Zombie Army Trilogy – Switch – Recensione

La guerra agli zombie su Switch poteva andare meglio

Recentemente gli zombie di Rebellion sono arrivati su console e PC con Zombie Army 4: Dead War, ultimo capitolo della serie che mette insieme Sniper Elite e il suo gameplay basato sullo stealth e sul cecchinaggio, con orde fameliche di zombie all’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Com’è facile immaginare, prima del quarto episodio erano usciti altri tre capitoli che, per comodità erano stati raccolti in una collection. Ora, a distanza di alcuni anni, queste prime uscite sono arrivate anche su Nintendo Switch, console che tra coop online e il genere stesso, non sembrerebbe particolarmente a suo agio con questa nuova uscita. Vediamo quindi come se la cava.

Per dare un contesto all’azione furiosa che vi troverete a vivere, Zombie Army Trilogy si espande attraverso tre campagne contenti cinque missioni ciascuna. Alla fine della Seconda Guerra Mondale Hitler è ormai sconfitto, ma per la disperazione sceglie di attuare un piano disperato che prevede di riportare in vita i suoi soldati morti. Grazie alle sue conoscenze dell’occulto, questa folle idea funziona e l’Europa viene invasa da un esercito di non morti. Toccherà a noi attraversare queste quindici mappe, sconfiggere ondate infinite di nemici e spezzare il diabolico incantesimo, un proiettile alla volta. Per essere uno sparatutto in cui dovrete far fuoco contro qualsiasi cosa si muova, il setting non manca, così come alcune interessanti idee che coinvolgono la varietà dei nemici e le ambientazioni, specie nel secondo e terzo episodio che “chiudono” maggiormente i giocatori in situazioni studiate e interessanti. Il problema principale semmai si riscontra nella giocabilità che inaspettatamente si dimostra meno precisa di quanto avremmo voluto.

Prendere la mira in uno sparatutto è fondamentale, ma se si considera che l’arma principale di questa uscita è il fucile da cecchino, diventa chiaro quanto la gestione della visuale sia fondamentale. Purtroppo questa versione per Switch casca piuttosto male su questo punto, finendo per compromettere la qualità generale della produzione. Lasciando perdere la versione PC, giocabile anche con il mouse e quindi inevitabilmente più precisa, giocare tramite gamepad su console, restituiva un feedback piacevole anche grazie alla gradazione degli stick analogici. Su Switch, anche giocando con un Pro Controller, la visuale risulta nervosa e poco fluida, obbligando a smanettare nelle opzioni relative alla sensibilità, senza però riuscire a graduarla come sarebbe necessario. Il motivo di questa difficoltà viene a galla scoprendo che mentre il gioco originale si muoveva a 60 frame per secondo, questo non solo arriva ad appena 30, ma soffre anche di frame pacing, un problema che, pr chi non mastica tecnicismi, lascia sullo schermo l’immagine per più tempo di quanto non sia effettivamente presente. Quello che ne consegue è un titolo in cui si fa fatica a colpire con precisione i nemici, finendo anche per rovinare la meccanica delle combo, qui più inflessibile rispetto alla quarta uscita.

In questa versione è complicato uscire vivi anche dal primissimo livello, complice un sistema di animazioni che purtroppo non aiuta a gestire la folla. Mi è capitato più volte di essere tutto concentrato in fase di mira per poi ritrovarmi zampe all’aria per colpa di un gruppo di zombie che mi hanno attaccato alle spalle. Il problema è che mentre questi colpiscono, non si ha un feedback visivo, come potrebbe essere la visuale che traballa per i colpi subiti e si finisce quindi per incassare colpi finchè lo schermo non si tinge di rosso. A quel punto, di solito, è ormai tardi per allontanarsi e quindi emerge un po’ di frustrazione extra che proprio non ci voleva. Queste situazioni sono sicuramente mitigate quando si combatte insieme ad altri giocatori ma, a meno che non abbiate qualche amico con cui giocare, non si può dire che la rete pulluli di giocatori. Da quel punto di vista tutto è filato liscio ma con il problema della chat vocale su Switch, salta fuori un’altra difficoltà di cui non si aveva proprio bisogno (anche se stavolta la colpa è di Nintendo).

Mentre si procede non si può non notare un downgrade grafico piuttosto netto rispetto alle uscite originali, con texture in bassa risoluzione e modelli poveri di dettagli. È vero che intanto dobbiamo farli saltare per aria e che, visto il gioco, è meglio avere un gran numero di nemici a schermo, però l’impatto non è dei migliori. Purtroppo però anche le animazioni sembrano aver perso qualche pezzo, con il risultato che spesso (e ancora una volta…) ci si scontra con la difficoltà di mirare con precisione. Non sono un fanatico della grafica e mai lo sarò, specie quando è ovvio dover scendere a compromessi, però l’impatto che si riceve rende poco onore ad un titolo che, anche se uscito nel 2013 – almeno il primo episodio – fa davvero fatica ad adattarsi su questa console su cui, è bene ricordarlo, girano FPS come DOOM (tra un po’ anche lo stupefacente seguito) e Wolfenstein. Sul sonoro invece nulla da dire visto che questa parte è stata trasportata senza difficoltà anche in questa versione, insieme ai suoi dialoghi in inglese e ai sottotitoli in italiano.

Giocare Zombie Army Trilogy dopo essersi goduti l’ottimo quarto capitolo già non è facile di suo, per via di dinamiche più primitive, di mappe non sempre ispiratissime e di un sistema di combo più rigido. Se però tutto fosse andato a meraviglia e potessimo giocare comunque ad una validissima trilogia, come è stata pensata, non ci potremmo lamentare. Purtroppo il porting su Switch non è stato dei più attenti e, anche per colpa di un frame rate dimezzato, bisogna lottare con un sistema di mira poco fluido e da alcuni problemi grafici di un certo spessore. Intendiamoci: il gioco si dimostra divertente e fracassone proprio come ci si aspetterebbe da un titolo che ci butta contro ondate di non morti, ma il risultato finale viene molto limitato e non gli permette di avvicinarsi alla sua controparte originale su PC, PS4 o Xbox One come invece avrebbe meritato.

Pro
  • – I primi tre capitoli di un notevole TPS
  • – Insieme ad altri giocatori è molto divertente
  • – Quindici missioni che vanno via via migliorando
Contro
  • – Gli episodi hanno diversi anni sulle spalle
  • – Il downgrade grafico complica il gamelay
  • – Online non ci sono molti giocatori

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