The Elder Scrolls Online – Waking Flames – Recensione

Due dungeon non troppo nuovi per il terzo DLC della Stagione

Dopo la grande espansione annuale di Blackwood, The Elder Scrolls Online continua a fornire contenuti per questa stagione dedicata ad Oblivion. Con Waking Flames abbiamo però in espansione minore che modifica alcune dinamiche del gioco base (gratuite per tutti), sistema alcune difficoltà tecniche come il sistema di messaggistica interna, aggiunge un po’ di elementi estetici e propone due diversi dungeon che però sanno un po’ di già visto.

La prima mappa si chiama Red Petal Bastion e ci ha richiamato alla mente la Black Drake Villa rilasciata a marzo nel primo DLC della stagione Gates of Oblivion. Situato a nord di Glenumbra, questo dungeon si sviluppa da un bastione esterno, per portarci attraverso una mappa che culmina nei sotterranei, dove ci aspetta il terzo dei 3 boss standard presenti. A questo terzetto se ne aggiunge un altro composto invece da boss opzionali che ci doneranno poteri magici speciali che potremo sfruttare per tutta la durata del dungeon. In questa mappa i nemici non sono particolarmente originali, visto che sono tutti di forma umana e hanno quindi pattern d’attacco abbastanza standard. È però utile partecipare a questa avventura insieme ad un gruppo di amici poiché solo con loro si potrà esplorare con calma la struttura e scoprire qua e là anche qualche informazione segreta sull’Ordine della Rosa Argentea, studiosi dei culti draedrici che sono finiti vittima del potere che cercavano. Giocato in modalità standard non dovrebbe darvi grosse difficoltà, così come anche in modalità Veteran, mentre se vorrete affrontarlo in Hard Mode vi converrà avere un party ben equipaggiato e preparato. Chi punta ai set recuperabili ne troverà quattro, tutti interessanti con bonus cha spaziano dall’aumento dei danni magici, fino alla capacità di infliggere più danni con un personaggio tank, abbassando allo stesso tempo il numero di quelli ricevuti.

La seconda e ultima mappa si chiama The Dread Cellar ed è anche quella più interessante del pacchetto. La sua somiglianza con The Couldron è abbastanza chiara, pur portandoci in una prigione segreta in cui vengono rinchiusi tutti quelli che sono stati dichiarati nemici dell’Impero. In questo luogo si è rintanata la setta dei Waking Flames che dà il titolo al DLC. Qui troverete ad attendervi un bestiario più ricco e definito, con demoni e mostruosità assortite, oltre a tre boss standard e altri tre opzionali. La mappa è meno coinvolgente rispetto a Red Petal Bastion, ma gli scontri sono molto più divertenti e la sfida più alta anche grazie alla presenza di un maggior numero di avversari che si metteranno tra voi e i boss. La narrazione in questo caso si lega maggiormente agli avvenimenti dell’espansione principale, ma non sono così determinanti come ci si aspetterebbe; va bene approfondire il legame tra l’Impero e i culti del passato, però si poteva fare in modo più chiaro. Anche in questo caso, tutti quelli che vorranno darsi da fare in questa mappa potranno ambire al recupero di quattro set, tra cui il monster, specifico della modalità Veteran è che si dimostra anche quello più interessante: Magma Incarnation infatti offre diversi bonus ai compagni ogni volta che ci si cura, dimostrandosi particolarmente utile, seppur non fondamentale.

La nuova espansione The Elder Scrolls Online: Waking Flames, si dimostra un po’ sottotono rispetto a quello che ci è stato proposto in passato. Entrambi i dungeon ricordano alcune avventura affrontate recentemente, la trama che li collega è molto esile e la minaccia che si combatte non riesce a coinvolgere come dovrebbe. Rimangono diversi set da recuperare, ma è un po’ poco per un DLC che sicuramente non si può considerare imperdibile. Vanno inoltre segnalati diversi bug e problemi tecnici come porte che non si aprono nonostante si abbiano i requisiti per farlo e addirittura un boss che diventa invincibile e invisibile. Un acquisto da valutare solo per i fan e per chi non può mancare nessun appuntamento con una Tamriel che, in questa occasione, avrebbe meritato più cura ed inventiva.

Pro
  • – Diverse sfide, anche opzionali
  • – Alcuni set interessanti
  • – Divertente soprattutto con amici
Contro
  • – Due dungeon simili ad altri già proposti
  • – Alcune dinamiche derivative
  • – Trame scollegate
  • – Diversi bug

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