The Outer Worlds – Ver. Switch – Recensione

Grandi mondi su piccoli schermi

Alcuni mesi fa i possessori di Playstation 4, Xbox One e PC si sono potuti godere The Outer Worlds, una delle più belle sorprese dell’autunno 2019. Nintendo Switch era rimasta momentaneamente fuori perché la sua minore potenza grafica necessitava qualche sacrificio per condensare su questa console quel FPS incrociato con un RPG che tanto ci ha colpito. Nulla di straordinario, visto che i giocatori si sono abituati a queste uscite ritardate per permettere conversioni di un certo livello. Anche The Outer Worlds rientra in questa categoria?

Se siete utenti Switch è giusto farvi un breve riepilogo su cosa sia The Outer Worlds, anche se potete trovare qua sopra la nostra videorecensione della versione originale. Creato da Obsidian, sviluppatore che ha dato vita all’amatissimo Fallout: New Vegas, in questa avventura spaziale ci troviamo ad impersonare un colono diretto verso un nuovo pianeta che verrà liberato da uno strambo personaggio dopo che la sua nave è stata abbandonata a vagare nello spazio ben prima di arrivare a destinazione. Con la possibilità di salvare anche le migliaia di persone ancora ibernate sulla vecchia nave e di aiutare il bizzarro salvatore, partiremo per un viaggio che ci porterà ad esplorare diversi pianeti e zone del sistema di Halcyon. Qui scopriremo personaggi e situazioni in cui, inevitabilmente, andremo a ficcare il naso, potendo anche portare un concreto aiuto… o finendo per incasinare ancor di più la situazione! Unite a tutto questo uno humour intelligente, molte situazioni teoricamente lontane anni luce ma in realtà credibilmente vicine al nostro mondo e avrete una storia che non solo sta in piedi da sola, ma che offre anche risvolti inaspettati e situazioni sorprendenti.

Lo sviluppo del gioco si svolge come in un classico Fallout, serie a cui il gioco deve molto: si arriva in una zona, la si esplora attraverso le missioni principali o in completa autonomia, si parla con gli abitanti più pacifici e si finisce per sparare a tutti quelli che invece vi rispondono con il piombo. Nel frattempo si raccolgono oggetti ed equipaggiamenti, si sale di livello e, in generale, si migliora il proprio personaggio, in base ad abilità e statistiche che coprono un ampio ventaglio di possibilità, dalla sua precisione nella mira, alla sua forza fisica, dal suo carisma esercitato sulle persone, fino alle sue abilità di passare inosservato e colpire nell’ombra. Queste possibilità sono davvero funzionali grazie ai diversi metodi in cui si può entrare in un edificio da ripulire, piuttosto che risolvere una missione pacificamente se si ha un buon livello di intimidazione. Con tutte queste possibilità si potrebbe pensare ad un gioco complesso e poco chiaro per i nuovi arrivati, ma per fortuna ogni cosa viene spiegata con attenzione e in breve si diventa padroni della situazione. Si capisce sempre cosa serve per poter sfruttare una qualche possibilità o se è consigliabile organizzarsi diversamente; fatto sta che avrete sempre almeno un modo per portare a termine il compito, anche se il risultato potrebbe non essere quello preventivato.

Per approfondire ulteriormente il gioco e il suo gameplay vi consiglio di raggiungere la pagina della nostra recensione originale, poiché ora mi concentrerò sulla conversione che ha portato The Outer Worlds su Nintendo Switch. Il primissimo impatto con il gioco, mentre si assiste alla presentazione e alla liberazione del nostro protagonista, è più che buono: si nota un’evidente abbassamento della risoluzione sia quando si visualizza il gioco sulla TV, sia quando lo si gioca in portabilità, però, anche in questa seconda condizione, le scritte sono visibili e volendo si possono anche ingrandire da un’apposita opzione. Il dubbio che i menu potessero essere troppo piccoli o scomodi sul piccolo schermo della console si scioglie prestissimo davanti ad una prova diretta.

I problemi semmai iniziano quando si arriva sul primo pianeta e si scopre che non solo la risoluzione è stata ridimensionata, ma anche le texture e la ricchezza poligonale generale sono state colpite pesantemente da questa conversione. Ambienti più spogli, con giusto gli elementi necessari per non stravolgere il gameplay (come per esempio l’erba alta in cui nascondersi), diventano immediatamente evidenti a chi si era abituato bene con le precedenti versioni, limitando la nostra immedesimazione in questo universo sconosciuto. Parlando del gameplay sono incappato in alcuni bug e glitch grafici ma nulla che rendesse impossibile proseguire. A parte questo però, il gioco funziona, sia nelle sue fasi esplorative che, soprattutto, in quelle di combattimento, in cui non farete più tanto caso alle texture slavate o a quell’albero che un tempo c’era e che ora è stato sacrificato. Bisogna però fare attenzione al frame rate poiché, anche se settato sui 30 frame per secondo, spesso perde qualche colpo rendendo difficoltoso sparare e agire con precisione (anche se il potere per rallentare il tempo aiuta), preferendo armi più “alla buona” ma in grado di fare più danni. Nessun problema da segnalare invece riguardo il settore audio, bello e godibile in ogni situazione grazie alle musiche e all’ottimo doppiaggio in inglese. Menu e sottotitoli sono invece in italiano.

La versione per Nintendo Switch di The Outer Worlds non è all’altezza della versione originale, ma neanche poteva esserlo. Non è successo con la “miracolosa” conversione del DOOM del 2016 e non è successo nemmeno stavolta. A differenza di quell’uscita però Switch deve gestire una macro area più complessa e ampia, non chiusa all’interno di “binari” e con più possibilità d’interazione. Quello che è venuto fuori è una conversione meno riuscita per gli occhi ma ugualmente in grado di far giocare un gran bel titolo a chi possiede solo la console Nintendo. Tenete però presente che, al contrario di altre uscite che ho consigliato specificatamente per questa console rispetto alle altre, qui la portabilità non riesce a battere la forma originale di The Outer Worlds. Mi limito quindi a consigliarla unicamente a chi non ha altri sistemi su cui farlo funzionare. Diversamente, sarebbe più saggio recuperarlo sulle altre console, meno limitate tecnicamente e capaci di offrire un’esperienza più immersiva e pulita. Comunque vada, è un gioco che vi consigliamo spassionatamente.

Pro
  • – Il gioco in sé è una bomba
  • – Tantissime possibilità
  • – Divertente, spassoso ma anche profondo
  • – Mappe grandi il giusto e piene di cose da fare
  • – Audio di alto livello
Contro
  • – Immersività limitata dal downgrade grafico
  • – Frame rate instabile
  • – Lunghi caricamenti

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