La campagna principale di Wolfenstein II: The New Colossus ci ha stupito per più di un motivo, ma lo stesso non può dirsi delle espansioni che lo hanno accompagnato per alcuni mesi dall’uscita e che in questi giorni giungono al termine. Con Wolvenstein II: The New Colossus – Le Gesta del Capitano Wilkins si completa la tripletta di mini-avventure che vanno a comporre il Season Pass; un po’ come avviene con le espansioni degli FPS dedicati all’online, sono state create tre mappe inedite e, in questo caso, sono state riempite di nemici da far abbattere dal protagonista di turno. Ad esso è stato assegnato uno dei tre “poteri” che abbiamo già conosciuto nella campagna originale, ma non sempre il loro inserimento ha avuto un ruolo significativo. Le gambe robotiche allungabili in dotazione del Capitano Wilkins doneranno qualcosa di nuovo al gameplay?

La storia raccontata in tre livelli superabili in circa un’ora e mezza narra del ritorno del Capitano Wilkins, un militare statunitense che ha visto cadere la sua patria sotto al giogo nazista ma che non si è mai arreso. Continuando a combattere ha visto morire la propria squadra ma ora, ormai anziano decide di tentare il tutto per tutto assaltando una base segreta in Alaska. Seppur la trama inizialmente sia molto blanda, accostandosi a quella della precedente espansione I Diari dell’Agente Morte Silenziosa, lungo questi tre livelli assisteremo ad alcuni interessanti avvenimenti che mantengono l’attenzione e spingono a terminare l’avventura in una sola, singola giocata. Una volta completata comunque potrete rigiocare ogni stage aumentando il livello di difficoltà, o usare il simulatore apposito che aggiunge il brivido del punteggio alle vostre gesta, offrendo una rigiocabilità discreta.

Come dicevamo, il gadget che è toccato in sorte a Wilkins sono quella specie di trampoli allungabili che permettono di raggiungere postazioni sopraelevate e, ad essere completamente sinceri, sono anche l’abilità che ritengo meno interessante. La libertà extra di movimento che dovrebbero garantire è relativa alla conformazione della mappa e spessissimo il loro uso non è altro che una variazione rispetto ad una semplice scala o, al massimo, ad un doppio salto. Le mappe infatti ci chiedono di usare questo gadget unicamente per superare ostacoli o per farci risalire su una serie di passerelle; usare queste gambe allungabili è utile per proseguire, ma non è divertente. In combattimento infatti non vi troverete mai ad usarle poiché sarete solo un bersaglio più visibile e non mi è mai davvero capitato di poter colpire un nemico grazie al maggiore campo visivo a disposizione.

Quello che non fanno questi trampoli meccanici, lo fa invece una serie di abilità passive del Capitano Wilkins: al contrario dell’Agente Morte silenziosa, lo stealth non è mai davvero una soluzione. Può capitare spesso di eliminare un po’ di guardie con colpi alla testa silenziati, ma nella mia esperienza non sono mai riuscito a eliminare di soppiatto un comandante nemico. Questo perché le mappe li posizionano spesso lontani dal nostro punto di ingresso nell’area e perché la strada da percorrere per raggiungerli ha pochi ripari e tanti nemici. Conviene quindi sfruttare l’abilità di Wilkins di lanciare granate elettriche e incendiare allo stesso tempo e, soprattutto, di sovraccaricare la propria energia oltre il limite, senza però vederla scendere. Anche con la salute a 200 e la corazza a 100 non mancheranno momenti un po’ frustranti per via di un numero di nemici molto alto, ma perseverando ed utilizzando al meglio anche le armi più potenti, dovreste superare anche quei due o tre punti critici che questa piccola campagna prevede. L’approccio più diretto è quindi incoraggiato e, anche se in alcuni punti paga appostarsi ai lati di una porta per far fuori chiunque superi la sua soglia, la presenza dei soldati meccanici più resistenti e armati rende rischiose anche queste manovre.

Anche se il gadget protagonista di Wolvenstein II: The New Colossus – Le Gesta del Capitano Wilkins viene sprecato in favore di un level design che lo sfrutta solo per giustificarlo, il resto dell’avventura è Wolfenstein al 100%. L’aver reso praticamente impossibile superare molte zone con l’approccio stealth, ha tirato fuori la cattiveria e le esplosioni che hanno sempre caratterizzato la saga, fornendoci un personaggio e una giocabilità che vuole affrontare il nemico faccia a faccia. Inoltre la storia che fa da contorno non sarà indimenticabile ma ha dei momenti piacevoli e funzionali, proposti anche stavolta con tavole dal tratto fumettoso ma sempre efficaci. Ovviamente l’espansione e completamente in italiano.
Infine volendo tirare le somme sul Season Pass, mi sento di consigliarlo a chi si è divertito con l’uscita originale, anche se aspetterei un taglio prezzi per giustificare la brevità delle storie e alcune ingenuità che ai comandi di Blazkowicz erano assenti o comunque molto meno evidenti.
- – Storia interessante
- – Molto più action che stealth
- – Rigiocabile grazie alla modalità con punteggi
- – La gambe robotiche vengono usate solo dove il gioco le richiede
- – Alcune aree complesse e frustranti
- – Solo tre livelli per un’ora e mezza complessiva

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