Non so voi, ma personalmente non mi sono mai perso una puntata di WarioWare. Grazie ad una buona dose di fortuna sono riuscito a giocare anche alla versione americana del folle WarioWare Twisted, il secondo episodio per GameBoy Advance che puntava tutto su un “futuristico” giroscopio integrato nella cartuccia di gioco e, tristemente, mai distribuito ufficialmente in Europa. Perché se è vero che WarioWare ha sempre dimostrato una grafica scema e puerile, è anche vero che ha sfruttato diverse tecnologie innovative in ambito gaming che ora sono diventate uno standard. In attesa di una nuova uscita che possa farci giocare in chissà quale modo alternativo, arriva WarioWare Gold su Nintendo 3DS, una sorta di collection che raggruppa più di 300 microgames e che li innesta in un impianto rinnovato, ma anche classico.
Come in tutti i capitoli della serie anche stavolta c’è una storia, ma anche questa volta verte su Wario che vuole fare un sacco di soldi con i giochini “brutti” creati dagli altri personaggi nei giochi precedenti. Prende quindi quanto prodotto finora (ma non mancano nuove folli trovate che vedono per esempio Switch protagonista…) e crea un torneo in cui occorre pagare per iscriversi. Il suo scopo ovviamente è quello di non far vincere nessuno, ma voi e una certa Lulù siete di tutt’altro parere! La modalità Storia che inizialmente è l’unica a disposizione si divide in tre parti, facendoci scegliere se giocare una serie di microgames in cui si usano i pulsanti, una in cui si agisce sul giroscopio e una in cui si usa il touch screen della console.

Ad ogni categoria corrispondono quattro diversi personaggi storici delle serie che ci proporranno giochi appartenenti al sistema di controllo scelto, ma ulteriormente filtrati in base alle categorie Fantasia, Quotidianità, Sport e Nintendo. La prima volta vi basterà completare un po’ di microgames e superare il boss (che consiste in un microgame leggermente più lungo) per sbloccare il livello successivo, ma dalla seconda in poi la serie di giochi procederà ad oltranza finché non stabilirete un nuovo record o perderete le quattro “vite” a disposizione provandoci. Le sorprese comunque non mancano e, seppur relativamente breve se ci si limita ad avanzare di livello in livello, la modalità Storia vi terrà compagnia anche dopo averla completata.

Da grande appassionato della serie mi accorgo solo ora di aver dato per scontato il meccanismo del gioco, ma siccome qualcuno potrebbe essere al primo WarioWare, urge qualche spiegazione di base. Come i suoi predecessori WarioWare Gold si basa su una serie di sfide al fulmicotone in cui si cerca di superare una serie di minigiochi così brevi e veloci e hanno meritato il nome di microgiochi. Questione di secondi, cinque o sei quando il ritmo è ancora basso, in cui bisogna capire la semplice indicazione scritta che compare a schermo e successivamente agire di conseguenza. Vi potrebbe capitare di dover fare canestro a basket, di entrare in un dungeon del primo The Legend of Zelda, di saltare uno squalo con le ruote e di infilare un dito in un naso senza soluzione di continuità. Questa continua sorpresa da parte WarioWare Gold mette alla prova il giocatore che si trova sempre sulla corda, cercando di superare via via ogni microgioco proposto, mentre la velocità aumenta insieme a diverse variabili che agiscono sulla difficoltà dei microgames stessi. Il senso di sfida si alza costantemente e questo spinge a far giocare sia chi non è pratico con questo genere di uscite, sia chi è un espertone e conosce e menadito ogni gioco Nintendo proposto. Questa, in sintesi è la magia di WarioWare che potrebbe incantare e farvi giocare anche a distanza di mesi, fosse solo per farvi quattro risate con le sfide proposte e con le variabili che mette in campo.

Già mentre avanzerete con la storia, sul menu di WarioWare Gold si sbloccheranno alcune voci extra, ma è completandola che saltano fuori ulteriori sfide che prendono quanto visto in precedenza e lo rielaborano. Ci sono sfide che cambiano leggermente le regole base, mettendovi per esempio a disposizione una singola vita, o avviando la partita ad una velocità già piuttosto elevata, ma ce ne sono altre che hanno regole tutte loro.
Wariologio ha un timer che si ricarica di alcuni secondi ogni volta che si supera un microgame e che, una volta sceso a zero decreta il game over al posto delle vite che, in teoria sarebbero infinite; Wario interrompe vede il panciuto antieroe creare una serie di ostacoli visivi durante la nostra partita, tra macchie di colore che potremo provare a pulire sfregando lo schermo, bicchieri di vino da svuotare inclinando la console e visuali ribaltate; Senza interruzioni invece sfrutta il doppio schermo del 3DS per alternare un nuovo microgame non appena si completa quello presente nell’altro, rendendo necessario passare dall’uno all’altro rapidamente e conoscendo anche discretamente le regole di ciascuno di essi visto che non si ha tempo per capire cosa fare. Non manca nemmeno una modalità multigiocatore per due utenti che però devono avere entrambi una console e una copia del gioco; non proprio comodissimo, ma molto divertente se ci si riesce ad incontrare
. Infine non manca Di nascosto, la modalità vista su Game & Wario che vede 9-Volt giocare a WarioWare sotto le coperte, cercando di schivare la propria mamma che lo vorrebbe veder dormire: ansiogeno grazie alle trovate geniali dei designer Nintendo e alla musica da film horror, farà ridere e divertire anche a distanza di anni, specie al terzo e più avanzato livello in cui succede davvero di tutto!

Uno sguardo poco attento potrebbe liquidare in fretta anche questo WarioWare Gold per via di una grafica eccessivamenta “strana”. Questa stranezza è però frutto di un attento e riuscitissimo design che dona da sempre alla saga e ai suoi appassionati un’impronta fortissima e un carattere invidiabile. Non esiste un microgame che non sia studiato ad arte, dalle animazioni di sconfitta e vittoria, fino ai più piccoli dettagli utili. Le idee bizzarre qui inserite si accompagnano alla perfezione con disegni e animazioni tipicamente giapponesi che vanno a braccetto con sonorità e musiche anch’esse azzeccatissime.
Tornano musiche del passato come quella di Ashley, ma c’è un dettaglio importante da evidenziare riguardo alle voci: per la prima volta è stato fatto un lavoro completo di doppiaggio per Wario e i suoi amici e, sorprendentemente questo è disponibile anche in italiano. Il lavoro in questo senso è ottimo, con doppiatori professionisti che recitano adeguatamente la parte a loro assegnata, ma il primo impatto è piuttosto spiazzante: abituato al classico Oh YEAH! di Jimmy T per esempio, mi ha fatto strano sentirlo pronunciare in modo diverso rispetto al solito. Sono piccolezze ma un appassionato impiegherà qualche tempo per abituarsi… o potrà sempre settare la console in inglese per tornare alle voci originali.

WarioWare Gold è probabilmente il miglior gioco della serie. Il suo essere un contenitore dei migliori microgiochi usciti è già di per sé una gran cosa, ma le tante modalità presenti, la storia con episodi spassosi fin dalla loro introduzione e il grande archivio con sbloccabili di ogni tipo che possono essere vinti spendendo le monetine accumulate giocando, spingono a giocare e rigiocare a caccia del proprio record. La caccia al punteggio migliore è però anche il suo più grosso limite: se infatti non siete interessati a migliorare le vostre performance, potreste finire per completare tutto in una manciata di ore. C’è da dire che la simpatia del titolo è contagiosa e chi non ha mai giocato ai predecessori, qui troverà tantissime belle sorprese. I fan invece avranno modo di rigiocare al meglio delle edizioni passate in un mix davvero ricco che si troveranno ad avviare spesso, in attesa di un’uscita per Switch, magari dedicata al multigiocatore come avvenne all’epoca del GameCube.
- – I migliori microgiochi di sempre
- – Tante modalità e sorprese
- – Ironia sempre al top
- – Una marea di extra da sbloccare
- – Stile grafico e sonoro inimitabile
- – Rigiocabile all’infinito per chi cerca il record
- – Si sblocca tutto piuttosto in fretta
- – Alcuni microgiochi non sono immediatamente comprensibili
- – Inadatto per chi non è interessato a battere i propri record

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