Il grande ritorno dei picchiaduro a scorrimento
L’ultimo volta che ho giocato seriamente con Streets of Rage, ero davanti ad una TV con il tubo catodico, collegato ad un SEGA Mega Drive su cui stava girando il secondo memorabile episodio. Quello che all’inizio sembrava “solo” uno dei tanti cloni di Final Fight si era dimostrato, fin dal primo livello, più complesso e ricco di mosse speciali. Personaggi e cattivi avevano un loro carisma e giocarlo insieme ad un amico era a dir poco spettacolare. Un terzo capitolo un po’ meno esaltante e un genere che aveva lasciato spazio a produzioni diverse e più basate sulla storia avevano fatto il resto, relegando i beat’em up e questa bella saga ai dolci ricordi. A distanza di ben 26 anni però, gli sviluppatori già dietro al ritorno del bellissimo remake di Wonderboy and the Dragon’s trap, hanno voluto dare un ulteriore seguito a questa saga, cercando di mantenere tutto il suo feeling con il nuovissimo Streets of Rage 4, arrivato su tutte le attuali piattaforme.

Potrei sorprendervi dicendo che Streets of Rage 4 ha una storia, raccontandovi che i gemelli Y, figli di quel Mr. X che era stato sconfitto dieci anni prima dai nostri eroi, stanno cercando vendetta e vogliono conquistare la città. Potrei farlo, ma in un picchiaduro del genere la “storia” è solo un motivo per far percorrere ai nostri eroi una serie di scenari che culminano con una boss fight. Alla fine di ogni sezione c’è un breve dialogo che indirizza i nostri verso una nuova area, ma dopo il primo giro è facile che decidiate di saltarli senza tanti complimenti. Già in questi segmenti si vede il tratto artistico scelto per questo sequel, realizzato a metà tra un fumetto americano e un cartone animato, quando tutto inizia a muoversi e i cazzotti iniziano a volare. Va precisata che la modalità Storia, oltre a farci girare per tutti i numerosi livelli creati, offre un viaggio in cui ogni stage si inizia con un certo numero di vite e un punteggio che parte da zero. Oltre alla possibilità di cambiare il proprio personaggio come meglio si credere, questa modalità è l’unica inizialmente disponibile, ad esclusione di un Battaglia che altro non è che un Versus per più giocatori in cui ognuno sceglie un personaggio e si cerca di mettere K.O. gli altri. Il punto della modalità Storia è però quello di mostrarci come funziona il gioco e il suo sistema di punteggio, dinamica che innalza enormemente il fattore rigiocabilità grazie ad un gameplay davvero raffinato.

L’immagine comune che si ha quando qualcuno gioca con un picchiaduro a scorrimento è quella di vederlo martellare sul tasto di attacco, premendo qua e là quello del salto. Fine. Streets of Rage 4 cambia questa prospettiva, rendendola chiara soprattutto a chi sta effettivamente giocando. Oltre alla combo base fatta di pressioni ripetute, troviamo un colpo caricato, uno all’indietro, un colpo speciale che si ottiene con un doppio tap in avanti, attacchi in salto, tre diverse supermosse e una ancora più super che si può fare solo spendendo una della poche stelline che si trovano nello scenario. Tutto senza nominare le prese, le armi, la possibilità di afferrare le armi al volo e il fatto che ogni personaggio è estremamente diverso dall’altro non solo per velocità e potenza, ma anche per le tipologie di attacchi. Capire questo è già un passo importante per avvicinarsi a Streets of Rage 4 poiché, grazie all’esperienza e al diverso modo di combattere dei nostri eroi, si sblocca il sistema di combo che fa aumentare il punteggio e che, arrivato ad un certo livello, ci porta a sbloccare personaggi segreti che pescano nel passato della serie. Per eseguire le combo vi basterà mettere a segno a ripetizione una serie di colpi, cercando di farlo velocemente per non farla scadere e, soprattutto, senza essere colpiti nel frattempo, cosa tutt’altro che semplice con alcune tipologie di avversari.

I nemici vengono spesso ripresi dagli episodi precedenti ma hanno tutti un modo di combattere molto specifico e riconoscibile. C’è chi attacca in salto, ci sono quelli che ti afferrano, chi semplicemente ti spara, chi invece lancia ampolle che rilasciano fuoco, elettricità o sostanze chimiche, quelli che ti menano con le mani in tasca, chi ti fa le cariche da lontano, chi contrattacca ai tuoi colpi. Queste e molte altre tipologie sono associate a nemici “comuni”, con i boss che invece fanno storia a sé e che in qualche occasione riescono anche a non risultare ripetitivi pur apparendo una volta da soli e un’altra in compagnia di un ulteriore boss. In una simile situazione diventa più urgente l’uso di supermosse, quelle che un tempo ti toglievano un po’ di energia ma che erano necessarie per evitare di perderne molte di più. Ora questa dinamica è maturata e, se è vero che usando questi attacchi si consumano un po’ di energie, il segmento usato non viene tolto definitivamente ma diventa verde. In questo stato, picchiando i nemici si può recuperare tutta la barra persa ma ovviamente, se si riceve un colpo, tutta la parte di barra ancora verde viene persa (oltre alla diminuzione dell’energia derivante dalla botta presa). In questo modo si possono usare le supermosse anche solo per proseguire una combo, avendo la certezza che basterà giocare con attenzione per recuperare.

La modalità storia come dicevo è la vostra primissima scelta, ma una volta completato il gioco, sbloccherete dal menu principale una serie di ulteriori modalità tra cui la Sfida contro i Boss e la modalità Arcade, che altri non è che una partita senza possibilità di continuare, senza cambi di personaggio e che si esaurisce o quando avete completato i livelli o quando vi avranno steso. Una modalità old school all’ennesima potenza che vi riporterà dritti dritti in sala giochi. Qualsiasi cosa facciate, sarà ovviamente supportata dalla modalità multigiocatore. Se scegliete di giocare online potrete farvi affiancare da un amico, ma se avrete la fortuna di radunare un po’ di gente davanti allo schermo, potrete divertirvi anche in quattro contemporaneamente in locale, creando la devastazione finale. In questo caso potrete anche scegliere di attivare o meno la possibilità di colpirvi a vicenda per aumentare la follia su schermo. Ovviamente, sia nell’arcade che nella modalità Storia, potrete selezionare diversi livelli di difficoltà, con il quinto, definito Mania, che rappresenta la sfida suprema e che velocizza anche gli avversari. Il fatto poi che quasi tutti i personaggi segreti si sbloccheranno accumulando punti che si ottengono semplicemente giocando, rende la longevità davvero elevata.

Il comparto artistico è davvero notevole, con sprite belli grossi che si muovono in ambienti dettagliati e sempre diversi. Il fatto che non esista un’area simile all’altra è davvero un grande obiettivo raggiunto. La fluidità delle animazioni è anch’essa eccellente in ogni situazione e la pesantezza di un colpo andato a segno conferisce una bella sensanzione di potenza. Il gioco è vecchia scuola, con tanto di filtri grafici pronti ad aumentare l’effetto nostalgia, ma le soddisfazioni non mancano proprio mai, anche nella caratterizzazione dei boss. L’unica console su cui poteva esserci qualche dubbio era la piccola Nintendo Switch, dotata di un hardware meno performante rispetto ad un PC moderno o comunque ad una delle altre due console che si avvicinano alla pensione. Invece, per fortuna, il livello di dettaglio, la fluidità e tutto il comparto animazioni è rimasto identico agli altri sistemi (giusto la risoluzione potrebbe essere inferiore se andate oltre il Full HD), con in più il vantaggio della portabilità e la suddivisione dei Joy-Con per giocare in due anche senza ulteriori accessori. Onestamente un po’ mi è mancata una croce direzionale standard quando ho giocato con la console tra le mani, ma non così tanto da non farmi divertire. Le musiche elettroniche sono state riprese, riscritte e aggiornate con ulteriori pezzi, tutte in linea con la qualità delle originali, anch’esse sbloccabili giocando. Effetti sonori e colpi sono anch’essi notevoli, dando l’impressione di dare e ricevere sempre colpi belli potenti.

Streets of Rage 4 poteva essere ancora migliore, magari con finali multipli per personaggio o con qualche bivio narrativo. Potevano esserci più livelli, anche se già così vi aspetta qualche sorpresa. Potevano esserci più personaggi – specie rifatti -, ma questo lo penserete solo all’inizio. Le meccaniche di gameplay ci sono tutte e sono anche state ripensate per dare grandi soddisfazioni e rendere ogni scontro variegato, i nemici sono numerosi e vari, si può giocare in due online e in locale addirittura in quattro. Su Nintendo Switch il gioco è una bomba e su Xbox Game Pass addirittura gratis fin dal day one. Se avete nostalgia per i vecchi picchia picchia a scorrimento, vi basteranno due o tre giorni per ammortizzare la spesa iniziale, pensando a quanti gettoni avreste inserito in un ipotetico cabinato dell’epoca (o quanto avreste speso per una cartuccia per Mega Drive), prima di superare i 25 euro necessari all’acquisto. Non è un gioco per tutti i giocatori di oggi, ma per chi ha un certo trascorso e ha amato fare a botte nelle strade di una qualsiasi città digitale degli anni ’90, è un acquisto non consigliato, ma praticamente obbligatorio.
- – È tornato Streets of Rage!
- – Gameplay classico ma rinnovato con intelligenza
- – Tanti sbloccabili
- – Si gioca anche in quattro in locale!
- – Sprite grandi e animati a meraviglia
- – Rigiocabile in lungo e in largo
- – Eccellente su Switch
- – Gratis su Xbox Game Pass
- – I nuovi giocatori potrebbero non sentirne il fascino
- – Qualche personaggio aggiornato in più ci sarebbe piaciuto
- – Online solo per 2 giocatori
