WWE 2K22 – Recensione

Il Wrestling digitale sta cambiando

Qualche giorno prima di provare il nuovo WWE 2K22 ho guardato una recente puntata di Smackdown tanto per rientrare nello spirito di questo mondo, ma sono rimasto un po’ stranito. Non seguendo attivamente la scena da molti anni, ho trovato così tanti cambiamenti nello show che ci ho capito francamente molto poco. Non che nel wrestling ci sia molto da capire ma mi sono sentito un po’ escluso da un universo che avevo frequentato, seppur a tempi alterni, fin dai gloriosi anni 80.

Temevo che la stessa sensazione si potesse riproporre anche con WWE 2K22, capitolo che ha il doppio compito di far dimenticare il problematico episodio del 2020 e allo stesso tempo di rinnovare le meccaniche create da Yuke’s nel 2003 con il mai dimenticato WWE Smackdown: Here comes the Pain! e portate avanti fino al 2019. Con Visual Concepts alla guida le cose sono cambiate e ora vi raccontiamo come.

Il nuovo sistema di combo è solo l’inizio delle modifiche apportate

Per farci capire che il gioco ha preso una nuova strada, ci aspetta un tutorial che ci spiega subito come muoverci sul ring. Se i precedenti capitoli puntavano principalmente sulla simulazione, con barre della resistenza da dosare per non crollare a terra esausti, prese deboli e potenti, minigiochi basati sul tempismo per uscire da una sottomissione o da uno schienamento, qui è tutto molto più arcade. Rimane il danneggiamento sulle diverse parti del corpo ma sparisce la stamina, rimangono i posizionamenti su qualsiasi parte del ring, così come la distinzione tra il salire sul paletto piuttosto che solo fino alla corda centrale, ma il cuore del combattimento è molto più immediato. È stato addirittura inserito un sistema di combo molto basilare per incrociare colpi deboli, altri potenti e ovviamente le prese, che fanno un po’ da finisher alla sequenza. Torna il sistema di reversal, anche se qualcosa andrebbe migliorato. Per esempio i colpi si possono contrattaccare con un tasto poco prima di riceverli, mentre per le prese la cosa si fa più complessa visto che bisogna azzeccare il tasto giusto tra debole, potente o lancio verso le corde, senza avere concreti indizi su quello che avverrà. Nonostante questa ingenuità, il ritmo guadagna una velocità maggiore e beneficia del semi infinito numero di mosse presenti per garantire match sempre divertenti, come non ne giocavamo da anni.

La Royale Rumble non può mancare mai

Le modalità di gioco presenti sono davvero tante e questo farà felici sia i giocatori che desiderano fare partite senza troppi pensieri, sia quelli che vogliono addentrarsi maggiormente in dinamiche più complesse e gestionali. Il posto migliore per iniziare è la sempre apprezzata Esibizione, in cui si può andare dal classico 1 contro 1 fino a stipulazioni speciali come i Money in the bank, i TLC match, scontri senza squalifica e altri nel backstage. A parte alcune stipulazioni speciali a tema “Undertaker” mi sembra che ci sia praticamente tutto. Ovviamente c’è spazio anche a tag team match che ora accolgono fino ad otto lottatori sul ring, culminando con la Royal Rumble che è un po’ un classico dello show così come dei giochi con licenza WWE. A tutti questi match ovviamente possono partecipare i circa 160 (!!!!) lottatori e lottatrici presenti nel roster, con tutte le Superstars di oggi, con molte leggendo del passato come Hulk Hogan, Jake the Snake Roberts, Ultimate Warrior, Andre The Giant, Macho Man Randy Savage, ma anche Stone Cold Steve Austin e The Rock e anche alcuni atleti che invece non sono più sotto contratto ma comunque ci sono e di certo non ci lamentiamo. Diversi lottatori, soprattutto le leggende, non saranno disponibili da subito, ma andranno comprati (mettete giù i forconi!) con monete di gioco che si ottengono facilmente affrontando match. Quindi è mantenuta anche la classica e apprezzatissima dinamica di sbloccare personaggi semplicemente giocando. Così si fa!

Rey Mysterio e Eddie Guerrero ancora in WCW nel nuovo Showcase

Per chi vuole qualcosa di più strutturato c’è invece la modalità Showcase che quest’anno ci porta a rivivere le gesta di Rey Mysterio, il piccolo lottatore mascherato che ha sempre dimostrato un’abilità incredibile anche contro giganti che sono due volte lui. Qui affronteremo 12 match appartenenti a differenti periodi della sua carriera, cercando di ricreare sul ring quello che è successo nei match reali. Avremo infatti una serie di direttive da compiere per far avanzare il match e, se riusciremo ad eseguire le azioni indicate vedremo le animazioni in game passare alle immagini del reale incontro, così da assistere al resoconto del match che si è effettivamente svolto. Questi incontri partono dalla WCW e vedono il nostro impegnato in scontri che comprendono Superstars come Batista, Undertaker, JBL e anche il compianto Eddie Guerrero, offrendo un ulteriore tributo ad un professionista che era anche amico di Oscar Gutierrez, vero nome di Rey Mysterio. Questo effetto è amplificato dal coinvolgimento di Rey in tutta la modalità Showcase, con interviste e commenti sottotitolati in italiano che ci raccontano quegli incontri dal suo punto di vista, rendendo la modalità una sorta di documentario molto interattivo su questo atleta. Inoltre visto che molte mosse andranno eseguite in specifici punti del ring, questa modalità permette di approfondire il sistema di combattimento offrendo istruzioni molto chiare sui comandi da utilizzare in determinate circostanze.

Torna la modalità GM ma bisognerà arricchirla in futuro

Una volta padroneggiati i comandi, potreste pensare di buttarvi nella modalità Universe, luogo dove potrete giocare ad oltranza nei panni di una vostra superstar preferita, o potendo agire da regista creando direttamente gli show e potendo scegliere di combattere o simulare gli incontri passando da un lottatore all’altro senza soluzione di continuità. Per chi conosce bene lo sport entertainment, può essere un ottimo modo per creare show del passato o quelli che vorrebbe vedere in futuro. Simile ma più gestionale c’è la modalità My GM, un gradito ritorno dal passato della serie ma che potrebbe sembrare ancora un po’ troppo limitato per gli esperti. In pratica si tratta di competere contro un altro General Manager gestito dalla CPU o da un amico, attraverso un numero specifico di match, decretando vincitore chi avrà creato lo show di maggiore successo alla fine di quel periodo. Si può scegliere tra cinque GM con una specifica abilità, si può scegliere tra Smackdown, RAW, NXT e NXT UK, tutti pronti ad offrirvi una carta abilità unica, e poi si inizia scegliendo i lottatori e le lottatrici tramite un Draft, tenendo presente il loro essere face o heel, il loro stile di combattimento e altre caratteristiche. Sicuramente è un buon inizio per una modalità così amata, ma andrà espansa in futuro, creando nuove possibilità e magari una storia intrigante da seguire.

Volete vivere la carriera di un lottatore o di una lottatrice? Vi aspettano due storie diverse

A proposito di “storie”, non poteva mancare una modalità in cui creare il proprio lottatore per portarlo al successo mondiale. Intanto è bello vedere che sono state create due diverse carriere in base al sesso del vostro atleta, creando due diverse storyline che inseriscono anche alcuni bivi interessanti. Fin dall’inizio, fuori dal ring, potrete reagire a situazioni in modi differenti, scegliendo se essere buoni o cattivi in base alle vostre azioni. Questo determinerà gli avversari da battere e creerà quindi carriere anche discretamente rigiocabili. Potrete parlare con atleti e allenatori, così come rispondere a messaggi sui social che vi porteranno a combattere in match diversi, compresi alcuni contro superstar del passato. L’idea è buona, così come è buona l’idea di inserire pina piano la personalizzazione della propria superstar, per evitare di rallentare eccessivamente l’avvio della carriera, ma sono sicuramente da migliorare i tempi di caricamento, lunghi anche più di 10 secondi su Xbox Series X. A parte qualche inciampo, questa modalità merita la vostra attenzione, visto anche lo sforzo produttivo che ha coinvolto nel doppiaggio diverse superstar.

Anche in WWE arrivano le carte, ma le microtransazioni servono (per fortuna) a poco

Infine, la modalità più insolita è My Faction, quella che sembrerebbe la classica modalità con le carte alla FIFA Ultimate Team e che invece si dimostra più accessibile e meno dedita al volerci far spendere soldi reali in pacchetti. Intanto questa modalità è completamente single player, eliminando l’obbligo di spendere denaro per essere competitivi verso chi vuole aprire il portafoglio. Poi, ci sono varie sfide da completare tra torri settimanali e altre invece più strutturate e senza scadenze. Si possono vincere carte per ampliare il roster, si guadagnano punti per comprare le carte e si ottengono personalizzazioni da usare anche al di fuori di questa modalità. Inoltre, collegandosi almeno una volta al giorno si possono ottenere ricompense che vanno da valuta virtuale fino a potenziamenti da applicare. È molto facile che in futuro la componente online si affacci su questa modalità, ma così com’è oggi, per giocatori solitari che desiderano giocare senza stress, pur collezionando sempre qualcosa di nuovo, è una modalità che sa offrire parecchio divertimento senza mai richiedere l’intervento delle microtransazioni.

Il buon John Cena è uno dei tanti atleti molto curati, comprese le leggende

Dopo quest’analisi sui tanti contenuti proposti, parliamo un po’ del comparto tecnico, nettamente superiore non solo al deludente episodio del 2020, ma anche ad un qualsiasi altro gioco di Wrestling mai creato. Il salto su next-gen e l’aver saltato l’edizione 2021 hanno contribuito a creare un gioco davvero bello da vedere. Non tutti i lottatori hanno volti che riproducono alla perfezione quelli reali, ma superstar famose come Brock Lesnar, Roman Reigns e Becky Lynch, solo per fare alcuni nomi, sono realizzati in modo davvero accurato. Come al solito c’è qualche glitch, talvolta le animazioni non si incastrano perfettamente con le corde, i capelli lunghi hanno talvolta vita propria, ma il salto qualitativo è evidente. Nulla da dire sulla parte audio che non solo comprende musiche azzeccate durante i menu e tutte le entrate ufficiali, ma che ha rinnovato la telecronaca e l’ha resa più varia e spassosa, con commenti a mosse specifiche e curiosità durante le entrate. Commento a parte, sono presenti sottotitoli in italiano ovunque e ogni parola è stata tradotta così da rendere chiaro ogni aspetto anche a chi non mastica l’inglese.

Stone Cold e la sua solita grazia

WWE 2K22 ci ha riportato sul ring in modo inaspettato. Erano anni che non ci divertivamo così tanto con un gioco di wrestling. Chi amava l’accuratezza simulativa con cui si eseguivano prese, sottomissioni e tecniche complesse potrebbe non apprezzare la deriva arcade che è stata pensata per questo nuovo inizio. Però, considerando la natura da Sport Entertainment di questi show, credo che un approccio più leggero e spettacolare possa rendere più divertenti i match, specie se viene mantenuta la mezza infinità di mosse e il sistema di controllo viene gestito in modo tale da permettere sempre sviluppi diversi. C’è più button mashing in questa edizione ma mi sento di dire che c’è anche più cuore e passione rispetto alle lente e meccaniche dinamiche del passato. La base è dunque solida: ora speriamo che Visual Concepts arricchisca alcune modalità e continui a non voler puntare tutto sulle microtransazioni. Finirebbe per fare la fine di Vince McMahon contro Stone Cold Steve Austin.

Pro
  • – Roster enorme
  • – Il nuovo sistema di combattimento funziona
  • – Tante modalità diverse e ben realizzate
  • – Le microtransazioni non servono
  • – Tecnicamente migliore che mai
Contro
  • – La counter per le prese è troppo casuale
  • – My GM da arricchire
  • – Caricamenti nella carriera da accorciare
  • – Glitch e piccoli problemi grafici

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