WRC 9 – Recensione

Lo sterrato che diverte

Quante emozioni sa dare il mondo del rally: ancora prima della sfida contro gli altri piloti, il rally è una sfida contro se stessi, contro la vettura e contro il territorio. Si percorrono per lo più strade sterrate o innevate che si spingono in luoghi remoti in mezzo alla natura, cercando per prima cosa di arrivare tutti interi evitando ostacoli e situazioni molto più pericolose rispetto ad altri sport a base di motori. Per chi vuole vivere al massimo il campionato mondiale di Rally, anche quest’anno Kylotonn e NACON ci portano il gioco ufficiale WRC 9, arricchito con un sacco di nuovi contenuti e con un sistema di guida che fa un ulteriore passo verso il realismo senza però diventare elitario.

Per essere un gioco che ci porta in una disciplina così complessa, al primo avvio si viene accolti in modo molto amichevole, con una veloce impostazione della difficoltà e una parte introduttiva che ci spiega fin da subito la modalità Carriera, quella che, copiando un po’ Codemasters e il suo F1, ci porta a creare un team che lavorerà per noi e che potrà aiutarci a migliorare la nostra situazione. Partiremo poi dalla categoria Junior su una Ford Fiesta che si dimostrerà una buona compagna di avventure per le nostre prime gare. Qui dovremo gestire il calendario, scegliere cosa fare in quale settimana e, salendo di livello, potremo attribuire punti abilità in uno skill tree che, in questa prima categoria, si focalizzerà unicamente sulla gestione del nostro avatar e sul team che avremo creato. Ad aspettarci ci saranno test con tempi da rispettare, veri e propri rally, percorsi su vetture storiche e leggendarie, così come sezioni definite estreme, in cui dovremo guidare un’auto danneggiata, di notte e sotto la tempesta, cercando di portarla il più lontano possibile in un determinato lasso di tempo. Queste varianti intrattengono e rendo piuttosto varia questa bella modalità. Il problema che ho riscontrato sta nella costanza del livello di difficoltà che a volte ci vede in vantaggio di 25 secondi alla fine di una singola tappa, mentre altre volte vede il primo classificato che ci dà oltre un minuto pur avendo guidato senza incidenti o penalità… Potrete regolare la difficoltà in qualsiasi momento, ma non durante i rally già iniziati, quindi se uno può andare estremamente bene, non è detto che nel secondo i vostri avversari non decidano di farvi mangiare la polvere senza pietà.

La carriera si sviluppa in più anni e ovviamente vi vuole veder passare di categoria in categoria, ma se vi sembra che la parte gestionale possa distogliervi dalla guida, potete scegliere direttamente la modalità Stagione per essere unicamente un pilota. A questa possibilità sicuramente gradita per qualcuno, si aggiungono 50 sfide che si sbloccano man mano che si completano e che vi possono portare ad affrontare situazioni particolari come quelle estreme già viste nella carriera, oltre a scenari specifici con auto predeterminate. Ovvia poi la presenza di corse veloci da avviare dopo la scelta della categoria, della vettura e infine del tracciato.
La parte multi giocatore è anch’essa ben sviluppata, con modalità asincrone che si sposano a meraviglia con la filosofia del Rally e suddivise in sfide giornaliere e settimanali, in cui ci si può dar da fare per tentare di piazzare il proprio tempo migliore. Molto interessante anche la possibilità di creare un proprio campionato personalizzato a cui far partecipare gli amici e la gestione di un club che permette così di sfidarne altri. Infine non è da sottovalutare la possibilità di giocare con un amico in split-screen, modalità molto apprezzata ma non sempre presente negli attuali racing game.

Al di là dei contenuti, più o meno classici ma in linea con l’offerta generale di queste uscite, quello che mi ha colpito favorevolmente è il modello di guida, in grado di far divertire sia chi impugna il controller, sia che si diverte con il volante. Chi giocherà usando un pad come ho fatto io, si accorgerà che la gestione delle curve e delle superficie è convincente, con un “effetto saponetta” ben inserito su fondi stradali con scarsa aderenza, ma anche con una ripartizione della massa dell’auto ben gestita in base ad accelerazioni e frenate. Quello che viene fuori è un sistema di guida che richiede attenzione ma che sa essere soddisfacente dopo un po’ di pratica. Personalmente mi è capitato di partire piano con una nuova auto più potente, per prendere confidenza con essa, ritrovandomi poi a recuperare dopo i primi minuti, avendo capito fino a dove potevo spingermi.
Il contraltare a questo ottimo sistema è dato da un fondo stradale che talvolta risulta imprevedibile, con momenti in cui l’auto salta anche in rettilinei apparentemente piani e dritti come quelli nel nuovo Rally del Kenya. Sono cose che si imparano guidando più volte attraverso i tracciati proposti, però perdere completamente il controllo dell’auto senza avere riferimenti precisi, in tappe lunghe anche 20 km, non è proprio l’apice del divertimento (vista anche l’assenza di rewind e artifizi analoghi).

Tecnicamente WRC 9 è valido ma non sempre impeccabile. Il più grande problema si riscontra nei modelli poligonali delle persone, molto spigolose e old gen sia nel pubblico, quanto nella nostra officina. Anche alcuni elementi naturali a bordo pista non sono proprio lo stato dell’arte, così come alcuni strutture che spuntano all’orizzonte ma soggette ad un pop up non troppo evidente. I lati positivi sono fortunatamente di più, partendo dalle auto che si possono danneggiare sia nell’estetica che nella funzionalità dei componenti (potete scegliere voi il livello di realismo), per poi finire con i tracciati sparsi per il mondo che vanno a coprire un po’ tutti i fondi stradali e le situazioni climatiche. Le corse di notte, sotto la pioggia sono tanto evocative quanto pericolose, ma anche correre all’alba ha il suo bel perché. Le auto riprodotte poi sono tutte quelle ufficiali più alcune leggende come la mitica Lancia Delta Integrale e addirittura una Porsche a trazione posteriore. Le tappe invece sono tutte quelle ufficiali come Svezia, Scozia, Monte Carlo, Germania e Messico, ma si vanno ad aggiungere il già citato Kenya, la Nuova Zelanda e il Giappone. I dialoghi in italiano per il copilota (talvolta davvero veloce nel raccontarci il tracciato) funzionano bene, mentre sugli effetti sonori c’è ancora un po’ da lavorare, specie per quanto riguarda i motori di alcune vetture.

WRC 9 è un bel passo avanti rispetto al precedente capitolo, specie per quanto riguarda il modello di guida che ora è più semplice da sentire. I contenuti sono tanti e sono ben ricreati, sia per il giocatore solitario, sia per chi vuole buttarsi nelle sfide online. Purtroppo l’IA avversaria a volte dorme al volante e altre volte piazza tempi eclatanti, facendo perdere un po’ il senso di miglioramento costante che dovrebbe far parte di questo genere di giochi. I tracciati però sono tutti ben sviluppati e riescono a tenere sula corda tutti i piloti, specie quando la categoria della vostra vettura inizia a salire. Non siamo ancora ai livelli simulativi di un Dirt Rally, per capirci, ma WRC 9 è anche un gioco che si fa apprezzare con un pad tra le mani, quindi non è detto che la simulazione a tutti i costi fosse il suo obiettivo. Se amate il rally puro, quello in cui si guida da soli in mezzo alla natura, potrebbe essere una gran bella sorpresa.

Pro
  • – Tanti contenuti e modalità
  • – Carriera ben sviluppata
  • – Le auto si “sentono” anche con il controller
  • – Online ricco
  • – Split screen presente
  • – Graficamente buono
Contro
  • – Avversari a volte lentissimi, a volte velocissimi
  • – Il fondo stradale può sorprendere anche in situazioni “standard”
  • – Comparto audio migliorabile

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