Ehi, dov’è finita la mia iena?
Tecnicamente film numero 8 dell’universo filmico condiviso dell’universo Dc, Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è un film diretto da Cathy Yang (Dead Pigs) su sceneggiatura di Christina Hobson (Bumblebee) e basato sul fumetto creato da Chuck Dixon, Jordan B Gorfinkel e Greg Land.
Il film ci racconta la storia di Harleen Quinzel alias Harley Quinn (Margot Robbie) criminale e mercenaria alla ricerca di un nuovo scopo nella vita, dopo la rottura con il principe pagliaccio del crimine, il famoso Joker.
Le cose però non sono semplicissime per la nostra Harley, visto che, senza la protezione del Joker, ormai tutta Gotham City è sulle sue tracce, e vuole fargli la pelle, soprattutto il boss mafioso Roman Sionis (Ewan McGregor) ed il suo braccio destro Victor Zsasz (Chris Messina).
Inoltre, la nostra riluttante eroina di troverà in mezzo ad una brutta storia di vecchi regolamento di conti mafiosi, ed incrocerà la strada con la poliziotta Renee Montoya (Rosie Perez), la cantante che nasconde un segreto Dinah Laurel Lance (Jurnee Smollett), la misteriosa Cacciatrice (Mary Elizabeth Winstead) e la ladra adolescente Cassandra Cain (Ella Jay Basco).
Senza nessuno ad aiutarla, ed in mezzo ad una storia molto più grande di lei, che la vede finalmente protagonista e non più spalla, riuscirà Harley a ritrovare se stessa, o tornerà alla sua vecchia vita, come aveva sempre fatto le altre volte?

Se vi siete approcciati a Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn perchè eravate in cerca di un film d’azione colorato, divertente, e con delle coreografie pazzesche, avete scelto il film giusto. In un modo o nell’altro, con una scelta di regia deliberatissima, ogni singola scena di botte di questo film è stata girata in una location diversa, e anche se a volte di tratta dei classici luoghi di lotta da film, ogni volta c’è un qualcosa che rende la scena uno spettacolo per gli occhi. Sparatorie colorate, botte sotto la pioggia, combattimenti sui pattini… questo film, non mette limiti alla sua stranezza, e sebbene abbia molto poco “super” rispetto ad altre pellicole sui supereroi, compensa con queste scene estremamente divertenti e coinvolgenti.
Scene peraltro abbinate ad una colonna sonora azzeccatissima, che sfrutta appieno una diversità di generi non indifferenti, e che mi rende molto difficile dimenticare alcune scene, fra cui una bellissima lotta al ritmo di “Black Betty”.
Il cast è di livello, ed Ewan McGregor ci presenta un cattivo forse poco approfondito, ma che riesce a divorare la scena e a mostrare tutti i suoi muscoli attoriali portandoci un personaggio disturbato che prova ad uscire dai classici stereotipi del boss cattivissimo, entrando magari in altri stereotipi, ma con una certa grazie. Da questo punto di vista, un plauso va anche a Chris Messina, che riesce tutto sommato bene ad interpretate uno psicotico.

Jurnee Smollett, che interpreta Dinah Laurel Lance, è stata una rivelazione, ed è diventata in poco tempo il mio personaggio preferito del film, oscillando perfettamente in uno spettro di emozioni molto ampio, e a calarsi molto bene nel personaggio. Allo stesso modo, la Winstead (Cacciatrice) e la Robbie (Harley) fanno un buon lavoro nel gestire due personaggi tutto sommato opposti, ma che riescono a plasmare con la stessa confidenza, la prima giocando bene su una dicotomia oscurità/insicurezza, la seconda sulla dicotomia insicurezza/espressività.
Il film scorre molto bene, ed è soprattutto molto equilibrato: giocando su diversi piani temporali narrativi, nessuno dei suoi tre atti, risulta lento, mentre in altri film di supereroi, questo è di solito uno dei difetti più vistosi. Putroppo però la performance di Rosie Perez (Montaya) non è all’altezza di quella del resto del cast, e la nostra sembra sempre più fuori posto di quello che dovrebbe essere. Sicuramente, il suo essere l’unica persona “normale” in un gruppo di persone strane era un obiettivo del film, ma il personaggio di Renee Montoya sembra proprio aver sbagliato set.
Allo stesso tempo, il personaggio di Cassandra Cain è molto poco utilizzato, ed è triste dirlo, ma sebbene la signorina Basco faccia del suo meglio, il suo personaggio poteva essere tranquillamente sostituito con una borsa. Letteralmente. Il film inoltre, non esce mai troppo dal suo seminato, e sebbene provi ad essere un po’ bizzarro e molto colorato, non prende mai nessun rischio, che invece si sarebbe potuto permettere, e questo è francamente un peccato.
Inoltre, per essere un film con così tanti personaggi, solo due sono esplorati in modo abbastanza approfondito. Non che mi aspettassi altro, con molti personaggi in giro, e poco tempo a disposizione è sempre complesso dare il giusto spazio a tutti, ma in alcune scene del film, non ci si prova nemmeno.
Dopo una marea e mezza di film sui supereroi, è sempre difficile trovare qualcosa di dire di diverso, specie perchè, alla fine della fiera, ci troviamo sempre di fronte a prodotti molto, ma molto simili fra di loro (e in alcuni casi pure uguali). Quello che cambia sono le intenzioni e, ovviamente, l’esecuzione, come la differenza fra una crostata fatta dalla mamma, ed una fatta in pasticceria. La seconda sarà sicuramente più “scientifica”, ma non avrà forse anche un sapore più dozzinale?
Sono andato al cinema a vedere Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn senza nessuna aspettativa di sorta, e sono uscito da cinema tutto sommato soddisfatto. Cosa che invece non mi era successo dopo aver visto film su personaggi a cui ero molto più affezionato.

Questo perchè, sebbene Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn non prenda nessun rischio, fa tutto quello che dovrebbe fare un buon film sui supereroi, e ci aggiunge una piccola ciliegina. Che in questo caso è quel guizzo di personalità che esce dalla sua regia, sempre vivace e divertente, che sfrutta al massimo la stupidera di essere all’interno di un universo dove la gente vola, e quindi non tutto deve per forza avere senso sempre.
Un film che riesce a rendere estremamente appetibile un panino, semplicissimo, solo con un paio di inquadrature, e riesce a rendere sempre divertente vedere Margot Robbie che fa delle verticali, spingendo a chiedersi come riuscirà a risolvere la situazione questa volta, con le sue doti ginniche.
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn ci presenta un ibrido interessante fra il mondo reale, ed il mondo dei supereroi, con una buona disanima sui sentimenti, e sul modo che le persone hanno per rapportarsi con essi, su come non sempre le cose vadano come vogliamo, e che, quando si parla di emozioni, e si arriva alla radice delle stesse, e si fa un percorso, alla fine il risultato non sarà mai del tutto spiacevole.
Si tratta del film della vita, il miglior film sui supereroi che sia mai stato fatto? Personalmente, credo di no.
Credo anche di non esser proprio il target del film, e va bene così. Credo che questo sia il peggior film sui supereroi mai fatto? Diamine, no.
Sono andato a vedere questo film con un’amica e lei è uscita entusiasta, perchè era un film con un sacco di donne che facevano cose ganze.
E quindi, alla fine, mi sembra un grande risultato portato a casa. Senza pretese, con semplicità, e con un film che dimostra che si possono fare le stesse cose che fanno gli altri, anche con un genere diverso.
Se devo però fare una nota da appassionato di fumetti, credo che dare al personaggio della Basco il nome “Cassandra Cain”, sia stato uno spreco, visto che, per come il personaggio è stato gestito, poteva veramente essere qualunque altro personaggio dell’universo Dc, o anche, perchè no, un personaggio nuovo. Sono sempre favorevole agli adattamenti, quando modificano cose secondarie, o anche primarie ma con intelligenza. Qui, non mi sembra siano state fatte nessuna delle due. Questo ovviamente non inficia il mio giudizio finale, ci mancherebbe, ma le occasioni sprecate, vanno fatte notare.
