The Elder Scrolls Online – Blackwood – DLC – Recensione

La grande espansione annuale di TESO porta parecchie novità

Come già accade da anni, ad inizio estate Zenimax e Bethesda ci portano la nuova espansione di The Elder Scrolls Online, titolo che ha saputo conquistare una bella fetta di amanti del fantasy. Dopo Greymoor e la nostra avventura a Skyrim, quest’anno ci troveremo ad esplorare il passato delle terre viste in The Elder Scrolls IV: Oblivion, capitolo dell’era Xbox 360 che aveva iniziato a far innamorare di questa saga anche i giocatori console. Con Blackwood, tra l’altro, TESO fa il suo debutto sulle nuove PlayStation 5 e Xbox Series X|S  con un framerate a 60 fps, caricamenti più rapidi e una maggiore distanza di visualizzazione e, come vedremo, dimostra ancora una volta il suo desiderio di rendersi accessibile a chiunque.

Chi segue il gioco è ha già creato un personaggio in passato, probabilmente sa già qual’è il punto di partenza per dare il via alla trama: alcuni cultisti stanno setacciando la regione per riportare alla luce le Quattro Ambizioni, reliquie che potranno aprire le porte di Tamriel ad Mehrunes Dagon, cattivo già visto in passato e che qui torna a vestire il ruolo di antagonista principale. La trama apparentemente banale che ci vede a caccia di queste reliquie per sottrarle ai malvagi, prende però pieghe inaspettate, intrecciando magia ma anche politica, andando a creare dialoghi e momenti interessanti che beneficiamo anche dei due NPC Eveli e Lyranth. ZeniMax ha quindi migliorato il suo modo di raccontare una storia, e se in passato molte situazioni erano piuttosto prevedibili, con Blackwood la qualità è migliorata, rendendo più avvincente seguire le varie quest. Bisogna poi ammettere che anche le missioni secondarie hanno un motivo d’esistere che va oltre all’ottenimento di bottino ed esperienza, rendendo più immersiva questa nuova avventura.

Se i giocatori che hanno già dimestichezza con il mondo di Tamriel potranno riconoscere alcuni personaggi che faranno il loro ritorno, i nuovi arrivati avranno davanti un mondo che, mai come prima, li accoglie con benevolenza. Il tutorial necessario per muovere i primi passi è stato ora reso unico e slegato dalle precedenti avventure, portando poi il personaggio che avrete creato davanti ad una serie di portali che, di fatto, vi faranno vivere le diverse avventure che ZeniMax e Bethesda hanno creato negli anni, sempre che le abbiate comprate. In questo modo potrete scegliere di iniziare con il qui presente Blackwood e poi magari comprare il precedente Greymoore senza preoccuparvi della sequenza temporale degli eventi. Con questa introduzione, The Elder Scrolls Online diventa quasi come una racconta di avventure indipendenti, che possono essere giocate nell’ordine che si preferisce anche grazie ai livelli dei nemici che sia settano su quello del giocatore. Inoltre, come ulteriore novità, sono stati introdotti due diversi alleati che, finalmente, potremo portare con noi e che ci aiuteranno in qualsiasi momento. Sbloccabili tramite due missioni secondarie separate, Bastian Hallix e Mirri Helendis sono i primi alleati guidati dalla CPU che potranno sostituire un qualsiasi alleato umano. Potremo scegliere la loro classe e il loro equipaggiamento, ma in entrambi i casi avranno skill ed equip pensate appositamente per loro. Non potremo quindi “passare” loro un’armatura molto forte che non stiamo usando, ma la loro personalizzazione, così come il loro carattere ed allineamento etico, fanno in modo che non ci si senta mai più soli durante le nostre avventure. Qualcuno obietterà che sentirsi soli in un MMO è insolito, ma per i giocatori più impegnati e con meno tempo a disposizione, quelli insomma che come me non riescono mai a sincronizzarsi con amici o conoscenti e non hanno voglia di unirsi a gruppi di sconosciuti, questo inserimento è davvero ottimo. Poter avere un compagno accanto che commenta una situazione, che ci segue anche in missioni di farming e ci aspetta senza brontolare quando stiamo leggendo un lungo documento, può cambiare l’approccio da parte di chi ha sempre preferito giocare in single player.

Un’ulteriore modifica al gameplay si può riscontrare nella presenza degli eventi pubblici Gates of Oblivion, aree che appaiono nel mondo casualmente e che mettono alla prova chiunque li raggiunga in tempo. Al contrario di draghi, tempeste vampiriche e altre dinamiche in cui comparivano forti nemici da sconfiggere, stavolta questi portali ci trasportano in un mini dungeon in cui dovremo combattere nemici più o meno forti, ma anche affrontare alcune dinamiche che rendono più varia la sfida rispetto al dover solo infliggere più danni possibile al nemico presente nell’evento. C’è ancora spazio di manovra per potenziare queste eventi casuali e per offrire ancora più varietà, però l’idea di diversificare queste attività pubbliche è da ammirare.
Infine per invogliare i giocatori a tornare spesso a Tamriel è stata introdotta una nuova valuta ottenibile con le missioni giornaliere e settimanali, chiamata Seal of Endeavor che ci permette di acquistare le Crown Crates che normalmente dovrebbero essere acquistate con denaro reale. Nel momento in cui scrivo questo articolo non è ancora chiarissimo l’equilibrio tra ottenimenti con acquisti e con la nuova Seal of Endeavor, ma già il fatto che siano state inserite offrono una possibilità in più a noi giocatori.

Anche se manca una nuova classe e ulteriori skill line, il nuovo Blackwood apporta grossi cambiamenti al modo di vivere questo sempre più complesso Massive Multiplayer Online. La storia funziona meglio che in altre occasioni e sa intrattenere per diverse ore, ma sono le sue aggiunte alla quality of life che fanno davvero apprezzare questa uscita. L’inserimento di due compagni permette ai giocatori occasionali di godersi meglio le avventure proposte, ma allo stesso tempo mantiene proibitive le attività pensate per i gruppi di giocatori. Questa e le altra novità, compresa la mappa conosciuta con Oblivion, che è poi stata modificata con saggezza, concorrono ad arricchire un mondo già vastissimo, ma anche a migliorare le espansioni precedenti. Per chi ama il genere e vuole immergersi in un MMO stratificato, non c’è momento migliore per iniziare ad esplorare questo vasto universo. Complimenti a ZeniMax e Bethesda che, di anno in anno, continuano a migliorare un titolo tutt’altro che semplice da gestire.

Pro
  • – Trama ben scritta
  • – Finalmente arrivano i compagni IA
  • – Ottima la nuova suddivisione per espansione
  • – Valido punto d’entrata per i nuovi giocatori
  • – Diverse migliorie su PS5 e Xbox Series X|S
Contro
  • – Chi non è mai stato attratto, rimarà freddino
  • – Gli eventi pubblici possono crescere ancora
  • – Continua a mancare l’italiano

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