Da appassionato di beat ‘em up a scorrimento ricordo con piacere i miei giri nelle sale giochi a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 e ricordo il cabinato di The Ninja Warriors. Purtroppo in quegli anni la mia attenzione era tutta per Final Fight e quindi non lo apprezzai davvero fintanto che non fu convertito e ampliato per SNES. Questa versione la giocai un po’ di più da un amico, ma ci è voluto il qui presente remake chiamato The Ninja Saviors Return of the Warriors, uscito a distanza di circa 25 anni, per poterlo giocare davvero. E, ve lo dico subito, è stato proprio una bella scoperta.
Un presidente malvagio dichiara la legge marziale per la propria nazione e alcuni scienziati creano diversi cyborg ninja per contrastarlo. Dietro alla trama così assurda di Ninja Saviors si vede chiaramente l’origine anni ’80 della produzione, con premesse tanto semplici da fare tenerezza. D’altronde, per la dinamica della somma, prendi due degli elementi più forti di quel periodo come i ninja e i cyborg, mettili insieme e avrai qualcosa di ancora più forte. Il resto non conta. Così, dopo aver scelto uno dei tre personaggi a disposizione rappresentanti le classi veloce ma debole, lento ma forte e la classica via di mezzo, si parte per affrontare 8 stage di difficoltà crescente fino all’inevitabile scontro finale. Al contrario di molti titoli analoghi, qui non ci si può muovere in profondità, ma solo su una linea retta che però ci permette di abbassarci e adibisce la direzione in alto all’attivazione di una mossa speciale caratteristica del personaggio.

Pur paragonabile a Final Fight, Ninja Saviors ricorda anche i picchiaduro a incontri come Street Fighter. Non ci sono mosse complesse da eseguire con rotazioni e simili, ma ci sono tante variabili da tenere a mente mentre si combatte, anche considerando il guerriero che avrete scelto. Ninja (questo è davvero il suo nome) per esempio non salta davvero se si preme il tasto, ma scatta in avanti travolgendo i nemici con la sua stazza dichiarata di oltre mezza tonnellata. Kunoichi invece è molto abile nelle proiezioni, mentre Kamaitachi se la cava alla grande con colpi rapidi a breve distanza. Le mosse speciali di questi tre personaggi possono invece essere chiamate in causa usando un po’ della loro batteria, indicata da una barra che si riempie costantemente e che una volta al massimo può scatenare un’esplosione che colpisce tutti i nemici sullo schermo. Se in questo modo si esaurisce completamente tale barra, ci sono mosse più specifiche che ne usano solo una parte e che si eseguono premendo il tasto dedicato alle special insieme alla direzione in alto, tra rapidi attacchi con nunchaku, colpi a distanza di vario genere e anche avvitamenti in aria. A rendere ancora più tecnico il sistema di combattimento ci pensa il sistema di parata e quello dei lanci, con il primo che si attiva tenendo premuto il tasto di attacco e il secondo che ci fa colpire i nemici con un loro alleato lanciato tra le loro fila.

Già che parliamo di nemici, le loro tipologie sono piuttosto varie, con soldati semplici che vanno a terra dopo un singolo colpo, ma anche con energumeni, mutanti e ovviamente altri cyborg che invece richiederanno molte più attenzioni, facendoci sfruttare le combo automatiche che si ottengono premendo a ripetizione il tasto di attacco ma anche le tante altre abilità a disposizione. Molti di loro poi non dimenticano di parare i colpi in arrivo, aumentando la strategia necessaria per abbatterli, specie quando si tratta dei boss. Questi sono spesso grandi e grossi e dotati di pattern d’attacco da imparare per poter sopravvivere allo scontro. Anche perché, al contrario di altre uscite, in ogni partita avrete solo una vita, con l’energia che si ricarica attraverso celle energetiche nascoste in speciali casse. Esaurita tale barra potrete sempre “continuare”, ma invaliderete il tempo che il gioco manda nelle classifiche mondiali in qualità di time attack. Questa è un’idea interessante e ben studiata visto che non richiede nessun intervento da parte del giocatore che, se avrà completato il livello senza mai morire, finirà in classifica per quel particolare stage. Inoltre, una volta terminato un livello, si sbloccherà la possibilità di rigiocarlo senza dover obbligatoriamente ricominciare da capo tutto il gioco, permettendovi così di allenarvi a superarlo senza continuare.

Va poi sottolineato il fatto che nel gioco è inizialmente sbloccata solo la difficoltà “normale” ma, completandolo una prima volta, diventerà selezionabile anche quella “difficile” in cui alcuni nemici più tenaci inizieranno a saltar fuori fin dal primo livello. Inoltre, se ciò non bastasse, continuando a giocare e completando Ninja Saviors ai vari livelli di difficoltà, al roster iniziale si aggiungeranno anche altri due robot inediti ed esclusivi di questa versione, anch’essi con caratteristiche e mosse speciali uniche e capaci di donar loro il carisma che meritano. Infine, in questa versione troviamo finalmente anche una modalità cooperativa, possibilità mai inserita nei giochi originali che prevede la condivisione della barra delle energie e della batteria tra i due giocatori. Non si può giocare online ma soltanto in locale, ma considerando il feeling del progetto, sarebbe stato infinitamente peggio il contrario. Grafica e sonoro sono stati adattati ad arte, compreso l’allargamento dello schermo che passa dai 4:3 di un tempo ai 16:9 di oggi, sfruttando adeguatamente questo aumento di visuale. Graficamente ricalca quanto visto nel 1994 ma lo ripulisce e lo migliora in ogni aspetto, compresi gli effetti speciali e le animazioni. Musiche non indimenticabili ma ben riarrangiate fanno il resto per immergerci alla perfezione in un classico rimodernato a dovere. Tutti i testi sono rimasti in inglese, ma credo che nessuno dovrebbe lamentarsene visto quanto poco avrete da leggere.

The Ninja Saviors Return of the Warriors è un ritorno al passato fatto con amore e rispetto verso il titolo originale. Vista la sua natura si può finire in un’oretta abusando dei crediti illimitati, ma già la modalità difficile vi renderà la vita più dura anche solo mandandovi contro un numero maggiore di nemici. Inoltre la possibilità di poter finalmente avviare una partita insieme ad un secondo giocatore, i due personaggi inediti e il miglioramento del comparto tecnico, rendono davvero piacevole avventurarsi in questo mondo così old school. Inutile dirvi che la versione Switch da noi testata si è dimostrata la più adatta per ospitare, anche in portabilità, un’uscita come questa. Allo stesso prezzo potete trovare la compilation di Capcom contenendo ben sette beat ‘em up, ma il gameplay riscontrato qui riesce ad essere diverso e, per molti aspetti più profondo. Se amate il retrogame fatto bene e potenziato, dovreste considerare l’acquisto senza troppi dubbi, vista la buona rigiocabilità e la qualità generale di una produzione che farà felici gli amanti dei beat ‘em up di qualche generazione fa, ma anche dei nuovi arrivati che scoprono ora questi picchia picchia.
- – Gameplay più profondo di quanto si pensi
- – Tre personaggi (+2 extra) ben diversificati
- – Rigiocabile anche in time attack
- – Aggiunta la coop locale
- – Tecnicamente migliorato in ogni aspetto
- – 8 stage sono un po’ pochi
- – Abbastanza semplice (a normale)

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