Lo scontro decisivo tra i primi due, e più amati, titoli di questa serie spin-off
Considerate interessanti gli spin-off di serie che tanto apprezzate? A me capita spesso. Nonostante ciò, non mi sono mai avvicinato alla serie Pokémon Mystery Dungeon, una delle più longeve e apprezzate saghe spin-off dei mostriciattoli tascabili, di cui sono un fan accanitissimo, almeno finché non è uscito a inizio anno Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX, remake dei primissimi titoli Pokémon Mystery Dungeon Squadra Rossa e Squadra Blu. Dopo averlo gioco e amato, ho rispolverato il mio 3DS ed ho recuperato tutti gli altri capitoli usciti, tutti titoli più che validi e consigliati. I fan continuano a dibattere su quale sia il migliore dei giochi usciti, ossia Squadra Rossa e Squadra Blu e Squadra di Soccorso DX ed Esploratori del Tempo, dell’Oscurità e del Cielo (quest’ultimo è una terza versione), soprattutto per quanto riguarda la trama, ed oggi voglio analizzarli ed esporre una mia personale opinione a riguardo. Prima di iniziare però vi avviso che ci saranno parecchi spoiler.

Per semplicità, mi riferirò al primo capitolo come Squadra ed al secondo come Esploratori, mentre chiamerò il protagonista dei giochi Treecko e il partner Totodile (sono i Pokémon che ho scelto in entrambi i giochi). Inizierei quindi con la storia e la narrazione, avvertendovi nuovamente degli spoiler perché andrò a riassumere le trame dei due giochi, dividendo in premesse, svolgimento, battute finali, post game e poi qualcosa di più particolare. Entrambi sono ambientati in un mondo popolato solo dai Pokémon, che hanno costruito una loro società, dove, per qualche strano motivo, spuntano come funghi i dungeon misteriosi, luoghi molto particolari che variano ogni volta che ci si entra. Il protagonista è un umano che si sveglia con un’amnesia trasformato in un Pokémon. In Squadra, Treecko verrà trovato da Totodile in un bosco dove, dopo aver cominciato a cercare di capire cosa fosse successo e perché fosse lì, andrà in soccorso di un Caterpie caduto nel dungeon. Dopo averlo aiutato, i due formeranno un team per soccorre chi si trova in difficoltà a causa di diverse catastrofi naturali che stanno diventando sempre più frequenti. Soccorso dopo soccorso, la loro fama inizierà ad attirare l’attenzione del Team A.C.T. (così si chiama in un anime tratto dal gioco), composto da Alakazam, Charizard e Tyranitar, che sente che in Treecko c’è qualcosa di insolito, e del Team Perfidia, formato da Gengar, Medicham e Ekans, che ne approfitta per ostacolarli e guadagnarci sopra. Per quanto riguarda Esploratori, la scena iniziale ci mostra Totodile intento ad entrare a far parte della Gilda di esploratori di Wigglytuff, ma non sentendosela se ne va sulla spiaggia, dove al tramonto i Krabby soffiano bolle, venendo però seguito da un Koffing e uno Zubat che hanno visto che ha con sé un oggetto apparentemente prezioso, che lui chiama Frammento Antico. Sulla spiaggia troverà Treecko incoscente, ma qui i due Pokémon veleno lo attaccano per rubargli il Frammento Antico, venendo poi seguiti in un dungeon. Recuperato l’oggetto, Totodile riprova ad entrare nella gilda e Treecko andrà con lui. Da qui inizieranno una gavetta come squadra di esploratori, mentre la gilda indaga su alcuni strani avvenimenti.

Tutti e due i titoli se la prendono comoda nelle fasi iniziali, per poi accelerare notevolmente il ritmo. Squadra, dopo che i protagonisti hanno affrontato il leggendario Zapdos per salvare Shiftry, un soccorritore non tornato da una missione, ci farà raggiungere la Vetta Ancestrale per incontrare Xatu, un pokémon veggente, che dirà a Treecko che la sua trasformazione è in qualche modo legate alle catastrofi naturali. Il giorno dopo, Treecko e Totodile conosceranno la leggenda di Ninetales, che narra di una Gardevoir, compagna di squadra di un umano, che subì una maledizione di Ninetales al posto del partner per proteggerlo. Ninetales, mosso da pietà, chiese all’umano se volesse salvarla, ma lui fuggì, per questo diventò un pokémon e da quel momento iniziarono le calamità. Tempo dopo, Gengar, che aveva origliato la conversazione con Xatu, riunirà tutti i pokémon in piazza per parlare delle catastrofi, usando ciò che ha ascoltato e terrorizzando tutti, per poi concludere che l’unico modo per salvare il mondo è eliminare l’umano della leggenda, indicando come tale Treecko e mettendolo in cattiva luce, ma il Team A.C.T., credendo in lui, gli lascia del tempo per scappare e scoprire se sia davvero così. Fuggito insieme a Totodile, Treecko si ritroverà davanti molte peripezie, tra cui i leggendari Moltres e Articuno, venendo anche contattato da Gardevoir che si rivelerà colei che l’ha portato nel mondo dei Pokémon. Arrivati al Monte Surgelo, dimora di Ninetales, il Team A.C.T. li raggiunge pronto per affrontarli, ma Ninetales interviene, confermando gli eventi della leggenda e smentendo il fatto che sia Treecko l’umano di cui narra. Non c’è molto tempo per gioire: un violento terremoto si scatena, segno che Groudon si è risvegliato. Il Team A.C.T. cerca allora di andare a placarlo, mentre Treecko e Totodile tornano a Piazza Pokémon, dove Gengar proverà a non far crollare la sua tesi pretendendo inutilmente delle prove, che arrivano poi come giornali. Dopo diversi giorni il team di Alakazam non è ancora tornato, motivo per cui viene formata una squadra speciale per raggiungerli nella Caverna Magma, senza successo. A quel punto, i protagonisti si avventurano nella Caverna Magma, riuscendo a sconfiggere Groudon e salvare i tre pokémon, missione che verrà festeggiata in piazza.

Molto più complesso lo svolgimento di Esploratori: la gilda decide di organizzare una spedizione al Lago Foschia. Durante il suo svolgimento, a cui parteciperà anche il Team Teschio, di cui fanno parte Koffing e Zubat, si scoprirà che lì c’è uno dei cinque Ingranaggi del Tempo, misteriosi artefatti che permettono al tempo di scorrere, custodito da Uxie. Ma dopo qualche giorno arriva una brutta notizia: uno degli ingranaggi è stato rubato e in quella zona il tempo si è fermato. Anche quello di Uxie verrà rimosso, rivelando che il responsabile è un Grovyle. Perciò i membri della gilda, con l’aiuto del celebre esploratore Dusknoir, cercheranno di impedire che anche gli ingrannaggi custoditi da Mesprit e Azelf facciano la stessa fine, solo che il primo viene sottratto, mentre il secondo viene sigillato in tempo. Con l’aiuto dei tre guardiani, Dusknoir riesce a catturare Grovyle e decide di riportarlo nel futuro, da cui entrambi provengono, ma trascinerà con sé anche Treecko e Totodile per eliminarli. Nel futuro, completamente cupo, con il tempo fermo e governato da Dialga Oscuro (un Dialgo impazzito), i tre pokémon dovranno fuggire e tornare nel presente con l’aiuto di Celebi, rivelando che Dusknoir ha mentito ed in realtà è un seguace di Dialga Oscuro, che Grovyle stava raccogliendo gli Ingranaggi del Tempo per portarli alla Torre del Tempo, dimora di Dialga, per prevenirne il crollo e riscrivere questo futuro, e che Treecko, anche lui del futuro, era l’umano partner di Grovyle, separati mentre stavano viaggiando nel tempo. A questo punto Grovyle torna alla ricerca degli ingranaggi, mentre Treecko e Totodile, aiutati dagli altri esploratori, cercheranno di localizzare la Terra Nascosta, luogo dove si trova la Torre del Tempo.

Ora ci troviamo alle battute conclusive, che finiscono ovviamente con un’epica battaglia finale. In Squadra, durante i festeggiamenti in Piazza Pokémon, tutti vengono contattati da Xatu, venendo a conoscenza che le catastrofi naturali sono dovuta all’avvicinamento di una meteora e che l’unico modo per eliminarla è scalare la Torre Celeste dove risiede Rayquaza e chiedere al leggendario di distruggerla con il suo Iper Raggio. Treecko intanto, contattato da Gardevoir, comprende di essere in questo mondo per salvarlo e, una volta fatto, sarebbe dovuto tornare nel mondo degli umani. Xatu e Alakazam usano i loro poteri per creare la Gemma Teletrasporto, aiutati da un pokémon spettro (Gengar) e permettere a Treecko e Totodile di raggiungere il dungeon finale. Scalata la torre, il leggendario non sarà contento della richiesta, accettando solo dopo essere stato sconfitto. Distrutta la meteora, entrambi i protagonisti vengono inghiottiti dall’esplosione, ma verranno salvati da Gengar, che, fingendo di trascinarli in un mondo oscuro, li riporta alla Vetta Ancestrale.

Queste sono invece le battute finali di Esploratori: dopo aver esplorato la Grotta Salmastra, Treecko, Totodile e Grovyle verranno portati da un Lapras alla Terra Nascosta, dove scopriranno che per raggiungere la Torre del Tempo è necessario azionare il Vascello Arcobaleno, una piattaforma fluttuante, con il Frammento Antico. Tuttavia Dusknoir ne approfitta per tendergli un’imboscata e riportarli nel futuro, venendo però sconfitto. In un momento in cui non c’è Totodile, Dusknoir, convinto di far desistere Treecko, gli dice che se il futuro fosse stato cambiato ogni creatura del futuro, compreso lui, sarebbe scomparsa definitivamente. Grovyle, per impedire una reazione di Dusknoir, si sacrifica trascinandolo nel futuro, lasciando tutto nelle mani di Treecko e Totodile. Raggiunta la cima della Torre del Tempo, Dialga Oscuro tenterà di fermarli, venendo battuto, in questo modo i protagonisti posizionano gli Ingranaggi del Tempo ripristinando il corretto flusso del tempo e facendo tornare normale Dialga.
Prima di passare al giudizio sulla trama e la narrazione, vorrei soffermarmi sul post game e come la storia continua dopo i titoli di coda. Il dopo storia di Squadra ci fa affrontare principalmente le conseguenze della distruzione della meteora, che ha ad esempio riportato alla luce il (maledetto) Rudere Sepolto, aperto la Grotta Meteora e aver ferito e fatto precipitare Latias in un dungeon profondo, più qualche nuovo evento legato ai leggendari. Il vero dopo storia è incentrato su Gengar che, rivelatosi l’umano di cui parla la leggenda, vuole liberare Gardevoir dalla maledizione, la quale non l’ha mai odiato nonostante la sua fuga. Analogo quello di Esploratori, che ci fa anche conoscere retroscena sui personaggi già conosciuti ed affrontare un nuovo antagonista, che preferirei omettere. Esploratori del Cielo ha anche aggiunto degli episodi con altri protagonisti, non completamente essenziali (io ho giocato Esploratori dell’Oscurità), ma comunque graditi per approfondire.
VERDETTO: Entrambi i capitoli propongono una storia semplice ma apprezzabile, con vari momenti memorabili, soprattutto quelli che riguardano il legame tra i protagonisti (la fuga ed il viaggio nel futuro). A livello di storia, vince certamente Esploratori con la sua trama più complessa, cupa e avvincente, ma narrativamente la spunta Squadra, poiché decisamente più semplice, lineare e meno caotica, a differenza del secondo titolo che ha diverse lacune legate alla narrativa sui viaggi nel tempo, di cui una che mi ha quasi rovinato un momento bellissimo, che mi hanno ricordato Final Fantasy VIII. Inoltre c’è anche una chicca nelle storie, di cui non parleremo perché meriterebbe un’analisi a parte, che è molto più evidente in Squadra. Il post game è però un vantaggio di Esploratori: decisamente più lungo e in gradi di approfondire molto di più la trama.

Ora voglio concentrarmi sui personaggi, precisamente gli antagonisti, poiché i personaggi principali sono piuttosto simili per entrambi i giochi, ma non per questo dimenticabili. L’unico effettivo antagonista di Squadra è Gengar, ottimamente caratterizzato: l’umano della leggenda che vuole assolutamente lasciarsi alle spalle le sue azioni a discapito del protagonista, che può diventare il suo capro espiatorio, ma che sente di doversi redimere aiutando Treecko e salvando Gardevoir perché il legame con lei è sempre stato forte e non se n’era mai accorto. Purtroppo in Esploratori, nonostante la maggiore importanza che hanno nella storia, nessun cattivo lo raggiunge: il Team Teschio, analogo al Team Perfidia di Gengar, non è altro che un gruppo di cattivi che vuole ostacolarci senza un apparente motivo, ad esempio facendo fallire un incarico importante di Treecko e Totodile affinché venissero puniti ed esclusi dalla spedizione, che va in fumo per la scelta di Wigglytuff di far partecipare tutti, o quando nelle battute finali rubano il Frammento Antico, per poi restituirlo dopo essere stati messi al tappeto dai boss del dungeon, tutto senza troppi giri di parole. E in più, nel post game non compare mai. Per ciò che riguarda l’antagonista principale, Dusknoir, non è altro che un cattivo senza scrupoli che non vuole essere intralciato da nessuno, ingannando tutti affinché non venga riscritto il futuro. Infine, l’antagonista del post game, nonostante una buona caratterizzazione, anche lui è abbastanza stereotipato, inoltre è stata una scelta pessima relegarlo al dopo storia, poiché viene presentato come responsabile della maggior parte degli eventi principali, tra cui il crollo della Torre del Tempo e l’amnesia e la trasformazione di Treecko. A mio parere, sarebbe stato meglio farci affrontare una sua versione del futuro, al posto di Dusknoir, ed una del presente durante la storia principale.
VERDETTO: Sebbene Esploratori renda i cattivi più importanti a livello narrativo, non sono poi così memorabili, anche perchè, rispetto a Gengar, nessuno si evolve, eccezion fatta per Dusknoir in un episodio aggiuntivo di Esploratori del Cielo dove però non è tanto approfondita e convincente.

Adesso, per l’ultimo confronto, mi sono tenuto il pezzo forte, il momento più dibattuto dei due titoli, considerando che è certamente il più amato per entrambi i giochi, anzi per tutti i giochi della serie: il finale. In tutti i capitoli Pokémon Mystery Dungeon, il finale è sempre un addio che i due protagonisti devono dirsi, in quanto uno dei due scompare, tutto in una scena emozionante accompagnata da uno o più superbi temi musicali. Ogni finale ha fatto piangere a dirotto tantissimi appassionati, me compreso, che ho sempre sperato invano di poter resistere. Nel finale di Squadra, durante i festeggiamenti per il successo, Gardevoir appare agli occhi di Treecko ringraziandolo e ricordandogli che adesso dovrà tornare nel mondo degli umani. Lui viene avvolto dalla luce, cosa che non passa inosservata agli altri pokémon, i quali rimangono sotto shock al sapere della sua partenza, soprattutto Totodile. Treecko quindi si trasforma in una sfera di luce che ascende al cielo, ma, sentendo una voce che gli fa notare come l’addio abbia spezzato il cuore del suo caro amico, rifiuta di andarsene e torna indietro, comparendo alla base del team dove tutti si erano riuniti. Per Esploratori, con un finale più lungo come poi per gli altri capitoli, Treecko scompare dissolvendosi in luce, avendo cancellato la sua esistenza riscrivendo il futuro, mentre lui e il suo partner stavano raggiungendo il Vascello Arcobaleno per andare via. Nonostante lui giuri che non l’avrebbe mai dimenticato, Totodile non riesce ad accettarlo, ma dovrà comunque vederlo sparire ed esaudire il suo ultimo desiderio: tornare indietro e raccontare tutto affinché non succeda più nulla di simile. Dopo molto tempo, Totodile tornerà sulla spiaggia al tramonto con le bolle dei Krabby, ricordandosi che l’ultima volta che l’ha vista è quando conobbe Treecko e, iniziando a ripensare alle sue avventure con lui, un ricordo tira l’altro la tristezza per la sua scomparsa aumenta sempre di più. Dialga, sentendo il dolore di Totodile, come ringraziamento per aver ripristinato il corso del tempo ed averlo salvato, farà riapparire Treecko.

VERDETTO: Per quanto siano entrambi finali molto emozionanti, soprattutto il secondo, è Squadra a spuntarla. Fermi! Posate torce e forconi che vi spiego: per prima cosa, la scomparsa del protagonista viene giustificata come un ritorno nel suo mondo avendo completato il suo compito, motivo che non sembra così valido, quindi perché le strade dei due protagonisti dovrebbero separarsi? Il secondo capitolo la mostra invece come una conseguenza dovuta al cambio del corso degli eventi, quindi inevitabile e irreversibile (è questo il momento quasi rovinato dalle lacune narrative: Dialga evoca qualcuno che non esiste e, per metterci una pezza, Esploratori del Cielo aggiunge altro sfiorando però il contraddittorio, cioè non è stato effettivamente Dialga). E in più, ciò che rende davvero più triste il finale di Squadra è il fatto che la partenza di Treecko non viene sofferta solo da Totodile, come in Esploratori, ma da tutti i pokémon che ha conosciuto presenti in quel momento, è insomma un dolore collettivo.
In definitiva, quale dei due giochi vince, Squadra o Esploratori? Se volete proprio la mia personalissima opinione, nessuno: tutti e due titoli, come poi gli altri capitoli della serie, sono più che validi, ottimi esponenti del loro genere e degni della serie di cui portano il nome, che fareste bene a recuperare al più presto. Tuttavia, anche per dare senso a questo confronto, direi che Squadra vince per quanto riguarda personaggi principali e antagonisti, momenti emozionanti (fuga, finale e arco narrativo di Gengar) e storia se non ne cercate una troppo complessa ma piacevole. Esploratori invece la spunta per quanto riguarda la trama più oscura e coinvolgente, nonostante le pecche della narrazione, la lore più profonda ed anche qui vari momenti avvincenti. Non mi sono sbilanciato sul gameplay, escludendo vari cambiamenti nel remake aggiunti negli altri due capitoli, essendo essenzialmente lo stesso, però posso dirvi che la storia sia di Squadra che di Esploratori saprà farvi felici e vi auguro di godervela fino alla fine. Se proprio volete un consiglio su quali recuperare, giocatevi prima Squadra e poi Esploratori, onde evitare di rovinarvi alcune delle bellissime scene che può offrirvi dopo essere stati già “avvisati” dalle più complesse del secondo titolo.
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