Warhammer prova a seguire le orme di Diablo
L’abbiamo ribadito più volte, ma in un mondo vasto come quello dei videogiochi, avere un’idea originale non è affatto semplice. Eppure, nemmeno prendere in prestito formule da altre uscite per poi rielaborarle è una passeggiata. Questa seconda strada è stata intrapresa da Eko Software quando si è imbarcata nel progetto Warhammer: Chaosbane, un action RPG che richiama con forza le dinamiche dell’amatissimo Diablo. L’uscita originale di un anno e mezzo fa non ha convinto del tutto e ora si è pensato di riproporre il gioco con l’edizione next-gen per PlayStation 5 e Xbox Series X|S chimata Warhammer: Chaosbane – Slayer Edition. Vediamo insieme cosa possiamo aspettarci.

La narrazione principale di Warhammer: Chaosbane – Slayer Edition è la stessa vista al lancio dell’originale. Dopo una sanguinosa guerra, Magnus, salvatore dell’Impero viene maledetto dalla Maga del Chaos che inizia a seminare mostruosità di vario tipo nel regno. Il compito per spezzare l’incantesimo e riportare la pace spetta a quattro eroi tra cavaliere, mago, nano berserker ed elfa arciere, a cui si aggiungono una nana ingegnere e un cacciatore di streghe grazie ai successivi DLC che qui sono inclusi. La storia ci viene narrata con bozzetti animati che sono ben lontani dalla qualità di un filmato in CGI, ma hanno comunque carattere e, con il mondo di Warhammer, ci stanno anche bene. Il problema principale della storia raccontata è però un altro, ossia il suo dilungarsi troppo in missioni poco incisive, perdendo di vista dopo poco il punto focale della campagna. Si finisce per andare avanti in automatico senza una vera spinta verso la progressione della storia e questo finisce per appiattire un racconto che, considerando il vasto universo in cui si ambienta, sarebbe potuto essere molto più epico e appassionante. Vengono poi nominati anche luoghi e personaggi celebri per chi segue il mondo di Warhammer, ma al comune giocatore non viene dato il modo di conoscerli, facendolo sentire un po’ escluso fin dai primi momenti.

La narrazione procede attraverso una serie di missioni molto lineari, con tanto di indicatore che ci mostra dove andare. Il cosa fare è invece incredibilmente semplice: far fuori una marea di mostri cercando di raggiungere il punto indicato. Qui entra in gioco il gameplay, preso a piene mani da Diablo: già dalla scelta dei personaggi, comprese le nuove aggiunte, vengono in mente i vari episodi della saga Blizzard, con un occhio di riguardo al terzo capitolo. Si parte con un misero personaggio di livello 1 e si iniziano a far fuori mostri e a completare missioni per migliorare il suo equipaggiamento e per ragiungere vari level up che ci porteranno un innalzamento automatico delle statistiche, così come nuove abilità. Una delle novità più gradite sta nell’attivazione dei talenti legati a queste mosse speciali. Al posto delle Rune viste in Diablo III, qui si è pensato ad un sistema che ci offre 25 punti da assegnare tra i potenziamenti che vorremo attivare. Possiamo averne attivi molti di basso livello, o attivarne solo due o tre più potenti che magari richiedono anche 12 dei 25 punti disponibili. L’idea è ottima e sembra permettere una personalizzazione notevole, ma il problema è che sono i talenti stessi e le abilità a cui si legano a non essere molto stimolanti. È facile che una volta trovato quello che vi si addice, non sentiate più il bisogno di sperimentare altro, finendo quindi per tralasciare una componente fondamentale del gioco.

La stessa cosa può capitare con l’equipaggiamento, suddiviso tra oggetti comuni, magici, rari ed epici. Il numero di oggetti che otterrete è forse eccessivo ma quelli effettivamente utili per migliorare la vostra build sono piuttosto rari. Questo finisce per rendere la raccolta abbastanza pigra, spingendo a controllare quello che si è ottenuto solo alla fine della missione, a meno che questa non si riveli eccessivamente tosta. Anche qui è stato inserito un livello di difficoltà che si può modificare in ogni momento, in grado di rendere più pericolosi i nemici ma anche di fornirci più esperienza, monete d’oro ed equipaggiamenti. Qualche sforzo in più viene quindi ripagato, ma i livelli più alti rimangono comunque estremamente proibitivi all’inizio. Giocato in modalità “difficile” dovreste avere un buon bilanciamento tra sfida e crescita del personaggio. Gli eroi presenti funzionano tutti abbastanza bene, sebbene siano molto derivativi e non abbiano quella forza scenica che invece contraddistingue le classi presenti in Diablo. Anche le ambientazioni purtroppo non riescono a stupire, dimostrandosi anzi un po’ ripetitive e poco stimolanti, anche a causa della scarsa interazione ambientale e da un bestiario di creature che si differenzia per forma e dimensioni, ma che non dimostra comportamenti davvero diversi, preferendo quasi sempre l’approccio fisico diretto, con l’intento di accerchiare il giocatore per poi bloccarlo e farlo fuori. Se i primi quattro atti procedono senza esaltare mai davvero, sono invece maggiormente riusciti i due atti successivi, aggiunti come DLC e qui presenti fin dal primo avvio, permettendovi di scegliere se avviare una partita dal prologo dell’atto 1 o se passare direttamente agli atti 5 o 6.

L’idea che il gioco sia stato portato su next-gen con i soli contenuti extra inclusi non è completamente sbagliata, anche se il lato tecnico ha beneficiato di un miglioramento concreto che coinvolge soprattutto le battaglie con più giocatori. La forza di Warhammer: Chaosbane è infatti la sua possibilità di far partecipare alle battaglie fino a quattro giocatori contemporaneamente, siano essi online che offline. Quando si scatenano le magie e le abilità speciali, in questa edizione il frame rate rimane sempre molto elevato, offrendo un bel colpo d’occhio. Siamo lontani dalla grafica next-gen di cui tanto si parla, ma si rimane comunque colpiti dalla fluidità che caratterizza la produzione. Purtroppo manca un po’ di stile, ma se siete in cerca di battaglie accese e strapiene di nemici da falciare, siete nel posto giusto. Il comparto audio fa anch’esso il suo lavoro senza strafare, con musiche d’atmosfera ed effetti speciali nelle norma, mentre il doppiaggio in inglese di buona fattura è accompagnato da una traduzione in italiano dei testi.

Warhammer: Chaosbane – Slayer Edition è una versione onnicomprensiva che comprende il gioco base e i contenuti extra rilasciati in seguito, riproposti sui sistemi next-gen che offrono dunque un migliore comparto tecnico, specie per quanto riguardo la fluidità generale. Il suo problema principale è una gestione dell’avventura che non viene rivista o modificata, rimanendo di fatto immutata nella sua imperfezione. Con quattro atti un po’ piatti negli eventi e nella narrazione, così come un gameplay che prende in prestito moltissimo da Diablo, senza però riuscire mai a raggiungere il suo livello di raffinatezza, ci sentiamo di consigliare questa nuova uscita principalmente a chi può giocare a questo Action RPG con amici, anche tramite le sempre appassionanti sessioni in locale sul divano. Se invece avete già provato il gioco base non ci sono validi motivi per riacquistare il gioco, consigliandovi piuttosto di comprare il season pass che contiene gli stessi contenuti aggiuntivi.
- – Sei personaggi piuttosto diversi
- – Tanta azione distruttiva
- – Atti 5 e 6 divertenti e vari
- – Coop online ma anche offline in locale
- – Storia e narrazione un po’ deboli
- – Estremamente lineare e guidato
- – Loot system imperfetto
- – Ripetitivo

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