Sword Legacy Omen – Recensione

Ancora oggi c’è chi pensa che i combattimenti a turni nei videogame siano noiosi. Eppure tra strategici, giochi di ruolo standard e JRPG è difficile non pensare a questo tipo di battaglie come ad un modo semplicemente diverso di sviluppare una lotta che può invece essere più avvincente di altre poiché maggiormente ragionata. Team 17 ha da sempre saputo come rendere divertenti e spassosi i turni con la mitica serie di Worms e ora, come produttore, se ne esce con Sword Legacy Omen, un RPG ambientato in un mondo fantasy e sviluppato da Fableware Narrative Design Firecast Studios. Uscito attualmente solo su PC, vediamo com’è andata.

La storia proposta prova a rimaneggiare il mito sempreverde di re Artù e di Excalibur, inserendo i nostri protagonisti in un’Inghilterra alternative chiamata Broken Britannia. Con un re ucciso, una dama in pericolo e una serie di oscure minacce all’orizzonte, il cavaliere Uther si imbarcherà in un’avventura di salvataggio e vendetta insieme ad altri sette compagni che incontrerà via via sul suo cammino. C’è ovviamente spazio per un mago di nome Merlin a cui si affiancherà un lanciere, una ladra e un prete, ciascuno con abilità peculiari da sbloccare.

La trama procede attraverso una narrazione che alterna sequenze più statiche, a dialoghi che invece avvengono direttamente in game, con balloon e caratteri presi di peso dai comics americani, offrendo una freschezza che ben si adatta all’atmosfera dark presente. Durante il vostro viaggio attraverso le cinque aree del regno scoprirete poi una storia che non si nega alcune trovate interessanti e qualche colpo di scena, ma l’inizio potrebbe sembrare un po’ più lento del previsto. Quello che però spinge a proseguire senza esitazione è il gameplay che prende spunto da classici come Final Fantasy Tactics e XCOM.

Sword Legacy Omen si sviluppa a livelli, come farebbe un videogame vecchia scuola. C’è una mappa generale del regno ma dopo aver evidenziato l’area da affrontare ci si ritrova all’interno di una zona che andrà lentamente esplorata a caccia di documenti, forzieri e indizi. Qui il movimento avviene in stile Diablo, con il personaggio e il suo party che si muovono liberamente come in un classico punta e clicca. Quando però si arriva nelle vicinanze di un gruppo di nemici inizia la parte strategica a turni, con ogni membro della squadra che possiede un certo numero di punti azione da spendere per il movimento così come per attaccare. Oltre a dover tener presente il numero di punti che state per usare, così da poter eseguire le azioni che vi sembrano più adatte, bisogna considerare il posizionamento: colpire alle spalle fa più danni e limita le possibilità di vedersi parare un colpo, ma anche usare un attacco a spinta verso un nemico vicino ad un precipizio ha un suo significato. Modificare la posizione dei nemici attraverso le abilità di cui i nostri eroi dispongono diventerà fondamentale andando avanti, visto che i nemici diverranno sempre più spietati e dotati di mosse capaci di fare altrettanto.

Migliorare il proprio party diventerà fondamentale ma, la cosa interessante è che i punti da spendere per acquistare i vari potenziamenti, non si ottengono solo combattendo. Pensati come “punti conoscenza”, li otterrete sia quando eseguirete un’azione di rilievo contro un nemico, sia quando scoprirete e raccoglierete collezionabili sotto forma di note e appunti nei momenti esplorativi. Le abilità attive e passive sono una settantina tra tutti e otto i personaggi, ma permettono una personalizzazione del party molto varia e adatta a tutte le esigenze. Il miglioramento comunque passa anche attraverso l’equipaggiamento, il quale potrà essere rinvenuto sui nemici eliminati, così come acquistato nei negozi più o meno legali che incontrerete di luogo in luogo. Tutte queste caratteristiche non vengono spiegate nel migliore dei modi, e la prima ora si rischia di combattere alla cieca usando quel poco che si ha a disposizione. Poi pian piano il gioco si apre e alcuni meccanismo diventano maggiormente chiari, trasformandosi finalmente in strumenti che il giocatore può usare e fare propri senza tanti sforzi.

Artisticamente il lavoro svolto dagli sviluppatori è molto ispirato e riuscito. I luoghi fantasy riprodotti sono molto vari, ma non si negano dettagli macabri sia in combattimento che durante l’esplorazione libera. I personaggi poi non saranno l’apice dell’originalità in fatto di classi, ma hanno un design che convince e che li rende perfetti viandanti in un’epoca così buia. Anche le animazioni funzionano, seppur non vogliano mai davvero stupire, ma quello che mi ha un po’ frenato è il sistema di controllo via mouse che talvolta appare un po’ macchinoso, con input non sempre puntuali; essendo uno strategico a turni ci si fa l’abitudine dopo alcuni scontri, ma una fluidità maggiore nel ricevere il comando impartito non mi sarebbe dispiaciuta. Buone le musiche che fungono principalmente da sostegno per l’azione e valido il doppiaggio, seppur non presente per tutti i dialoghi, ma solo in quelli principali. Si segnala infine che il gioco non è stato tradotto in italiano, lasciando l’inglese come lingua principale nei testi, oltre che nel doppiaggio.

Sword Legacy Omen è uno strategico a turni che funziona e che intrattiene grazie ad un riuscito mix di gameplay e di narrativa. All’inizio un po’ lento, quando inizia ad ingranare sa come catturare l’attenzione del giocatore, proponendosi come un titolo arcade per via dei livelli che si susseguono, ma tutt’altro che banale e semplice nella sua messa in opera. Qualche limatura per rendere meno meccanico il sistema di controllo e qualche informazione extra per chi non è avvezzo a questo genere di uscite non gli farebbe male, ma se amate gli strategici e volete un gioco che sappia offrire soddisfazioni senza occuparvi interi pomeriggi, questa nuova avventura fantasy potrebbe fare al caso vostro.

Pro
  • – Gameplay ricco di sfaccettature
  • – Interessanti modifiche al mito di re Artù
  • – Personaggi da plasmare secondo il proprio approccio
Contro
  • – Sistema di controllo un po’ macchinoso
  • – Trama inizialmente lenta
  • – Niente testi in italiano

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