Wasteland 3 – Recensione

Rangers al rapporto!

Che vi piaccia oppure no, il genere dei giochi strategici rappresenta un pilastro dei videogiochi, raccogliendo attorno a sé molti appassionati pronti ad intraprendere la manovra più corretta per portare a termine uno scontro senza troppe perdite. È proprio qui che fa capolino Wasteland 3, piccolo veterano di questa nicchia con un feeling coinvolgente ed un’ambientazione tanto cruda quanto spietata. Il gioco è stato sviluppato inXile Entertainment e rilasciato lo scorso 28 agosto, ed è anche inserito nell’abbonamento Xbox Game Pass.

Wasteland 3 rappresenta una degli strategici imperdibili di questo 2020, ma è anche un gioco di ruolo profondo da non sottovalutare!

A differenza del precedente capitolo l’ambientazione che ci accoglie è completamente starvolta, con lande ghiacciate e neve a non finire, in un Colorado che sembra aver abbracciato un inverno veramente eterno. I nostri Rangers si spingono appunto dall’Arizona verso questa nuova regione, ma all’improvviso incrociano il fuoco con forze ostili nel mezzo di un lago ghiacciato, con il proprio cingolato orami quasi del tutto bloccato. Questa prima accoglienza non è delle migliori, ma del resto non potevamo aspettarci una bevanda calda e dei pasticcini da parte di Wasteland. I pochi sopravvissuti (solo i nostri due Rangers principali) proseguono lungo il percorso, fino al raggiungimento della base più remota di Colorado Springs dove ad accoglierli troveranno Il Patriarca, figura di riferimento da qui in poi per i nostri protagonisti. Sarà proprio lui il benefattore che promette aiuto all’Arizona rappresentata dai nostri due personaggi, chiedendo però prima il loro aiuto per sistemare le faccende di casa sua. Da qui in poi inizia effettivamente il percorso dei nostri protagonisti, sfruttando la base del Patriarca come centro di comando per le più disparate missioni.

Ho parlato in precedenza di Rangers al plurale ed è importate sottolineare questa cosa; fin dall’inizio ci verrà richiesto di creare noi stessi, oppure scegliere tra dei personaggi preimpostati due Rangers che diventeranno i nostri fedeli compagni per tutta l’avventura. Durante la creazione ci si può veramente sbizzarrire data anche la natura RPG di Wasteland 3 che ci permette di avere delle vere e proprie classi differenti per i personaggi, selezionando abilità di vario tipo o anche solo l’orientamento su quali armi far utilizzare ad uno piuttosto che all’altro. Se state già pensando di essere soltanto in due a fronteggiare i pericoli del Colorado vi tranquillizzo perché, una volta entrati nelle grazie del Patriarca, avrete l’aiuto incondizionato di altri Rangers e non solo. Sarà possibile creare una squadra con un massimo di sei persone: quattro saranno veri e propri Rangers con tanto di abilità, mentre i restanti due definiti come Companions, saranno reclute semplici o anche cittadini, guidati dalla vostra causa che vi chiederanno di unirsi a voi. In mezzo a tutto ciò ovviamente sono presenti equipaggiamento di vario tipo tra armi, armature, granate e consumabili di qual si voglia (menzione d’onore alla palla di neve gialla) senza tralasciare l’esperienza che ogni componente acquisterà e che verrà tramutata in punti spendibili per incrementare le statistiche dei nostri Rangers, ma anche le skills come l’individuazione di trappole o il poter scassinare le serratura, insomma una vera e propria costruzione di un personaggio come tra i più classici giochi di ruolo. L’incremento di queste skills risulta molto utile non solo in combattimento, ma anche al di fuori di questo per la presenza di scelte di dialogo extra sbloccabili grazie ai punti abilità in una determinata caratteristica; scelte che delle volte ci permetteranno anche di vincere senza combattere in un potenziale scontro a fuoco.

A proposito di scontri è anche d’obbligo spiegare come vengono affrontati. Non si tratta di nulla di complicato o troppo rivoluzionario rispetto ai più comuni giochi strategici a turni, come può essere il recente Gears Tactics. Prima di ingaggiare uno scontro però è fondamentale rendersi conto che nel caso in cui saremo noi a sparare per primi avremo a disposizione il primo turno in battaglia con tutta la nostra rispettiva squadra a seguire, mentre se verremo attaccati saranno i nemici a svolgere il primo turno. Ingaggiato il combattimento il terreno di gioco verrà illuminato a scacchiera per mostrarci lo spazio di movimento adeguato; ogni personaggio possiede un certo numero di AP, ovvero punti azione da utilizzare in un turno per compiere appunto un’azione che sia il muoversi per la mappa, sparare o anche solo ricaricare l’arma. Oltre alla gestione di questa risorsa è anche importante conoscere i propri Rangers, per lo più conoscere il loro stile di combattimento e armi possedute, questo perché ovviamente un cecchino deve agire dalle retrovia, mentre chi ha uno stile di combattimento melee dovrà sfondare di prepotenza il nemico. Questi fattori vengono ulteriormente sottolineati dalla percentuale di successo di colpo, visibili a schermo: nel caso in cui si utilizzi un tiratore scelto e ci si trovi accanto al nemico, la percentuale di successo sarà molto inferiore rispetto al trovarsi più distante. Altri fattori molto importanti da tenere contro per una corretta strategia sono le coperture presenti nella mappa rispetto alla posizione dei nemici; anche qui Wasteland ci viene incontro garantendoci dei segnali luminosi per scoprire effettivamente quanto riparo fornirà maggiore copertura rispetto che un altro. Ultimi accorgimenti da tenere bene in mente durante uno scontro sono il fatto che ogni personaggio può curare solo se stesso e solo se possiede le fiale di cura; nel caso di morte ogni personaggio ha dei turni limitati per essere rianimato e ancora più importante è la cautela nell’utilizzo di alcune abilità speciali, questo perché il fuoco amico è sempre attivo e alcune mosse sono davvero “esplosive”, quindi state attenti a non decimare senza pieta la vostra stessa squadra.  

Non è tutto oro quel che luccica però, il titolo presenta anche alcuni problemi, per lo più sul fronte tecnico. La grafica è sicuramente ottimizzata, ma non abbiamo di certo queste grandissime prestazioni, persino su un PC assolutamente in linea con i sistemi grafici attuali. Vanno aggiunti poi alcuni piccoli bug e un tempo di caricamento delle volte veramente infinito, sia prima di cominciare un combattimento che nello spostamento tra location, visibilmente pesante. Tutt’altra storia il comparto artistico con addirittura l’inserimento di brani evocativi durante gli scontri più accessi e importanti; al contempo anche il doppiaggio risulta essere preciso e coinvolgente, anche se solo presente in lingua inglese, come i sottotitoli e tutte le schermate di gioco del resto. Quindi, per essere chiari, niente italiano

Concludendo Wasteland 3 prende senza dubbio il suo posto tra i giochi strategici a turni che vanno provati in questo 2020, data anche la presenza su Xbox Game Pass che ne garantisce l’accessibilità ad un pubblico ancora più ampio di quanto potesse aspettarsi. Coinvolge sotto molti punti di vista e sorprende anche per la sua profondità sotto l’aspetto GDR, fattore che garantisce sicuramente una maggiore longevità al titolo, potendo approcciarlo con diversi stili di gioco. Davvero un peccato per la sua ottimizzazione grafica e di caricamento che non gli rende giustizia. Ora non perdete tempo Rangers imbracciate il fucile, mettetevi un bel cappotto e partite per le lande.

Pro
  • – Scenario coinvolgente
  • – Strategico, ma anche di Ruolo fino al midollo
  • – Disponibile su Xbox Game Pass
Contro
  • – Tecnicamente non ottimizzato al meglio
  • – Tutte le interfacce in lingua inglese

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