Super Mario 3D All-Stars – Recensione

La celebrazione del 35esimo compleanno di Super Mario ha inizio!

Il 2020 segna il trentacinquesimo compleanno di Super Mario, e Nintendo, in un Direct tutto a tema, ha annunciato diversi titoli, tra cui Super Mario 3D All-Stars.
Come suggerisce il nome, questa collection include tre titoli al prezzo di uno: Super Mario 64Super Mario Sunshine e Super Mario Galaxy. Tutti e tre i giochi sono stati svecchiati nella veste grafica e nella risoluzione, risultando generalmente piacevoli da giocare, sia con la console in dock che in portatile. Inoltre la formula di gameplay che vede Mario viaggiare in livelli piuttosto grandi, continua a funzionare sorprendentemente bene anche per partite molto brevi da una Stella (o Sole) e via, proprio come accadeva in Odyssey.

Super Mario

Fughiamo in ogni caso tutti i dubbi: questa collection fa l’indispensabile per portare su Switch i tre titoli senza troppi complimenti. L’unico valore aggiunto di Super Mario 3D All-Stars è la colonna sonora digitale di tutti e tre i giochi, da cui è tratta casualmente una traccia che fa da sottofondo al menù di scelta del titolo da giocare. Le tre soundtrack possono essere ascoltate anche a schermo spento se si è in modalità portatile, per garantire l’ascolto come se la console fosse uno strano iPod.
Tutti e tre i giochi, inoltre, girano su un emulatore basato sull’architettura Vulkan API, inusuale per Nintendo Switch, a cui sono aggiunte textures aggiornate in sostituzione di quelle vecchie, per offrire una veste visiva decisamente più moderna.

Superate le funzioni generali della collection, parliamo dei titoli nalizzandoli uno per uno e partendo da Super Mario 64. La versione “rimasterizzata” della collezione è chiamata “Shindou Mario 64”: fu rilasciata un anno dopo il debutto in Occidente del titolo originale, e include una serie di piccole migliorie e correzioni generali che, all’atto pratico, l’hanno resa la versione definitiva. A parte gli speedrunner che hanno storto il naso con la versione scelta da Nintendo per questa collection, Super Mario 64 è rimasto sostanzialmente lo stesso gioco: chi ha avuto il piacere di giocarlo nel 1996 ritroverà gli stessi livelli, sfide e quantità generale di Super Stelle (ben 120!), per liberare Peach dalle grinfie di Bowser e riportare la pace nel Regno dei Funghi a suon di salti, cappelli piuma e lanci di Koopa verso ignare bombe ben piazzate.

Super Mario

Si può dire che Mario 64 sia il titolo con più compromessi di questa collection, nonostante il salto qualitativo su una console di ben quattro generazioni successive. La risoluzione è di 1280×720 indipendentemente dalla modalità di Switch. Niente 16:9, insomma, e niente sfondi a colmare le bande nere attorno allo schermo. Poco male, però, perché la risoluzione delle singole textures è stata comunque aggiornata, offrendo un look più moderno e mantenendosi su un curioso mix tra emulazione e remaster. Altra cosa che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, oltre alla lieve desincronizzazione dell’audio di Mario, è il Frame Rate: si tratta di 30 FPS un po’ ballerini a seconda della situazione specifica, un po’ un’occasione sprecata per svecchiare ulteriormente il gioco. Sarebbe stato ottimale, a nostro parere, perdere un po’ più di tempo nell’ottimizzazione di questo titolo storico, per adattarlo ai 16:9 e ai 60 FPS. Switch ce l’avrebbe fatta senza problemi, ma Nintendo ha fatto la scelta più economica e senza grandi cambiamenti tecnici. Se il gioco, quindi, è rimasto virtualmente invariato, le differenze si notano nel sistema di controllo, specialmente nel riposizionamento dei quattro tasti frontali, contro i due (A e B) del controller Nintendo 64. Su Nintendo Switch A e B sono adibiti al salto, mentre i pugni e i calci ai tasti X e Y. Lo sdoppiamento dei comandi accade anche su ZR e ZL, adibiti all’accovacciarsi.

Super Mario

Altra piccola revisione avviene nel controllo della telecamera, che resta identico a come era in passato, ma viene legato alla levetta analogica destra contro i quattro tasti C del controller N64, risultando quindi paradossalmente invertita rispetto al gioco originale, senza la possibilità di scegliere se cambiare la polarità della telecamera o meno. Nonostante questi cambi più vicini al sistema di controllo di Mario Odyssey, comunque, Mario si controlla proprio come i più nostalgici lo ricordano, nel bene e nel male. C’è sempre quella serie di piccole sottigliezze un po’ spiacevoli che rendono l’esperienza fastidiosa in spazi più ristretti, come ad esempio la rotazione di Mario quando è in movimento rispetto a quando è fermo, ma alla fine sono questioni di design rimaste intatte, molto probabilmente, per preservare l’esperienza generale. Purtroppo, infine, nonostante le ben cinque lingue disponibili e la quantità esigua di testo scritto, Super Mario 64 non è stato localizzato in italiano, proprio come successe all’originale.

Super Mario

Super Mario Sunshine segue la falsa riga di Mario 64, risultando in ogni caso il primo, vero porting/remaster del titolo su console moderna. Dopo ben 18 anni, finalmente, il bellissimo e controverso gioco per Gamecube arriva su Nintendo Switch, ed è indubbiamente un ritorno apprezzato da tantissimi giocatori. A livello di risoluzione ci troviamo di fronte uno splendido 1080p in modalità docked, con 720p in modalità portatile, ma finalmente in Widescreen. Anche qui ritroviamo textures aggiornate e cutscenes svecchiate, nonostante si vada a perdere un po’ di fedeltà grafica se si confrontano in maniera ravvicinata le due versioni del gioco: i filmati, adesso in 16:9 nativi, perdono lo spazio superiore e inferiore dello schermo della versione originale su Gamecube. Spazio superfluo, è chiaro, ma l cosa può risultare un po’ fastidiosa per i veterani del gioco. A livello di gameplay e level design, Mario Sunshine resta esattamente identico a ciò che è stato su Gamecube, con i suoi 120 Soli Custodi, i suoi livelli difficili, il suo sistema di controllo scivoloso ma anche preciso e il suo gameplay generale che premia specialmente il giocatore hardcore. Feature interessante del titolo è lo SPLAC 3000, invenzione del Dottor Strambic (lo stesso di Luigi’s Mansion!) che aiuterà Mario a liberare la città da una strana sostanza molto simile alla pittura spruzzando acqua un po’ ovunque, e amplierà il suo parco di mosse facendolo fluttuare, volare o correre molto velocemente.

Super Mario

Anche in Super Mario Sunshine vengono rinnovati i controlli, qui in maniera certamente più interessante: data l’assenza dei tasti dorsali analogici che facevano parte del controller Gamecube, la pressione variabile dell’acqua dello SPLAC 3000 è stata completamente rimossa, e le funzioni del tasto sono state divise sui due tasti R e ZR, adibiti allo spruzzare da fermo e in movimento. Data la quantità e il layout dei tasti, diversi rispetto al controller originale, Nintendo Switch può vantare controlli standard, allo stesso modo di Mario 64 e Odyssey: A e B serviranno a saltare, nuotare e parlare, X cambierà il tipo di spruzzatore (come sempre) e Y servirà a raccogliere oggetti e immergersi in acqua, funzione originariamente adibita al tasto B su Gamecube. Le differenze sono molto sottili, come si può notare, ed è per questo che, forse, Super Mario Sunshine è il titolo a beneficiare di più della collection, nonostante i numerosi compromessi, la mancanza dell’aiuto a rendere la visuale più precisa col giroscopio del controller (un po’ come succede su Splatoon) e la totale incompatibilità col controller del Gamecube, quasi a ripristinare il vecchio sistema di controllo, tramite adattatore. Anche qui ci troviamo di fronte a piccole occasioni sprecate che avrebbero indubbiamente reso più piacevole l’esperienza generale anche per i puristi.
ndr 2022: Super Mario Sunshine e Super Mario 64 sono stati successivamente aggiornati da Nintendo per permettere la compatibilità con il controller Gamecube e la personalizzazione della telecamera, andando quindi a ovviare tutti i piccoli fastidi elencati poc’anzi!

Super Mario

Passiamo al terzo titolo della collection, il più interessante dei tre: Super Mario Galaxy. Il gioco è sicuramente il più bello a livello grafico. Come Sunshine, anche Galaxy vanta uno splendido widescreen sia in dock che in portatile, rispettivamente con la risoluzione di 1080p e 720p. Dal punto di vista grafico possiamo constatare solo numerosissimi benefici, dato il supporto nativo al Widescreen di Wii e, di conseguenza, del gioco. Il gameplay resta praticamente invariato ed eccelso anche qui, e i comandi sono quelli degli altri due titoli: A e B saltano o Nuotano, mentre X e Y fanno piroettare Mario. Il modo perfetto, secondo Nintendo, di giocare a Mario Galaxy è con la coppia di Joy-Con, quasi a fare il verso alla coppia Wiimote + Nunchuck dei tempi andati. Dopo una breve esperienza possiamo affermare che si, a livello tattile ci ritroveremo quasi subito a casa, ma sarà facile cogliere varie imperfezioni, prevalentemente sul puntatore. Data l’assenza totale della barra sensore del Nintendo Wii, il puntatore è costruito sul giroscopio del controller e può essere ricalibrato tramite la pressione del tasto R. Poco male, quindi, se non fosse che i Joy-Con tendono ad essere fin troppo precisi e colgono ogni singolo micromovimento della mano destra, portando spesso a perdere il centro calibrato. Questo tipo di problema è arginato piuttosto bene se si utilizza il Controller Pro, anche se si tratta di una soluzione abbastanza marginale, dato che muovere un controller classico come un puntatore non è sempre semplice e comodo.

Super Mario

Mantenendoci su questa breve appendice dedicata al sensore di movimento, è comunque possibile far fare piroette a Mario scuotendo i controller o, nel caso della portabilità, l’intera console. Non è lo stesso feeling di 12 anni fa, che a confronto era molto più naturale data l’ergonomia del controller, ma riesce a mantenere una fedeltà discreta. Infine, apriamo una tragica parentesi sulla modalità portatile di Galaxy. Funziona, ma non è per niente comoda. Il TouchScreen può avere senso, ma con un gioco così frenetico e dall’azione rapida risulta solo come un fastidioso spezza-ritmo che fa desiderare di avere tra le mani un altro sistema di controllo. Nonostante tutto, però, Super Mario Galaxy resta quello di sempre: 242 stelle complessive, livelli estremamente creativi e freschi e gameplay ingaggiante, ma mai troppo difficile. Proprio come allora i livelli sono costruiti ad hoc e con un livello di sfida sempre in crescendo, con le astroschegge che resteranno sempre vitali per proseguire nell’esperienza.

Super Mario

Tiriamo, quindi, le somme: Super Mario 3D All-Stars è una collection piena di difetti e occasioni sprecate. Nonostante le interessanti scelte d’accessibilità come un menù di mosse disponibili per ogni gioco, adibito anche come scelta per tornare al menu di selezione titolo, le aggiunte sono troppo poche e, per certi versi, un po’ troppo superflue. I tre titoli fanno già di tutto per spiegare al giocatore come comportarsi e che mosse ha a disposizione. L’omissione di uno slot per il salvataggio rapido, inoltre, va a stonare con la scelta di portare i tre titoli su Switch seguendo la formula dell’emulazione, mescolata a nuovi asset. Insomma, Super Mario 3D All-Stars fa il compitino: l’indispensabile per portare tre giochi incredibili su una console che merita di averli nel suo già ampio parco titoli. Si dimentica, però, il fattore Nintendo, quel sigillo di qualità a cui tutti i giocatori di vecchia scuola (e non) sono abituati quando iniziano a giocare a qualcosa sviluppato dalla società giapponese. Il risultato è un’esperienza riuscita a metà, che farà felici i nuovi giocatori, specie con Sunshine e Galaxy ma che lascerà perplessi diversi fan di vecchia data che da un anniversario del genere si aspettavano molto di più, anche solo dal packaging della versione fisica, identica a qualsiasi altri titolo (i 25 anni di Mario erano stati festeggiati meglio da quel punto di vista).
Tenendo a mente tutto questo e nonostante tutti i difetti elencati, i tre giochi restano godibilissimi, divertenti e giocabili. Tre pietre miliari di Nintendo in un unico pacchetto sono già abbastanza per l’acquisto, pur con tutti questi “se” e i suoi “ma”.

Pro
  • – Tre grandi classici in un unico pacchetto!
  • – Soundtracks di ottima qualità, ascoltabili anche in portatile
  • – Sunshine finalmente disponibile al di fuori del GameCube
  • – Sfrutta un interessante mix tra emulazione e remaster
Contro
  • – Fa il “compitino” senza rischiare troppo
  • – Emulazione non sempre al top
  • – Schema di comandi un po’ diverso dagli originali
  • – TouchScreen scomodo per Galaxy in portatile
  • – Super Mario Galaxy 2 non pervenuto

Ultimi articoli

Ultime news

Questo sito utilizza cookie, anche di proprietà di terze parti, che consentono di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze dell’utente. Continuando la navigazione si considera accettato tale uso. Leggi l’informativa cookie: in essa sono indicate anche le modalità con cui potrai disabilitarli in qualsiasi momento.