The Last Spell – Recensione

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Non è necessario ingegnarsi nel progettare il più articolato dei videogiochi per attirare l’attenzione dell’utenza. In molti casi basta infatti una semplice idea nel gameplay per mantenerli incollati allo schermo con disinvoltura. Si tratta di una regola d’oro soprattutto per il panorama degli indie, dove per compensare i limiti per le risorse, è necessario proporre strategie tanto semplici quanto vincenti. Ne è un caso – abbastanza – convincente il recente The Last Spell, produzione realizzata dal team francese di Ishtar Games e ufficialmente uscito dall’early access. La nostra prova si è svolta sulla versione Nintendo Switch.

Un mondo in rovina da salvare

La storia di The Last Spell ci getta in un mondo fantasy medievale dalle marcate tinte dark, dove per terminare le logoranti guerre che imperversavano su tutti i continenti è stata scatenata un’antica magia dal nome Cataclisma. Un potente incantesimo che ha messo in ginocchio le nazioni e decimato l’umanità, e che ha provocato il diffondersi di una nefasta nebbia dalla quale orde di non-morti si gettano sui pochi sopravvissuti.

Proprio questi ultimi cercano di resistere e hanno deciso di unire le proprie forze con alcuni maghi per eliminare questa nefasta magia una volta per tutte. Il problema è che sono necessari diversi giorni per contenere ed annullare un tale potere, e nel mentre avremo il compito di organizzare le difese attorno ai maghi per scongiurare i costanti assalti notturni delle svariate creature.

Bisognerà valutare attentamente la mappa per gestire range degli spostamenti e degli attacchi.

La trama di The Last Spell è quindi solo un pretesto. Dovremo organizzare un manipolo di eroi che avranno il compito di difendere il loro villaggio da varie ondate. Il risultato è un mix di tattica dedicata tanto alle battaglie quanto alla microgestione del proprio insediamento di fortuna.

Una soluzione ibrida che pesca da più generi per divertire chi cerca un approccio veloce e chi vuole dedicarsi a sessioni più prolungate. Il tutto, però, con alcune doverose riserve che impediscono un salto qualitativo più marcato, con la sensazione che venga un po’ tirato il freno a mano proprio sul più bello.

Con il passare delle notti, e delle ore di gioco, aumenta la complessità del gameplay.

Sopravvivere notte dopo notte

Come anticipato, il gameplay di The Last Spell risulta sfaccettato fin dalle sue prime battute, offrendo due approcci sostanzialmente agli antipodi, proprio come il giorno e la notte che scandiscono il tempo a disposizione dei maghi per annullare la magia oscura.

Di giorno è possibile dedicarsi alla raccolta di alcune risorse per costruire sistemi di difesa o alcuni edifici chiave per migliorare i rifornimenti. Ci si potrà focalizzare sulla personalizzazione dei propri eroi tra armi, armature e un discreto numero di abilità o attacchi speciali a esse collegate. Dedicarsi a questo aspetto obbliga a smarcarsi tra intricate descrizioni su schermo per bonus e malus, evidenziando un’interfaccia – per quanto ricca e completa – un po’ difficile da digerire nel suo insieme; una sensazione rimarcata su Nintendo Switch.

Con il calare della notte, invece, The Last Spell ci getta in pasto a orde di non morti dai quali doversi difendere. Tra spostamenti e attacchi a turni avremo bisogno di tantissimo ingegno se vorremo avere la meglio contro una sempre più marcata inferiorità numerica. Sarà possibile, infatti, muoversi liberamente o impiegare gli attacchi speciali dei nostri eroi, fino a quando avremo energia o mana per le varie azioni. Potremo permetterci di impiegare interminabili minuti nel programmare attacchi e spostamenti per evitare di soccombere.

Prima di ogni round notturno sarà ben chiara la direzione delle orde nemiche.

Eroi e menu

Concentrandoci un attimo sugli eroi, questi si suddividono principalmente in cavalieri/tank, arcieri e maghi. Niente di particolarmente rivoluzionario, ma la rigenerazione randomica degli stessi con alcuni malus o bonus specifici riesce ad aggiungere brio e smorzare il rischio monotonia. La personalizzazione e il conseguente potenziamento degli eroi riesce, inoltre ad aggiungere ulteriore carattere. Segnaliamo però una prevalente utilità degli eroi con attacchi a distanza rispetto ad attacchi diretti, forzando un po’ alcune scelte.

Nonostante l’aumentare delle ondate e vari menù a tendina che evidenziano range e danni dei colpi, i combattimenti rimangono la meccanica più piacevole di The Last Spell. La struttura a turni riprende in più modi la filosofia dei classici tower defense, obbligandoci a una strenua difesa tra attacchi e ritirate continui. Tanto sarà il tempo impiegato per ragionare sul come rallentare l’avanzata inesorabile delle orde nemiche.

Menù e finestre di gioco sono numerose, e risultano un po’ troppo caotiche.

Commento Finale

Un po’ gioco di ruolo a turni, un po’ city builder, un po’ roguelike, The Last Spell è un progetto capace di sorprendere e catturare. Servirà voglia e pazienza per assimilare le sue meccaniche e capire le sue interfacce intricate ma ne può valere la pena. È un titolo che sa divertire soprattutto su Nintendo Switch, ma che per via del piccolo schermo, può risultare un po’ più confusionario del dovuto.

Pro
  • – Scontri a turno divertenti e impegnativi
  • – Meccaniche da roguelike e tower defense ben amalgamate
  • – Le fasi gestionali diurne ben inframezzano i vari combattimenti…
Contro
  • – … ma risulta abbastanza caotico tra menu, finestre e descrizioni su schermo
  • – Avremmo preferito qualche bilanciamento maggiore per gli eroi dedicati al corpo a corpo, spesso sfavoriti come impiego sul campo di battaglia

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