaggi non è invece particolarmente ispirato e ricade, volontariamente, nei classici stereotipi, anche se fa piacere incontrare un tiratore scelto che fa Fairburne di cognome e che molto probabilmente è il padre del protagonista della serie Sniper Elite.

Quando c’è di mezzo lo sviluppatore Rebellion è facile aspettarsi un titolo dall’ottimo gunplay. Messo da parte il mirino ottico (ma non i fucili dalla grande precisione), Strange Brigade si propone come un titolo che per molti versi ricorda la Zombie Army Trilogy sempre dello sviluppatore inglese, così come il mai dimenticato Left 4 Dead. L’attraversamento del livello avviene facendo fuori un gran numero di nemici che potranno rilasciare oro. Potrete spenderlo nel livello stesso per ottenere armi speciali che però non potrete portare con voi una volte esaurite le munizioni, o dal menu principale per acquistare in via definitiva nuovi mitragliatori, shotgun, fucili o armi secondarie. La dinamica ricorda parecchio quanto visto e giocato nella componente zombie dei vari Call of Duty, ma qui si respira un’aria più ampia grazie ad una progressione molto più efficace e bilanciata. Per spezzare il ritmo sono poi presenti una serie di puzzle ambientali che richiedono un minimo di concentrazione e logica. Alcuni più semplici permettono di avanzare, ma ce ne sono altri più nascosti che richiedono magari di scovare prima una combinazione di pulsanti da premere (sparando) e che se sbagliata per tre volte, bloccherà quella porta fino a quando non deciderete di rigiocare quello stage.

La rigiocabilità di Strange Brigade è uno dei suoi punti forti. Oltre alla possibilità di giocare tutta la campagna da soli, piuttosto che con amici o sconosciuti online (niente split screen), la presenza di quattro diversi personaggi dotati di mosse e sbloccabili unici, rendono gradevole affrontare più volte una missione. Oltre a poter alzare il livello di difficoltà, potrete infatti cambiare le armi che vi verranno messe a disposizione e con esse il vostro approccio al gioco. Sembra una banalità, ma affrontare i nemici con un fucile a pallettoni, piuttosto che con un fucile a colpo singolo fa una bella differenza specie se si affronta uno stage in solitaria. Inoltre non è presente solo la campagna principale: oltre ad una serie di sfide a punti ambientate in porzioni delle mappe principali, sono presenti cinque mappe studiate appositamente per la modalità Orda. Qui le somiglianze con gli zombie di Call of Duty aumentano ulteriormente grazie a ondate sempre più numerose e a casse di armi e porte da aprire con l’oro guadagnato. Anche in questa modalità il gioco valuta il numero di giocatori presenti e adatta la difficoltà e il numero delle minacce che dovrete affrontare.

Il mondo in stile fumetto avventuroso di quegli anni è ricreato con dovizia di particolari e, pur essendo ambientato in Egitto, evita facilmente la possibilità di mostrarci solo e soltanto deserto. Le costruzioni presenti nei vari ambienti sono sufficientemente articolate da nascondere passaggi secondari che portano a tesori extra e a collezionabili utili a sbloccare speciali poteri unici che si ricaricano assorbendo la magia dei mostri eliminati. La creazione dei livelli è quindi intelligente e armonica, mostrandoci sempre qualcosa di nuovo da vedere e in cui combattere. La presenza di trappole letali da attivare sparando, dona un pizzico di strategia ad un titolo che altrimenti sarebbe sempre un cercare di colpire alla testa o al punto debole, ogni mostruosità che vi si pari davanti. I colpi alla testa poi, non sono solo molto più efficaci in termini da danno, ma creano anche delle esplosioni che coinvolgono tutti i nemici vicini, aiutando molto a sfoltire un gruppo che avanza verso di voi. Il comparto tecnico è pregevole anche nel reggere un numero di creature molto vasto in campo, senza scendere a compromessi con la fluidità nemmeno quando una bomba sapientemente piazzata esplode nel mezzo di un bel gruppetto di mostri. Questi poi sono sufficientemente vari, con zombi più o meno corazzati ed armati, passando per scorpioni giganti, mummie con poteri magici e minotauri. Divertenti e ben ritmate le musiche che si adattano alla perfezione al contesto e ottimo il doppiaggio in inglese, con una menzione d’onore al narratore che talvolta se ne esce con battute davvero divertenti e riuscite. Tutti i testi e i sottotitoli sono presenti in italiano.

Strange Brigade è un titolo votato all’azione più sfrenata, che cerca di emulare una celebre modalità di Call of Duty, ma anche l’inquietante Zombie Army Trilogy sempre di Rebellion. Il risultato è notevole grazie ad un design dei livelli che cattura e che permette di divertirsi in maniera ignorante ma piacevole. Personalmente mi sono ritrovato spesso ad avviare il gioco per la voglia di far fuori un po’ di mostri cambiando spesso le varie armi a disposizione. Come anticipato è un gioco che dà il meglio di sé in cooperativa, ma che anche da soli può intrattenere tranquillamente per tutta la sua durata e anche per qualche ora extra se si vuole aumentare la difficoltà e recuperare nuove reliquie perse ad una prima run. Non sarà sorprendente o vario come altre uscite, ma diverte fin da subito grazie ad un ottimo gunplay e ad un’atmosfera scanzonata. E se mentre si gioca ci si diverte, allora Rebellion ha colpito nel segno un’altra volta.

Pro
  • – Divertente fin subito, anche in single player
  • – Diverse armi per diversi modi di giocare
  • – Stage vari e ben strutturati
  • – Tanti segreti da scovare per potenziare i quattro eroi
  • – Gunplay preciso e affidabile
  • – Tanti mostri diversi
  • – Il narratore è uno spasso
Contro
  • – Gli eroi potevano essere maggiormente diversificati
  • – Deve piacervi lo sparare ad ogni cosa che si muova
  • – Qualche mappa extra sarebbe stata gradita

Ultimi articoli

Ultime news

Questo sito utilizza cookie, anche di proprietà di terze parti, che consentono di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze dell’utente. Continuando la navigazione si considera accettato tale uso. Leggi l’informativa cookie: in essa sono indicate anche le modalità con cui potrai disabilitarli in qualsiasi momento.