Per molto tempo si è parlato di un incrocio fra Street Fighter e Tekken, probabilmente le due saghe picchiaduro più rappresentative di sempre nell’universo videoludico. Dopo tante parole, Capcom è riuscita a portare a termine un esperimento il cui risultato vuole essere un omaggio a queste due serie. Ciò che ne è uscito fuori è un titolo sicuramente atipico, in grado di offrire una formula leggermente diversa dalla solita, ma siamo sicuri che tutti i puristi dei beat’em up saranno soddisfatti?
La storia, come in quasi tutti i giochi di questo genere, è alquanto pretestuosa. Tutto ruota attorno al cosiddetto “Vaso di Pandora”, un misterioso cubo luminoso e traboccante di energia precipitato sulla Terra e finito in Antartide. A interessarsi al cubo sono l’immancabile Shadaloo, l’organizzazione criminale capeggiata dal famigerato M.Bison, e la G Corporation, guidata da Kazuya Mishima. Questi sono i risibili antefatti che provocano il contatto tra l’universo di Street Fighter e quello di Tekken, in una collocazione temporale mai volutamente precisata.
Il gioco si svolge sempre con due contendenti in un’arena, con l’obiettivo di suonarsele e portare all’esaurimento la barra vitale altrui. Trattandosi di un gioco sviluppato da Capcom, mamma di Street Fighter, il gameplay scimmiotta quello tipico dei titoli dedicati a Ryu e soci. Ciò significa un picchiaduro a due dimensioni, dov’è possibile spostarsi solo lateralmente. Anche l’esecuzione delle mosse e delle combo rispecchia quanto si vede tradizionalmente nei giochi Street Fighter, con combo non troppo elaborate e generoso uso di rotazioni, mezzelune e mosse caricate.
Il roster comporta una quarantina abbondante di personaggi, metà presi dalla serie Street Fighter e l’altra metà da Tekken. Fra i primi troviamo gli aficionados come Ryu, Ken, Chun Li, Sagat, Zangief, M.Bison e molti altri, fra cui “new entries” come Juri, Abel e Rufus più qualche volto preso dal semisconosciuto Street Fighter III (Dudley, Ibuki, Hugo). Sull’altro schieramento non potevano mancare Heihachi, Paul Phoenix, Nina Williams, Julia, King, Kazuya, Law, Jin, Kuma, Hwoarang e anche alcuni dei volti più nuovi della serie come Lili, Steve, Bob e Marduk. Con un roster così, la scelta inevitabile è stata quella di sviluppare un picchiaduro tag, ovvero con scontri in team. Saremo infatti chiamati a scegliere due personaggi e a comporre quindi una piccola squadra. Beninteso, un incontro finisce quando uno solo dei due viene sconfitto. Ciononostante, sarà possibile darci il cambio col partner ogni volta che lo riterremo opportuno, e chi resterà fuori potrà recuperare lentamente una piccola porzione della sua energia vitale.

La carne al fuoco non è tutta qui, perché Street Fighter X Tekken è un gioco che mischia più elementi. Non si può non parlare delle gemme, pietre preziose equipaggiabili fino a un massimo di tre per personaggio. Possono essere considerate una sorta di power up, e donano effetti speciali al combattimento. Esse si dividono in due tipologie: le gemme “boost” modificano per alcuni secondi i parametri di qualche personaggio, aumentando per esempio potere d’attacco o difesa. Vengono attivate da circostanze particolari (esecuzione di alcune mosse, uso ripetuto di mosse speciali o prese, parate ripetute, etc.) e una sola volta per round. Le gemme “assist”, invece, restano attive per tutto l’incontro e possono semplificare parate o attacchi a scapito di qualche altro parametro. Di solito una sola assist gem è così vantaggiosa che usa tutti e tre gli slot disponibili. Esistono centinaia di tipi di gemme, analizzabili ed equipaggiabili tramite un apposito menu. Se prima dell’uscita del gioco c’era chi si diceva perplesso dal fatto che le gemme potessero avere un effetto troppo drastico sui combattimenti, queste perplessità si sono rivelate in parte vere: il giocatore bravo e abile riesce a vincere sempre e comunque, ma le gemme possono avere effetti tali da scoraggiare tutti i “puristi” amanti dei picchiaduro tecnici, nudi e crudi.
Immancabile la solita barra super, che si riempie man mano che attacchiamo o veniamo attaccati, utilizzabile in vari modi: essa può essere consumata in parte per eseguire versioni potenziate delle mosse speciali, denominate EX, o in modo massiccio per effettuare super combo. Incredibilmente, questi colpi devastanti possono essere scatenati anche senza utilizzare tacche della barra super, ma in questo caso vanno caricate per un paio di secondi dando all’avversario tutto il tempo per prepararsi. Il gameplay è ulteriormente arricchito dalle cosiddette “Cross Arts”, una super combo speciale dove entrambi i nostri personaggi collaborano al pestaggio, senza considerare la possibilità di chiamare il partner a combattere al nostro fianco per un determinato periodo di tempo (Cross Assault), durante il quale saremo in superiorità numerica. Infine, quando la nostra energia scenderà al di sotto del 25%, potremo tentare il tutto per tutto con Pandora, che “sacrificherà” il partner per donarci una potenza d’attacco maggiore e una barra super illimitata per pochi secondi, esauriti i quali il nostro personaggio cadrà a terra sfinito arrendendosi. Completano il quadro una gran quantità di combo che scambiano automaticamente i due partner e altre che tengono l’avversario sospeso per aria dandoci modo di far cooperare i nostri due lottatori infliggendo un grande ammontare di danni.

Con tutti questi elementi, Street Figher X Tekken è ben lungi dall’essere un picchiaduro tecnico e raffinato. Con grande disappunto dei suddetti puristi, possiamo affermare, senza paura di smentita, che Street Fighter X Tekken è uno dei picchiaduro più fracassoni e confusionari dai tempi di Marvel Vs Capcom 3. Street Fighter X Tekken vuole essere un qualcosa di diverso e originale e chi cerca la tecnica più pura dovrebbe guardare altrove. Inutile pensare che il roster sia ben bilanciato, perché – come spesso accade – alcuni personaggi sono più completi di altri. Lo stile di lotta dei personaggi di Street Fighter, in questo senso, è molto migliore: tutti loro possiedono mosse e combo più semplici, e spesso anche una buona varietà di attacchi a distanza (le cosiddette fireball). Il tutto è in tono con lo stile dei loro giochi di provenienza. I personaggi di Tekken recitano la parte degli ospiti: lo stile di lotta della serie Namco è stato “adattato” al contesto, e tutti loro possiedono combo più lunghe e laboriose unite alla quasi totale assenza di attacchi a distanza. Insomma, mentre Ryu e soci si prestano più al giocatore occasionale, Kazuya e soci si adattano meglio all’hardcore gamer. La facilità nell’eseguire combo e super mosse, accentuata anche dalla possibilità di impostare delle combo automatiche premendo due soli tasti in sincrono, rende Street Fighter X Tekken un titolo per smanettoni, anche se purtroppo chi impara veramente bene a giocare può devastare letteralmente il principiante, il quale in un incontro, può ritrovarsi al tappeto senza aver capito poco e nulla di quanto sia successo.

Le modalità comprendono la classica scalata Arcade, dove affrontare una serie di incontri seguendo la banale storia del gioco, o una nutrita serie di missioni pensate singolarmente per ogni personaggio e che possono fungere come una sorta di tutorial avanzato. Completano il quadro le buone possibilità di personalizzazione dei personaggi, la modalità Versus (dove giocare con amici localmente) e quella online. In queste ultime, si può giocare fino a un massimo di quattro partecipanti, a squadre. Riguardo a quest’ultima, potremo scegliere un’icona, un titolo e buttarci nella mischia. Non abbiamo riscontrato grossi problemi di LAG, a meno di non scegliere di giocare con un avversario di un altro continente: in ogni caso la qualità della connessione è visualizzabile e l’incontro può essere rifiutato. Capita come sempre di avere a che fare con veri e propri maestri del gioco che ci distruggeranno in pochi secondi non dandoci nemmeno il tempo di capire perché e per come. Difetto, questo, purtroppo inevitabile a causa della mancanza di un matchmaking che permetta di affrontare avversari della stessa abilità.
Chiudiamo con una grandissima nota dolente. A tratti sembra che Street Fighter X Tekken sia stato pensato da Capcom per spillare quattrini ai giocatori. Dopo aver speso (giustamente) i soldi per acquistare il titolo, si ha la sensazione di dover nuovamente mettere mano al portafoglio. La carognata peggiore Capcom l’ha combinata bloccando un nutrito pugno di personaggi e impedendone l’utilizzazione. Essi restano visibili nel roster, ma non possono essere usati a meno di…pagare una ventina di euro. Bei tempi, quelli in cui i personaggi segreti potevano essere sbloccati soddisfacendo determinate condizioni grazie alla propria bravura. Oggi, se si vogliono i personaggi segreti, bisogna pagare. Un sentito grazie a Capcom e a queste sue geniali trovate. Non è difficile capire che tutto è stato architettato apposta: i personaggi extra sono già presenti su disco, e pagando si acquista una semplice chiave da pochi kilobyte. Penose le “scuse” di Capcom a riguardo, che ha affermato come questo escamotage sia stato inventato per fare un favore ai giocatori permettendogli di risparmiare spazio sul disco fisso della console. Peccato che noi non siamo stupidi. A parziale scusa da parte di Capcom, vogliamo far notare che la successiva versione per PS Vita, contiene anche i personaggi “a pagamento” delle versioni PS3 e Xbox 360, i quali però, non sono stati rilasciati i via gratuita sulle console casalinghe maggiori.
E non finisce qui: oltre ai personaggi mancanti, vanno pagati tutti i costumi extra di ogni lottatore e vanno pagate gran parte delle gemme, guardacaso le più potenti. La scelta migliore è quella di giocare a un gioco mutilato per principio morale, perché queste politiche assurde finiscano al più presto.

Non ci siamo soffermati troppo sul comparto grafico e sonoro perché non vi sono lacune evidenti. Lo stile grafico è buono, colorato e anche fin troppo caotico senza mostrare tentennamenti. Da un punto di vista sonoro, accanto a un ottimo doppiaggio inglese purtroppo troviamo musiche per nulla memorabili. Una piccola nota negativa va anche alla quantità delle arene, davvero troppo poche.
Riassumendo, Street Fighter X Tekken vuole essere un picchiaduro un po’ particolare ed atipico, riuscendoci in pieno. Il gameplay non è tecnico e “puro” come quello delle serie da cui trae ispirazione poichè a tratti il caos regna sovrano, ma la struttura di gioco è comunque piena zeppa di variabili da imparare per diventare competitivi. E tutto ciò senza parlare delle gemme. A nostro avviso è davvero indegno il trattamento riservato da Capcom ai suoi utenti: il sistema di proporre personaggi “segreti” a pagamento, più il gran numero di transizioni necessarie per sbloccare costumi e gemme aggiuntive, possono arrivare a triplicare il prezzo totale. Certo, si può giocare facendo benissimo a meno di tutto ciò, ma è un peccato pagare un videogame a prezzo pieno per poi rendersi conto che il prodotto nelle nostre mani non è quello completo.
Infine, segnaliamo la presenza di un’edizione limitata che comprende un (sottile e breve) fumetto che narra gli antefatti della trama, un pugno di gemme in più scaricabili gratuitamente e un salvadanaio da montare a forma di cabinato arcade del titolo. Pensare di trovare i personaggi “segreti” in questa edizione, evidentemente, sarebbe stato pretendere troppo.
- – Roster numeroso
- – Gameplay variegato e originale, che si discosta un po’ dai soliti picchiaduro anche (e non solo) grazie alle gemme
- – Buon stile grafico
- – Personaggi “segreti” da sbloccare pagando??!!
- – Tutti i costumi alternativi, più la maggior parte delle gemme, andrebbero pagati!
- – Gameplay troppo caotico e smanettone per chi cerca un picchiaduro tecnico e hardcore

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