WRC 10 – Recensione

Nel rally bisogna sempre osare

Il campionato del mondo di Rally, WRC per gli amici, quest’anno compie 50 anni e per festeggiarlo adeguatamente arriva sul mercato il nuovo racing game WRC 10 prodotto da Nacon e sviluppato anche stavolta da Kylotonn. L’anno scorso ci hanno portato un titolo completo ma perfezionabile, incapace di rivaleggiare per accuratezza e livello di simulazione con il Dirt Rally di Codemasters, ma in grado di trasmettere buone emozioni anche a chi impugnava un controller. Quest’edizione sarà riuscita a migliorare il risultato?

WRC 10 si dimostra fin da subito piuttosto accogliente, calandovi velocemente in uno stage e scegliendo per voi una potente vettura, così che possiate subito dimostrare il vostro livello di competenza con i racing game. Finita la prova, il gioco vi suggerirà un livello di difficoltà in base al tempo impiegato, così da avere un riferimento iniziale, ma poi spetterà a voi scegliere la configurazione migliore. Sappiate che il nuovo WRC non è cambiato molto rispetto all’edizione dell’anno scorso, ma questo significa che l’uso del controller permette di divertirsi senza limitazioni. Anche se lo sponsor di volanti Fanatec compare più e più volte nel gioco, il decimo WRC è stato pensato con in mente il pad. Questa è una grande notizia per tutti gli appassionati di motori che amano i rally ma che, dotati unicamente di controller, hanno avuto diversi problemi con alcune uscite eccellenti come Dirt rally e il suo sequel, pensati quasi esclusivamente per essere giocati con una playseat completa. Con WRC 10 questa necessità non si sente minimamente e anzi, potrebbero essere proprio i possessori di queste grandi (letteralmente) postazioni ad avere qualche sorpresa meno gradita. Il force feedback del nostro Logitech G92 non ci ha convinto granché, e in diverse situazioni non ci siamo sentiti davvero a contatto della strada come ci si aspetterebbe. Avrete modo di agire su un sacco di parametri per tentare di aggiustare queste sensazioni, ma ci aspettavamo qualcosa di più energico e reattivo per un gioco su una disciplina tanto aspra quanto genuina come questa.

La guidabilità di WRC 10 via pad è invece notevole, con le giuste vibrazioni e il giusto feeling sui grilletti di Xbox e PlayStation 5, con quest’ultima che dimostra una marcia in più grazie alla forza variabile da impiegare. Le telecamere sono diverse, da quelle più esterne fino a quelle che mostrano cruscotto, con o senza volante e quelle sempre più ravvicinate al terreno. La fisica delle vetture si dimostra valida soprattutto durante le frenate e le accelerazioni, richiedendo la giusta attenzione nell’affrontare le curve anche in base alle superfici, oltre che alla presenza o meno di possibili aiuti come ABS e TCS. Sulla sterzata invece bisogna aprire un capitolo a parte perché in diverse situazioni, quando abbiamo provato ad aggiustare la traiettoria muovendo leggermente l’analogico, ci siamo trovati davanti ad una vettura che veniva “strappata” dalla sua traiettoria, e non accompagnata fuori da essa. È una sensazione che inizialmente credevo fosse imputabile ad una mia sterzata troppo intensa, ma anche calibrando il movimento e agendo nelle opzioni, capita che ci si trovi davanti ad un cambio di direzione più nervoso del previsto. Con alcune auto si avverte di più che con altre, però un’aggiustata a questa dinamica non dispiacerebbe, visto che poi i rally si dimostrano spietati com’è giusto che sia e ogni errore che non dipende dal giocatore non sarà accolto nel migliore dei modi.

I Rally che potremo affrontare, tutti comprensivi di più tappe, sono Monte Carlo, Croazia, Portogallo, Kenya, l‘Italia con la Sardegna, l’Estonia, il Cile, il Galles, la Finlandia, la Spagna e il Giappone, con il ritorno di classici come il Rally di San Remo, di Catalogna, quello in Nuova Zelanda e quello in Grecia. La media di molte tappe si aggira intorno ai 7 km, ma non mancano nemmeno sezioni che superano i 20 km e che quindi vanno affrontate con parecchia preparazione e pazienza. In WRC infatti non esiste l’opzione dl “rewind” visto in altri racing game e questo rende ogni errore determinante per il proprio posto sul podio. Il co-pilota si comporta bene in molte tappe, ma in quelle in cui ci sono rocce, alberi, strapiombi e ostacoli in curve da “non tagliare” si finisce per affidarsi alla propria vista e alla prontezza di riflessi visto che difficilmente si riesce a stare dietro alle tantissime indicazioni che vengono sparate a raffica del nostro compagno di rally. Ho inoltre apprezzato moltissimo i due dorsali che attivano fari e tergicristalli, attivabili a piacimento e utilissimi per vedere meglio in alcune situazioni d’ombra o quando polvere o fango saltano sul nostro parabrezza mentre usiamo la visuale interna. La sensazione di precarietà e l’adrenalina che scaturisce dal guidare attraverso stradine che spesso sembrano sentieri è forte, e l’idea di poter apprezzare tutto questo con un pad non è da sottovalutare.

Tutte queste dinamiche di guida fanno da base alle diverse attività in cui potremo gareggiare. La modalità di punta è la Carriera, che ci porta in giro per il mondo ma ci offre anche un hub dove investire i punti esperienza guadagnati, reclutare altri dipendenti per ottenere bonus di vario genere e dove possiamo organizzare il nostro calendario. A parte le attività secondarie, i Rally arrivano a cadenza regolare, così come le prove dedicate al 50esimo anniversario. Si tratta di 15 sfide storiche che ripercorrono la storia del campionato e che poi risulteranno sbloccate nel menu principale per farcele rivivere quando vorremo. Ovviamente le correremo con macchine d’epoca e questo aumenta il parco auto già presente in questa uscita, con vetture di ieri e di oggi che hanno comportamenti visibilmente molto diversi. La Carriera non offre nulla di particolarmente “scenografico” se non i rally stessi, quindi se non avete voglia di gestire la componente gestionale (comunque limitata e mai invasiva) potete scegliere la modalità Stagione. Non manca un menu che raccoglie prove di vario genere che vanno da sessioni di corse con condizioni estreme, fino a più semplici allenamenti che comunque vi torneranno utili se vorrete prendere confidenza con i mezzi. Per gli amanti del gioco online si segnalano i Club con cui organizzare una propria squadra e il classico multigiocatore. Interessante poi la presenza dello split screen che su console next-gen si dimostra ben calibrato per fornire fluidità e un buon campo di visuale.

La componente tecnica di WRC 10 è uno degli elementi che frena maggiormente questa produzione. Le macchine sono riprodotte con cura e dettaglio, anche per quanto riguarda le deformazioni delle carrozzerie dopo gli urti. Lo sporco si attacca alle superfici e quando si eseguono le riparazioni tra una tappa e l’altra le modifiche si notano. Riguardo gli ambienti invece ci sono situazioni in cui è evidente l’apparizione di vegetazione minore, così come in alcuni rettilinei saltano fuori alcuni dettagli fondamentali solo a media distanza, come per esempio rocce od ostacoli a bordo pista. In alcune tappe come per esempio San Remo ho invece patito il pubblico, immobile a bordo pista ma senza alcuna protezione a separarlo dal tracciato: colpirlo significa il nostro immediato rientro in pista con penalità al tempo e all’integrità della macchina, finendo per compromettere l’intera prova. Anche alcuni urti con le barriere talvolta fanno “impuntare” l’auto creando testacoda poco credibili e situazioni in cui si perde il controllo della vettura senza un concreto motivo. Gli ambienti potevano essere creati con più cura, ma mentre si corre dimostrano comunque un loro fascino naturale, tra boschi, fitte nevicate, e strade a strapiombo. Buono il doppiaggio del co-pilota, mentre le musiche sono principalmente d’accompagnamento. I suoni dei motori invece variano da modello a modello, ma alcuni sembrano campionati meglio degli altri. Con un buon paio di cuffie però apprezzerete la ghiaia che salta al vostro passaggio e diversi suoni ambientali che altrimenti potrebbero sfuggirvi.

WRC 10 è il penultimo episodio creato da Kylotonn, prima del passaggio della licenza a Codemasters. Con questa premessa e l’anniversario dei 50 anni del Campionato Mondiale di Rally era lecito aspettarsi qualcosa di più visto che questa edizione rimane ancorata al passato in molti aspetti. Stavolta ci sono più vetture e più percorsi, compresi quelli presi dalle Prove speciali del passato, ma potrebbe non essere sufficiente a motivare anche chi aveva acquistato WRC 9 lo scorso anno. Se siete a digiuno di Rally o al contrario siete estremamente appassionati, questa è sicuramente una buona scelta, forse la migliore per chi gioca con un pad. Se invece avete già la versione del 2020 e le prove storiche vi interessano fino ad un certo punto, potreste aspettare il prossimo capitolo, sperando che Kylotonn voglia passare il testimone con un’ultima edizione davvero memorabile.

Pro
  • – Offre soddisfazioni anche con il pad
  • – Tante tappe e auto
  • – Modalità Carriera semplice nella struttura, ma completa
  • – Altre modalità e sfide di contorno
  • – Online ben sviluppato
  • – C’è lo split screen
Contro
  • – Paesaggi tecnicamente migliorabili
  • – Lo sterzo a volte “strappa” dalla traiettoria
  • – Urti talvolta esagerati
  • – Force feedback dei volanti poco pronunciati

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