Captain America:Civil War-Recensione

E tu, da che parte stai?

Mentre gli Avengers, gruppo di supereroi composto da Capitan America (Chris Evans), Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), Falcon (Anthony Mackie) e Vedova Nera (Scarlet Johanesson) si trova in Africa, scoppia un incidente di grosse dimensioni che costa la vita a dozzine di persone. I governi mondiali decidono così di creare dei protocolli che renderebbero i supereroi degli strumenti al servizio delle nazioni unite. A favore di questo progetto c’è anche Iron Man (Robert Downey Jr) insieme all’amico War Machine (Don Cheadle) e Visione (Paul Bettany), facendo firmare anche la Vedova Nera, e causando una rottura fra gli Avengers. Come se non bastasse, per il mondo si aggira anche un pericoloso criminale (Daniel Brhul) che vuole utilizzare i poteri del vecchio amico di Capitan America, il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan).  Questo scatenerà come un effetto domino, uno scontro su più fronti, nel quale prenderà parte anche il re dello stato africano del Wakanda, Pantera Nera (Chadwick Boseman), l’ex ladro Ant-Man (Paul Rudd), l’arciere in pensione Occhio di Falco (Jeremy Renner) e un giovane eroe senza troppa esperienza, tale Spider-Man (Tom Holland)

 Cosa c’è di buono

Quel momento che tutti aspettavamo è arrivato. La Marvel ha fatto un cattivo figo. Anzi, il più figo mai visto sullo schermo. Molto, troppo diverso da come è nel fumetto, ma ne cattura l’essenza un sacco bene, e davvero, era anche ora. L’azione è pazzesca, coreografata magistralmente e assolutamente pregnante. I dialoghi sono pazzeschi e riescono con grande maestria a condividere l’azione e l’umorismo, nella miglior tradizione dei film Marvel, senza risultare un film “d’azione ma da ridere” ma neanche un “dramma con le calzamaglie”.  Le idee di Capitan America e Iron Man sono ben divise, ma comprensibili entrambe, al contrario del fumetto dove la questione era maggiormente sbilanciata. Il film fa della continuity una scelta di vita, e questo è un bene ma anche un male, e quini lo metto qui sotto. Le performance di tutti gli attori sono molto valide, con un plauso ad Elizabeth Olsen, perchè mi fa molto ridere che tutti son lì a fare i fighi saltando come molle e dando cazzotti, e lei fa tai-chi nel vuoto, aspettando gli effetti speciali. La trama è molto solida, e gestita molto bene, seppur molto ricca, cosa assolutamente rara. Infine è figo come il tutto sia alla fine un film su Capitan America, anche se ci sono seimila supertizi.

Marvel’s Captain America: Civil War Spider-Man/Peter Parker (Tom Holland) Photo Credit: Film Frame © Marvel 2016

Cosa c’è di meno buono

Un paio di personaggi femminili in più noni avrebbero guastato. Il film è molto poco equilibrato, con un primo tempo piuttosto lento, e un secondo a montagna russa, e sebbene nel secondo questo cambio continuo di stile e registro ci stia, rende la visione della prima parte piuttosto pesante, considerando anche la lunghezza importante del film. Alcune citazioni per Nerd sono insopportabili, perchè un film che si permette tante cose inverosimili allora se le può permettere tutte, e non lasciarle al ruolo di strizzatine d’occhio. Stesso discorso per i riferimenti ai film precedenti.
I personaggi secondari sarebbero pure notevoli, se non fosse che sono lì solo per pubblicizzare i loro film in solitaria. L’impatto che hanno relativamente al film, a parte un paio di scene per la Pantera, è pari a quattro su dieci. Va bene tutto, ma se mi metti tanti personaggi, mi aspetto di più. Le scene post credits, rovinano un po’ tutto il senso del film. Che poi film è un po’ esagerato, poichè di base, come molte altre pellicole Marvel, più che un film si ha l’impressione di vedere un lungo telefilm.

 Giudizio Finale

Capitan America Civil War, è un piacevolissimo film Marvel. Nel parere di chi scrive, un pelo inferiore al suo prequel, ma nel complesso un film anche migliore dei capitoli sugli Avengers “ufficiali”. Un florilegio di trame che si incastrano senza buchi, ma che filano lisce come l’olio, e danno al film un tono particolare, che lascia lo spettatore a bocca aperta, compreso il fan sfegato che può oggettivamente prevedere come minimo due colpi di scena. Ma questo poco importa, perchè Capitan America: Civil War è un bellissimo circo di esplosioni e di emozioni, un film dove l’importanza di un’eroe che crede che siano i sogni a muovere il mondo, messo di fronte ad un modernità razionale ma disarmante, non può fare altro che ribellarsi. Un film che pur mettendo l’enfasi su molti personaggi, non perde mai di vista il suo protagonista, che risulta alla fine davvero un perno all’interno dell’universo Marvel, riuscendo anche a mettere delle citazioni forti, da alcune delle pagine più interessanti del fumetto moderno.  Per quanto ci siano tante botte e relativamente meno storia, il film non sembra mai un carcassone volante, ma piuttosto un modo sempre più raffinato di fare film con i supereroi, un genere relativamente giovane che ha ancora molto da imparare.

È difficile trovare un modo interessante per descrivere il film, perchè il film stesso è molto interessante, e preferisce far parlare le azioni piuttosto che le parole, sebbene le parole all’interno della pellicola abbiano un peso molto forte. C’è molto senso di meraviglia, unito ad un senso di realismo bizzarro, che capisce che i supereroi non sono solo costumi, maschere e botte, ma anche storie dentro altre storie.
Per molti, questo era il film dei desideri. Il film che poteva rispondere alla domanda “chi è più forte fra questo eroe che mi piace e questo che mi piace meno”. Il film che porta Spider-man sul grande schermo nell’universo Marvel (e lo fa piuttosto bene), il film dove finalmente c’è più di un nero (grazie al cielo). Per me, questo era un film basato su una saga molto sopravvalutata, che non mi aveva superconvinto. E invece, con un bel mix di piani malvagi su larga scala, e con un cattivo che mi ha lasciato a bocca aperta, ma sopratutto con un forte lavoro di integrazione di storia e personaggi, mi ha preso. Finalmente la storia è più importante dei personaggi.  

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