Heywood dolce Heywood
L’abbiamo atteso per mesi, sotto una bufera di rimandi, quasi con frustrazione morbosa oserei dire, ma finalmente Cyberpunk 2077 di CD Project Red è giunto sulle nostre periferiche. Con molti sdegni, questo bisogna ammetterlo, soprattutto da parte dei possessori di console old-gen, anche se le dichiarazioni degli sviluppatori fanno pensare ad un futuro più radioso e fruibile per tutti. Qui vorremmo condividere con voi la nostra esperienza in gioco dopo aver creato il nostro personaggio e aver scelto l’origine Street Kid.
La vita ad Heywood non è facile, ma il quartiere non volta mai le spalle ad un suo figlio!
È giusto dire che qui cercheremo di dare poco peso a tutti i tecnicismi valutativi di un titolo che risulta essere quasi immenso nel suo contenuto, di conseguenza per questi aspetti dovrete attendere la nostra recensione, come sempre più completa e schietta possibile. Veniamo alla mia esperienza, iniziata la mattina di giovedì 10 dicembre, dopo una notte in cui il mio PC è rimasto vigile per scaricare tutto il contenuto per partire al più presto il giorno seguente. Sapendo già di trovarmi di fronte ad un prodotto che, come requisiti, consiglia una scheda grafica Nvidia RXT, sono dovuto scendere a qualche compromesso, non essendo in possesso di sistemi eccessivamente all’avanguardia, ma senza dubbio dignitosi; facendo quindi un giro nelle impostazioni ho optato per una risoluzione di 1080p con un settaggio impostato su alto. Da qui inizia la parte più ardua per me, ovvero la creazione del personaggio, essendo io un fanatico di questa parte iniziale dei giochi di ruolo; in tutta sincerità mi sarei aspettato qualcosa di molto più ampio e con un sistema di modellamento facciale come in Monster Hunter World, potendo giocare anche con la modellazione delle tempie o degli zigomi, ma CD Project Red ha saputo rimpiazzare questa piccola mancanza con altre possibilità che ti fanno immergere fin da subito nel mondo di gioco, come i vari aspetti degli occhi molto robotici e cibernetici. Con il nostro alter ego ormai modellato possiamo proseguire, distribuendo i punti abilità nei vari attributi che ad un primo sguardo mi sono sembrati addirittura pochi. Ero comunque ancora ignaro di ciò che mi stava aspettando, quindi mi sono preoccupato per niente. Conclusa anche questa parte sapevo già che il mio background mi avrebbe portato a scegliere l’origine Vita da Strada di un ragazzo nato e vissuto nei sobborghi di Heywood appena tornato dopo un piccolo periodo di lontananza. Solo che certi posti non li puoi abbandonare.

Così la nostra avventura ha inizio e credo che sia uno degli inizi più spinti e caratteristici degli ultimi tempi: fin da subito riesci ad inquadrare in che ambiente ti trovi e che tipo di persona hai scelto di interpretare. Seduto al bancone di un bar, con il tuo drink davanti, guardando il tuo riflesso in uno specchio vedi nettamente il volto di una persona appena uscita da una scazzottata bella tosta, tanto che ti viene subito imposto una scelta tra il non fare nulla oppure sistemarti quel naso rotto con le tue stesse mani. Il barista già ti conosce, ovviamente, sei del quartiere e sa anche che sei un tipo tosto quando ti chiede aiuto per risolvere un piccolo problemino che si è creato indebitandosi. Tu di certo non ti scandalizzi, è vita comune per uno di Heywood e una mano ad un buon amico non si nega mai. Tutta l’ambientazione sa richiamare a pennello una parte di città poca rassicurante, dove la legge viene messa al secondo posto e solo chi ha spina dorsale riesce a farsi strada; molti ti conoscono e non esitano a chiamarti anche se stai solo camminando per i fatti tuoi. C’è molto “ospitalità”, ma al contempo si può avvertire un alone di insicurezza, come se non sapessi veramente se ti puoi fidare di quella persona, pensando che da un momento all’altro possa scoppiare una feroce sparatoria. Lo si intuisce anche nelle scelte multiple, con il background scelto che fa capire come tu conosca bene la città e il suo spirito. Senza dubbio anche tu sei legato a quella parte di Night City, anche più delle altre persone a cui ti stai rivolgendo, tanto che possono venire intimorite dalle tue parole. Gli unici legami che puoi con sicurezza dire di avere sono quelli con il tuo quartiere e con la gente che come te ci è vissuta. Sai bene che Heywood non volterà mai le spalle ad un suo figlio, ma questo non deve certo spingerti ad essere un rammollito, quando è il momento di far vedere di che pasta sei fatto tu difficilmente ti tirerai indietro.

L’esperienza Vita di Strada è questa, non so dirvi se sia la più rappresentativa di Cyberpunk 2077, ma di certo alcuni di voi ci si ritroveranno dentro a pennello. Altri preferiranno forse vie più “facili”, oppure totalmente estranee ad una caotica via cittadina, ma questo potrete sceglierlo voi. Ogni esperienza ha il suo perché ed è caratteristica per motivi diversi, fattore che spinge i giocatori più appassionati a creare diversi personaggi per provare a pieno tutte le esperienze di gioco. Per ora da Night City è tutto, seguite la vostra vocazione, ma attenti alle scelte che intraprenderete.