Il finale che i fan meritano
I Mondi fantasy funzionano da sempre, con i loro abitanti, le loro creature e le loro magiche terre. Sicuramente però, una volta che ci si è abituati al loro fascino, non potrebbero fare presa se non ci fosse qualcosa che li lega e li rende protagonisti. In questo Bethesda e Zenimax sono state molto abili negli anni, creando universi narrativi importanti ma anche MMO che reggessero il peso del tempo, pur con i loro alti e bassi. Il 2021 è stato molto positivo pwe The Elder Scrolls Online, con l’evento Gates of Oblivion che ci ha accompagnato attraverso Flames of Ambition, l’espansione principale Blackwood e il terzo DLC Waking Flame. Non tutte le espansioni hanno convinto allo stesso modo per quanto riguarda i contenuti aggiuntivi, ma in qualche modo hanno preparato la strada per una trama che potesse poi culminare nel qui presente Deadlands, contenuto che va a concludere al meglio questa annata.
Se avete seguito The Elder Scrolls Online fin qui, saprete che Bethesda solitamente crea contenuti che vanno da un’espansione annuale primaria (in questo caso Blackwood) e alcuni DLC secondari che offrivano qualche aggiornamento e due nuovi dungeon che portavano avanti in modo più o meno efficace la storia, ma che nascevano per essere avventure singole ripetibili più e più volte per accumulare oggetti unici ad esso legati. Con Deadlands per fortuna questa routine si rompe e invece di trovarci di fronte la solita coppia di avventure abbastanza slegate tra loro, si è pensato di creare un’avventura più breve di quanto visto nell’espansione vera e propria, ma arricchita da quest primarie e secondarie, una nuova mappa e una grande città. Il risultato è quasi sorprendente e permette di godersi per davvero il finale di questa stagione che aveva effettivamente puntato molto sulla trama che vedeva il ritorno del malvagio Mehrunes Dagon. Tutto questo per fortuna non ha influito sul prezzo che si dimostra in linea con quello delle precedenti (e meno vantaggiose) espansioni. La partenza è quindi più che positiva.
La nostra missione per fermare l’invasione del mondo mortale, si sposta nel mondo infernale. Qui, a discapito di quanto si possa pensare, si trova la cittadina di Fargrave, uno degli hub più interessanti visti negli ultimi anni. In mezzo a fiumi di lava e deserti senza speranza, sorge questo centro dallo stile arabeggiante, che rappresenta una specie di zona franca tra i mondi. Qui troveremo negozi, mercanti e PNG di vario tipo, con dialoghi e situazioni anche brillanti che offrono molto all’immedesimazione generale di questa riuscita avventura. Molte delle quest e sidequest utili per risolvere la situazione partono da qui, con personaggi già visti e altri inediti ma ben caratterizzati. Per terminare l’avventura principale si impiegano circa 8 ore, ma molto dipende dal vostro incedere e dalla vostra voglia di esplorare. Tenete presente però che il gioco si può concludere anche con un epilogo bonus che vi aspetta dopo che avrete affrontato tutte le sfide dell’espansione principale Blackwood. Se quindi volete una scusa per perdervi per molto altro tempo all’interno di questo riuscito mondo di gioco, l’avete trovata.
Il fatto che questa espansione abbia aggiunto una gradita componente legata alla trama, non significa che siano stati sacrificati i due dungeon che hanno caratterizzato queste uscite solitamente meno ricche. Troverete ad aspettarvi l’area chiamata Brandfire Reformatory, un castello in cui l’ordine delle Walking Flames addestra truppe e tortura i suoi nemici, così come il False Martyrs’ Folly, che ci riporta in un ambiente più chiuso, caratterizzato da caverne in cui si compiono altre simpatiche attività ad opera del solito Mehrunes Dagon. Qui troverete vari boss da sconfiggere ma anche nella mappa principale ci saranno alcuni mostri Elite pronti a farvi la vesta. La buona notizia è che, specie le battaglie contro alcuni boss, compreso lo scontro finale, sono stati strutturati in modo vario e in crescendo, senza rimanere schiacciati dal pur semplice battle system che da sempre caratterizza questa uscita.
Ulteriori e piacevolissime novità, tra l’altro gratuite per tutti, sono il nuovo sistema dell’Armory e quello dei Curated Drops. Il primo è un nuovo mobile da piazzare nella propria casa che permette di modificare profondamente il proprio eroe, così da rendere finalmente inutile la creazione di ulteriori personaggi al solo scopo di coprire specifici ruoli. Si potrà cambiare così non solo l’equipaggiamento, ma anche i punti Campione, quelli statistica e quelli specifici delle abilità, ridistribuendo il tutto per creare ora un personaggio più portato al supporto o un agile guerriero che punta tutto sul dps. Diventa così più semplice creare anche un setup per affrontare il gioco in solitaria, andando poi a modificarlo nel caso si voglia giocare in compagnia di altri giocatori a cui serve un ruolo più specifico.
Il secondo sistema chiamato Curated Drops si riferisce invece ad un modo più semplice di ricevere bottino unico durante i dungeon, visto che ora il gioco prende in esame l’equipaggiamento che avete già ricevuto, facendo cadere a terra sempre qualcosa che non avete ancora trovato. Questo semplifica enormemente la ricerca dei pezzi unici di specifici eventi, poiché ogni volta si è certi di ottenere qualcosa di nuovo senza imbattersi in doppioni, almeno fintanto che non avrete ottenuto tutti gli equipaggiamenti unici che quell’attività riserva.
L’aggiornamento di The Elder Scrolls Online alle nuove tecnologie e alle nuove console ha sicuramente fatto bene all’impatto grafico del gioco, ma il modo migliore per far spiccare questo aggiornamento arriva dal lato artistico di Deadlands e dalla sua storia. Questi, insieme ad aggiornamenti utilissimi che faranno la felicità dei fan, sono gli ingredienti per chiudere alla grande un’annata davvero positiva, partita senza grosse sorprese, ma culminata con un’uscita che ci prepara ai contenuti del 2022. È un’espansione che verrà presa in considerazione solo dai fan irriducibili dell’opera Zenimax, ma saranno felici di poter gioire per il grande traguardo raggiunto.
- – Tanti contenuti in più rispetto al solito
- – La degna conclusione di Gates of Oblivion
- – Mappa tutta da esplorare
- – Fargrave è un bellissimo, nuovo hub
- – Novità gratuite azzeccate
- – Ottimo rapporto qualità/prezzo
- – Di certo non un buon punto per iniziare
- – Bisogna conoscere e giocare i contenuti precedenti
- – Il combat system è quello di sempre

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