Vesper-Recensione

Tu! Hai visto! La LUCE!

A volte, le cose più semplici sono quelle in effetti più complesse da spiegare. Tutti sappiamo cosa siano la luce ed il buio, eppure questi concetti nascondono tutta una marea di minuzie fisiche e segreti che se spiegati nel dettaglio sarebbero più grandi della somma del concetto: Luce vuol dire che si vede, e buio vuol dire che non ci si vede.
Ecco, Vesper non solo fa della luce e del buio i suoi cavalli di battaglia, ma è anche un videogioco all’apparenza semplice, ma che nasconde molto di più

Platform 2D con elementi puzzle, Vesper è la storia di Seven, un robottino apparentemente innocuo che si trova suo malgrado lanciato in un mondo ostile senza alcun modo per difendersi da altri robot più grossi e cattivi, e dai segreti che gravano sul suo passato. Sarà quindi nostro compito indossare le scarpe metalliche di Seven ed esplorare questo mondo gigantesco, cercando di non finire uccisi nell’impresa, nascondendoci nel buio, raccogliendo in giro potenziamenti che ci renderanno l’impresa più semplice, e trovando anche indizi sul passato del mondo e del nostro.
Ad un certo punto infatti troveremo sul nostro percorso una speciale arma in grado di assorbire la luce chiamata Drive Gun (o l’arma per distruggere le armi) ed usarla per vari effetti come aprire portoni, controllare i nemici e molto altro, ma se pensate che essere armati renderà il viaggio meno pericoloso vi sbagliate di grosso.
Vesper è un gioco più d’astuzia che di azione: vi troverete a dover risolvere tutta una serie di enigmi ambientali con un difficoltà crescente che risultano fortunatamente raramente frustranti, e molto poco basata sulla croce e delizia del genere, il “Trial and error” presente anche in questo titolo, ma solo in alcuni momenti inziali, quando ancora tutte le meccaniche non sono ancora state digerite.Il gameplay piuttosto semplice ma solido, si affianca molto bene al design di questo mondo: i personaggi sono sagome nere piuttosto elementari, mentre alcuni sfondi sono dipinti arzigogolati che fungono da cornice che contrasta perfettamente con il nostro protagonista, mettendo in prospettiva la sua dimensione minuta con cambi di inquadratura molto intelligenti, che ci permettono di osservare tutta la potenza degli sfondi 2D; citiamo, perchè ci ha colpito molto, l’enorme mano che esce dal terreno illuminata dalla luna, ma già dopo pochi minuti di gioco si inizia a vedere tutto l’amore che è stato riversato in questo titolo, tutto nascosto nella cura per i dettagli.
Dal modo che usa il nostro robot per nascondersi, che è semplicemente chiudere il faro che ha sulla fronte risultando così una semplice silouhette, al comportamento dei nemici quando un personaggio muore, all’uso dei colori molto cinematografico. Anche perchè, alla fine, la luce bianca è in realtà fatta di sette colori giusto? E come si chiama il nostro protagonista se non Seven?

A livello tecnico il gioco gira molto bene, anche se in alcuni momenti, specialmente quando ci sono molti elementi a schermo, abbiamo notato dei rallentamenti anche vistosi, che spariscono in fretta una volta cambiata schermata, ma che in alcuni momenti quando l’azione diventa frenetica, possono risultare fastidiosi. E parlando di transizioni a schermo, abbiamo notato durante la nostra partita un effetto piuttosto bizzarro: tutte le volte che Seven passa da una schermata all’altra, non riappare esattamente all’inizio della schermata, ma si trova un pelo più spostato, fattore che nei primi livelli ci aveva lasciati un secondo perplessi, ma a cui ci siamo poi abituati abbastanza in fretta.
Sebbene poi abbiamo trovato molto intelligenti tutti i vari sistemi impiegati dal team creativo per rendere difficile se non impossibile barare nei vari puzzle, dall’altro lato questo fa un po’ male alla sperimentazione, rendendo alcuni puzzle che sarebbero potuti essere risolti anche in modi più creativi, un pelo troppo chiusi, e limitanti.
Ma, tolte queste difficoltà, Vesper risulta essere un gioco molto intrigante, che presenta peraltro anche un buon fattore rigiocabilità, non solo perchè sparsi per il mondo di Seven sono nascosti tutta una serie di file che ci raccontano un po’ il passato del nostro protagonista (passato che è comunque anche chiarissimo senza, se non siete fan dell’esplorazione), file però ben nascosti che vi faranno spremere ben bene le meningi per trovarli, ma anche perchè, una volta finito, il titolo si aprirà per voi una seconda opportunità di riscoprire il mondo di Vesper, in un modo… diverso. Ogni decisione che prenderete avrà una sua conseguenza, ed il modo in cui vi comporterete cambierà un po’ lo stile del gioco.

Se siete stati videogiocatori negli anni 90, ed avete amato titoli come Abe’s Odyssey (titolo da cui Vesper prende moltissimo, sia nelle meccaniche sia nello spirito, sebbene le avventure di Seven siano molto meno grottesche e più seriose, sebbene alcuni achievement del gioco siano delle battute anche divertenti a tratti, che aiutano a spezzare il ritmo) troverete un ritorno di forma ad un genere iconico, che sembrava essersi perduto nelle sabbie del tempo; se siete giocatori più giovani vi troverete di fronte ad una sfida tosta, ma mai ingiusta nei vostri confronti.
Questo è inoltre il primo titolo dello studio Cordens Interactive, studio peraltro tutto italiano, e dobbiamo dire che, anche se nessuna opera prima è perfetta, Vesper è stata davvero un piacevolissima sorpresa. Un gioco solido, intelligente, che non sfigurerà nella vostra libreria virtuale, e alla quale sarà anche piacevole tornare di tanto in tanto. Se Cordens Interactive inizia così, e continuerà a migliorare le sue abilità tecniche, non vediamo l’ora di provare il loro decimo videogioco.

Pro
  • – Uso del colore e della luce cinematografico
  • – Un ritorno di forma ad un genere iconico
  • – Design molto interessanti
  • – Buona rigiocabilità
Contro
  • – In alcuni momenti è presente del lag troppo visibile
  • – Transizioni a schermo che hanno bisogno di tempo per esser assimilate
  • – Alcuni puzzle sono troppo lineari

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