Deadpool: il film- Recensione

Solo chiacchiere, o c’è di più?

Il personaggio di Deadpool,  ha avuto una genesi buffa al cinema. Sebbene il nostro abbia avuto una prima prova cinematografica nel film X-men Le origini – Wolverine, che da molti appassionati viene considerato un vero disastro, un progetto filmico per il mercenario in rosso era già in progetto dal 2004 per la New Line Cinema. Questa passerà poi la palla alla Fox che girerà attorno al personaggio per anni come se non fosse ben conscia dei possibili grandi incassi. Perchè alla fin fine, stiamo sempre parlando di Deadpool. Il tipo che ha più vignette scannerizzate ed usate su tutti i social e siti di condivisione immagini del mondo. Fatto sta che anche grazie alla pressione dell’attore Ryan Reynolds (anche in veste di produttore), il film avrà finalmente la sua genesi nel 2016, con regia di Tim Miller, e sceneggiatura di Rhett Reese e Paul Wermick (già assieme per quel gioiello tamarro che fu GI Joe: Retaliation).

La Trama (Senza Spoiler)

Wade Winston Wilson (Ryan Reynolds) è un ex soldato delle forze speciali con la bocca molto larga, che dopo essere stato cacciato dall’esercito fa il mercenario. Durante una serata al bar conosce Vanessa (Morena Baccarin) ed è subito amore. Quando Wade scopre di avere il cancro però l’idillio si rompe. Il nostro si vende ad un’organizzazione governativa guidata dal misterioso Ajax (Ed Skrein) per ottenere superpoteri, poter guarire dalla malattia restare accanto a Vanessa. Quello che non sa è che in realtà i suoi guai sono appena iniziati: trasformatosi in un uomo col potere di rigenerare ogni ferita ma completamente sfregiato, Wade si mette sulle tracce dei suoi “benefattori” per fargliela pagare. Nella sua missione non mancherà di suscitare l’attenzione degli X-men che manderanno due di loro a verificare chi sia questo personaggio: Colosso (il cui personaggio è in computer grafica ma ha la voce originale è di Stefan Kapicic) e Testata Mutante Negasonica (Brianna Hilderbrand).

Due note di colore. Il film in America, è stato mandato in onda con un rating “R”, ovverosia un “vietato ai minori di 17 anni”, a causa di numerose profanità, sessualità e violenza. Alcuni hanno detto che questo è il primo film basato su un fumetto ad avere tale restrizione, ma probabilmente non hanno mai visto i tre film di Blade oppure “Il Corvo”. No vabbè… Così. Per dire.

Per i quattro gatti a cui interessa molto il lato doppiaggio, devo confessarvi che ho visto il film in lingua originale, quindi non posso darvi molte informazioni sull’adattamento. Posso però dirvi che è gestito dalla PUMAISdue e diretto da Fiamma Izzo. Le voci dei protagonisti sono:

Deapool: Francesco Venditti

Vanessa: Francesca Manicone

Ajax: Frank Messina

Colosso: Ivan Melkumjan

Testata Mutante Negasonica: Gaia Bolognesi  

Che cosa c’è di buono  

L’azione è pazzesca. Concentrata, ma pazzesca. Una coreografia molto più che ganza per delle botte che sono poesia in movimento, fra le migliori del genere. Il fatto che per metà film Reynolds indossi la maschera è fantastico: finalmente un attore che capisce l’importanza del costume e adegua la sua abilità recitativa senza ripercussioni, che di base è una delle cose che più piace del supereroe. La struttura e il montaggio del film sono ben fatti e ben studiati, con un sapiente uso di flashback, piani sequenza, oltre che dotati di una telecamera ben piantata a terra e non la solita montagna russa durante un terremoto. Le citazioni a fatti, avvenimenti, personaggi e un sacco di altra roba presente nei fumetti, sono molte. Ma questo punto va anche sotto. Quindi conta metà.

Cosa c’è di non buono  

La maggior parte dei personaggi, comprimari inclusi (anzi, sopratutto loro) sono di un monodimensionale ragguardevole. E per carità, va bene che siam qua per vedere Deadpool, ma Deadpool da solo non funziona. Ma ne parlo più approfonditamente tra un attimo. Le citazioni, le strizzatine d’occhio anche a vecchie interpretazioni di Reynolds non fanno ridere e a ben vedere sono anche un po’ tristi, anche perchè per il resto il fattore “comico” è relativamente solido. Sembra un mossa un po’ pigra prendere in giro gli errori del passato che hanno infatidito i fan, solo per far loro un piacere. Così come il fatto che il film presupponga che lo spettatore sappia già chi sono gli X-men, Colosso e altri dettagli, quando poi prende delle belle libertà sul personaggio per evitare spiegoni. Pur essendo un film Fox, Deadpool prende dalla Marvel il darci personaggi femminili abbastanza dimenticabili, così come cattivi mosci. Ma ormai sembra essere la regola…

“MA GIOVANNI! NON HAI PARLATO DELLE BATTUTE!”. Di base, lo humor è soggettivo. E Deadpool non mi ha fatto ridere. Ma mai. Però a volte ho sorriso, e alcune scene hanno un tempismo comico molto ben gestito, tali da rendere Deadpool per quello che è: Bugs Bunny assassino. Il problema semmai è che le battute più belle erano già presenti nel trailer e questo non può che dar fastidio. Della serie: ci sta nel film, non può far tutto ridere. Quindi è una pura questione strutturale a questo punto.

Ma, alla fine della fiera, Deadpool è un bel film? Sì, ma ha un problema. La grande forza di Deadpool è il sapere quello che è, ossia un film per gli appassionati, per i fan del personaggio e per quelli un po’ stufi dei film di supereroi senza il sangue. In tutto questo il film sa di non essere un prodotto pazzesco e quindi in alcuni momenti è molto faticoso capire se Deadpool ci è, o ci fa. Per esempio: Vanessa è la fidanzata così tanto perfetta perchè davvero si prende in giro il classico interesse amoroso, o gli scrittori si sono semplicemente dimostrati pigri? Perchè in alcuni momenti si vede davvero che il team dietro la pellicola ha voluto fare le cose in grande, e questo include anche la presa in giro e la volgarità che ci sta (come il cammeo di Stan Lee, che ha una citazione finissima), però poi ci sono delle gravi cadute di stile e di struttura che la domandina ce la fanno salire. Deadopool è stato pubblicizzato come “Il supereroe adulto”, ma adulto Deadpool proprio non lo è.

E’ Deadpool il film che salverà il genere? Assolutamente no. Deadpool è un piacevole diversivo, un film che si fa guardare per la sua splendida tamarraggine, in un turbinio di stupidaggini, lotte e momenti anche interessanti di relazione, ma non è un grandissimo film, non è un capolavoro e per fortuna lo sa. Questo a mio modo di vedere è un grosso, grosso pregio. Un film che si prende meno sul serio di quanto non lo faccia il suo pubblico, ha la mia approvazione. Ci sono due scene dopo i titoli di coda che per coerenza hanno tutti i problemi del film. Pazzesco… Sembra una magia.
Poi, va bene tutto, ma metti Rob Liefeld e Fabian Nicieza nei credits, che è anche doveroso perchè lo hanno inventato, ma non metti Joe Kelly che è quello da cui hanno preso 90% della trama allora lì mi arrabbio.

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