Two Point Campus – Recensione

Dopo il geniale Two Point Hospital rilasciato nel 2018 per riprendere le fila del mitico Theme Hospital di Bullfrog (uscito 20 anni prima), i ragazzi di Two Point, di cui fanno parte alcuni ex sviluppatori proprio di Bullfrog, hanno pensato di ampliare il mondo dei gestionali in modo alternativo. Lasciandosi alle spalle l’ambiente ospedaliero che in questi anni ha occupato un triste spazio in tutto il mondo, la scelta è ricaduta sul mondo dei campus universitari. Two Point Campus ci catapulta a dirigere diverse università da creare, progettare e abbellire, cercando di farle funzionare al meglio. E il divertimento è assicurato.

Per chi non conosce il genere, l’idea del gioco gestionale non sembra quasi mai appassionante. Si pensa ai problemi della vita reale e ci si chiede perché mai bisognerebbe giocare a qualcosa che li simuli. Two Point Campus si smarca subito da questi pensieri perché riesce a mantenere le dinamiche realistiche per far funzionare una vera università, aggiungendo anche situazioni e caratteristiche che possano renderla unica, personale e comica. Il gioco ci porta nella fittizia regione di Two Point County e ci fa muovere i primi passi in un’area che funge da tutorial. Ci verrà spiegato come creare aule per corsi di specializzazione, biblioteche, ma anche sale per lo svago degli studenti, bagni e dormitori. Avremo sempre obiettivi molto chiari da completare, acquistando specifici oggetti, assumendo personale e ampliando le nostre possibilità finanziarie per investirle nuovamente in qualcosa che elevi ulteriormente la nostra università.

La progressione del campus, così come quella del giocatore, sono lente, graduali ma anche ottimamente cadenzate. Tanto che si arriva alla fine del primo anno senza quasi accorgersi che nel frattempo i corridoi e le aule si sono popolati da personaggi che si muovono secondo schemi impostati dall’IA ma assolutamente credibili. Frequentare aule con docenti di valore permette di migliorare le loro conoscenze e di conseguenza i voti ai test, ma non bisogna dimenticare i loro bisogni, sia primari che secondari. Un bel dormitorio, toilette che funzionano e docce pronte ad alzare il livello dell’igiene, sono aree essenziali, così come distributori di bevande e merendine subito pronti ad alleviare fame e sete. Andando avanti potrete però sostituire queste alternative poco salutari con chioschi di hotdog, di ramen, di frullati o anche vegetariani, per venire incontro a tutte le preferenze e migliorare il tasso di felicità generale.

La felicità è il motore che migliora ogni cosa e anche in Two Point campus alunni e dipendenti hanno caratteristiche personali molto diverse che la determinano. C’è l’alunno che si veste sempre di nero e ama il mondo goth, così come il nerd timido e impacciato che adora avere un cabinato arcade nella sala di ritrovo. Allestire spazi differenti significa far felici più persone possibili e siccome più si è felici, meglio si lavora/studia/vive, ecco che dovrete tenere bene a mente questo fondamentale parametro. Per farlo potrete scegliere di accontentare le richieste degli studenti che solitamente fanno coinvolgono qualche nuovo oggetto che possa migliorare il campus. Questi oggetti, che possono andare da poster motivazionali a postazioni di gioco per due, da statue di cupido a librerie a forma di bara, prima di poter essere acquistati con i dollari che guadagnerete regolarmente, vanno sbloccati con una speciale moneta chiamata kudos. Questo tipo di valuta NON coinvolge in alcun modo le microtransazioni ma si guadagna in game completando le diverse sfide secondarie costantemente proposte.

Diventa così evidente che Two Point Campus è un gestionale che chiede sempre qualcosa di nuovo al giocatore, senza lasciarlo mai a guardare in modo passivo quel che succede nel suo tempio dell’Istruzione. Questo ingaggio continuo aumenta il coinvolgimento in modo concreto e ci spinge a conoscere meglio il luogo che stiamo creando. La cosa che rende questa uscita molto più innovativa e completa rispetto al precedente titolo a tema ospedaliero, è che durante la campagna sbloccherete sempre nuove università con specifiche caratteristiche. Troverete scuole di cucina, poli sportivi, altri a tema medioevale e altri ancora a tema magico. Con 15 diversi corsi di laurea si viene a creare un ambiente ricchissimo che beneficia anche della gestione e dell’acquisto di lotti e strutture, per poi modificarle nel modo che si preferisce.

E se dopo aver sbloccato tutte le università e averle portate a tre stelle ne voleste ancora? A quel punto arriva in vostro soccorso la modalità libera, un sandbox che si sblocca dopo aver completato una prima parte della campagna, in cui sceglierete voi molti parametri e potrete gestire ogni aspetto in base alla sfida che vorrete. Potrete scegliere di rendere uno scenario più complesso o, al contrario dedicarvi alla creazione dell’università perfetta, senza preoccuparvi dei fondi. Avrete insomma completa libertà per operare, impostando partite sempre diverse in base al tipo di approccio al gioco che vorrete tenere per quella sessione.

Altri grossi miglioramenti hanno coinvolto anche la gestione dei menu e delle impostazioni di costruzione. Queste agevolazioni hanno contribuito a rendere i controlli di Two Point Campus più piacevoli anche nelle versioni console, pur consapevoli che il modo migliore per giocare a queste uscite rimane il PC e il suo mouse. Anche con il controller il titolo sa far divertire, usando bene i pulsanti frontali e i grilletti dorsali, oltre agli stick per muovere e ruotare la visuale.

Quello che Two Point Campus mette in scena in termini di grafica pura è relativamente semplice, riprendendo il design già utilizzato in Hospital per poi riadattarlo in questa nuova variazione. La cura comunque non manca mai e anche se i personaggi sono principalmente semplici e caricaturali, le loro animazioni durante le tantissime attività che svolgono appaiono sempre azzeccate e per certi versi geniali, creando un ambiente vivo che è un piacere da guardare. Le icone che si utilizzano per costruire, assumere o modificare sono molto chiare dopo i primissimi minuti e anche la loro disposizione aiuta il giocatore a prendere rapidamente il controllo della situazione. Mentre il Campus su anima, potrete godervi diverse musiche davvero orecchiabili e allegre, mentre lo speaker fa battute divertenti ma unicamente in inglese. Queste frasi non sono sottotitolate per evitare di aggiungere ulteriori scritte in game, ma tutto il gioco ha i testi in un ottimo italiano, lasciandosi anche andare in un adattamento che traduce con abilità certi giochi di parole.

Ci siamo avvicinati a Two Point Campus con grande curiosità, visto che la precedente uscita ci aveva convinto e divertito. In questo caso la nostra avventura universitaria è andata anche meglio del previsto, grazie ad una serie di modifiche e di novità che hanno migliorato molto l’esperienza, rendendola più varia e molto meno ripetitiva. Giunti in una nuova università infatti, dopo aver allestito le basi per garantire la sopravvivenza degli studenti, iniziano ad arrivare strutture nuove, nuovi incarichi, nuove sfide e un nuovo colpo d’occhio che aiuta anche visivamente a differenziare “il livello”. La modalità libera poi è fenomenale per tutti quelli che vogliono giocare a modo loro e curare ogni aspetto della loro creazione senza dover rispettare limiti di budget o scadenze… o per renderle ancora più sfidanti. È sicuramente un gestionale notevolissimo per i fan del genere, così come per chi vuole scoprire un gioco pieno di fascino e ironia.

Pro
  • – Meccaniche collaudate
  • – Tanti scenari molto diversi
  • – Allegro e spensierato…
  • – … ma anche profondo
  • – Parte artistica curata
  • – Teoricamente rigiocabile all’infinito grazie alla modalità libera
  • – Testi in italiano
Contro
  • – Fa tutto benissimo ma non inventa nulla

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