The Stretchers – Recensione

Cooperativa a sirene spiegate!

La vita del paramedico non è certo una passeggiata e di certo non ringrazieremo mai abbastanza chi svolge questo lavoro. Siccome però qui si parla di videogiochi, vi voglio raccontare di quella volta in cui Tarsier Studio ha sviluppato per Nintendo un titolo che rende protagonisti chi fa questo lavoro, che sfrutta la coop facilitata dai Joy-Con di Nintendo Switch e che ci permette di vivere un’avventura divertente e spassosa. Nasce così The Stretchers un gioco uscito dal nulla pochi giorni fa e subito capace di catturare la nostra attenzione da sempre rivolta a produzioni insolite e bizzarre.

Come si capisce dall’introduzione, per evitare il tema della malattia o dell’infortunio che potrebbero incrinare la vena allegra e spensierata della produzione, si è scelta una minaccia fantasiosa. C’è infatti un supercattivo che, dotato di cappello “intontente” (si dice così?) stordisce chi gli capita a tiro, trasformandolo, appunto, in intontito. La vostra missione sarà quindi quella di soccorrere gli intontiti che appariranno in varie area della cittadina sottoforma di missioni.

Scoprirete dopo poco che ogni missione, oltre ad assegnarvi un punteggio in base a diverse caratteristiche come per esempio la velocità d’esecuzione o cosa avete demolito durante il vostro viaggio in ambulanza dalla clinica a luogo del fattaccio e ritorno, nasconde anche “adesivi” che altri non sono che premi per obiettivi extra che potrete portare a termine. Oltre alle missioni principali non mancano operazioni secondarie che non riguardano per forza il soccorso di intontiti, ma che comunque coinvolgono sempre la meccanica di trasporto che dovrete gestire attraverso i due paramedici.

Fin dal menu iniziale è buffo vedere l’opzione “2 Giocatori” messa più in alto rispetto a quella per “1 Giocatore”, così da darle maggiore importanza nell’economia del gioco. The Stretchers punta moltissimo sulla cooperativa, dando il suo massimo proprio con il gioco insieme ad un amico. Può sembrare strana l’assenza di una modalità online, ma in realtà il modo migliore per goderselo è quello di giocarlo insieme ad un amico seduto accanto. Volendo però potrete giocare anche da soli, con le due levette analogiche del controller che serviranno a muovere ognuna un paramedico, e con i tasti accanto ad ogni levetta (quindi frontali e “croce direzionale”) che serviranno per eseguire le azioni più importanti. Per chiarirvi perché, come recitava una vecchia pubblicità, “tu is megl’che uan” bisogna infine capire in cosa consiste The Stretchers.

Tutto inizia con una o più chiamate. Si sceglie il soccorso a cui si vuole dare priorità (l’altro rimarrà comunque attivo finchè non lo svolgerete, quindi non vi potete perdere nulla) e poi si parte con l’ambulanza attraverso una mappa non particolarmente ricca o curata, ma comunque piena di cose da distruggere per fare punti e di scorciatoie e salti da trovare. Raggiunto il luogo dei soccorsi, si può scegliere di afferrare i malcapitati per braccia e gambe, così da allontanarsi da luoghi pericolosi oppure si può passare direttamente alla barella, che potrà essere “estratta” dallo zaino di uno dei giocatori e che dovrà essere tenuta da entrambi i paramedici, “legandoli” così in un’unica entità. A questo punto la coordinazione diventa fondamentale e tirare il paziente (da qui il gioco di parole del titolo) da una parte all’altra dell’ambientazione fino all’ambulanza, sarà fonte di grosse risate. Anche perchè gli ambienti sono abbastanza vari da comprendere spiagge, segherie, fattorie e aree residenziali, con elementi di disturbo e con alcune dinamiche che giocano con la fisica, già protagonista nel semplice trasporto. Provare a caricare sulla barella più intontiti insieme sarà fonte di grossi guadagni in termini di punti ma anche di grosse risate nelle sezioni più avanzate, in cui perdere un paziente per strada non sarà affatto una cosa rara.

Le missioni e la voglia di migliorare i propri punteggi, o comunque di ottenere tutti gli adesivi, non saranno però le sole cose che aumenteranno il vostro tempo di gioco. Fin dall’inizio salteranno fuori attività secondarie che richiedono sempre la collaborazione dei due paramedici ma che si allontanano parecchio dal curare gli intontiti. Si parla di alberi da tagliare con una grossa sega o di bombe con tanto di timer da portare a destinazione prima che esplodano. Con queste attività si ottengono dei progetti con cui potremo sbloccare elementi direttamente sulla mappa, andando quindi ad aggiungere passaggi extra o comunque un elemento esplorativo tra una missione e l’altra che non guasta.

Il comparto tecnico di The Stretchers è molto semplice, ma il suo stile cartoon riesce ad alleggerire efficacemente un titolo in cui si gira in ambulanza a recuperare persone. La modellazione poligonale è molto limitata ma, anche così, mentre girerete per la mappa incrocerete inevitabilmente qualche rallentamento. Tutto gira senza singhiozzi quando invece si raggiunge il luogo delle missioni e la console può concentrarsi su un’area più definita e limitata. Anche con queste imprecisioni, il gioco resta comunque piacevolissimo, grazie ad un’ironia sempre presente e alle situazioni che andrete a creare grazie alla fisica. Questa non sarà super raffinata, ma riesce a dare credibilità alla comicità slapstick che fuoriesce ogni volta che scivolerete su uno skateboard o verrete colpiti dalle trappole di ogni area. Nulla di complesso nemmeno per la parte sonora, composta da musiche allegre ed effetti sonori adatti al clima divertito della produzione. Il doppiaggio è assente ma tutti i testi sono stati tradotti in un ottimo italiano.

The Stretchers è un ottimo gioco per le vacanze che pian piano si stanno avvicinando. Grazie alla semplicità dei controlli sarà facilissimo coinvolgere un amico o un qualsiasi membro della propria famiglia per aiutarvi nel salvataggio degli intontiti. Senza alcun game over, ma solo con valutazioni negative che possono danneggiare il punteggio, il titolo di Tarsier Studio non presenta mai una sfida troppo tosta, ma dà comunque la possibilità di passare un po’ di ore in allegria, rigiocando anche le missioni già completate, magari con una persona diversa. È un concentrato di simpatia che non si basa sulla parte tecnica, bensì sul divertimento offerto e questo gli fa decisamente onore. Da soli perde presto mordente, ma se avete qualcuno che voglia condividere questa buffa ed originale esperienza, i 20 euro richiesti saranno ben spesi.

Pro
  • – Originale e spassoso
  • – Insieme all’amico giusto è spettacolare
  • – Tanti ambienti diversi
  • – Segreti e bonus nei livelli
  • – Rigiocabile
  • – Stile e fisica adatti allo scopo
Contro
  • – Giocato da soli perde fascino
  • – Tecnicamente limitato
  • – Se vi acchiappa si finisce in fretta

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