Un po’ si vince, ma un po’ ci si annoia
Quinto film nell’affresco cinematografico della Dc Comics (durata 120 minuti), Justice League è stato girato da Zack Snyder (con un piccolo aiuto in circa il 20% del film da parte di Joss Whedon), già artefice del film su Superman Man of Steel e del duello Batman V Superman.
La sceneggiatura del film è stata scritta da Whedon e da Chris Terrio, il primo lo ricordiamo come il regista di Avengers, il secondo per lo script del sovracitato Batman V Superman.
Il film si basa sui personaggi creati da Jerry Siegel e Joe Shuster (Superman), Gardner Fox, Robert Kanigher e Carmine Infantino (Barry Allen), Mort Weisenger e Paul Norris (Aquaman), William Moulton Marston, Elizabeth Hollway Marston, Olivia Byrne ed HG Peters (Wonder Woman), Bob Kane e Bill Finger (Batman). Con una partecipazione speciale, quella di Jack “King” Kirby, inventore del Quarto Mondo, ovverosia i cattivi della pellicola. E sì, sia Bill Finger che Jack “King” Kirby sono nei crediti del film. E sì, ho urlato di gioia anche stavolta.

La trama segue Batman (Ben Affleck) e Wonder Woman (Gal Gadot) mentre cercano di mettere su una squadra di protettori della Terra, dopo aver visionato in diretta la morte del suo protettore per eccellenza: Superman (Henry Cavill). La scomparsa del grande eroe ha infatti gettato il mondo nel caos, tanto che la Terra viene attaccata da Parademoni, esercito di mostri che si nutrono di paura, al soldo del Nuovo Dio Steppenwolf (Ciarán Hinds). Lo scopo di questo criminale è quello di terraformare il nostro mondo per conquistarlo, ma il suo potere è troppo per due soli eroi. Vengono così reclutati in una piccola, ma potente forza paramilitare il velocista novellino Flash (Ezra Miller), l’ibrido Uomo/Macchina Cyborg (Ray Fisher) e il principe di Atlantide Aquaman (Jason Mamoa).
Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere un essere col potere di un Dio? Riusciranno Lois Lane (Amy Adams), Alfred Pennyworth (Jeremy Irons) ed il commissario Gordon (JK Simmons), semplici spettatori nel conflitto finale ad uscire illesi da un guerra che non possono capire?

In tutto il film Gal Gadot, si rivela una garanzia. Vero cuore di questo film, la nostra Wonder Woman di fiducia è fra i personaggi migliori del film, in un mix di emozione e di figaggine mica da ridere.
La colonna sonora, è di Danny Elfman, e se questo non vi dà subito un senso di qualità, sì, il suo famoso tema di Batman del 1989 fa il suo strepitoso ritorno.
I comprimari sono tutto sommato simpatici, con un bel plauso a Jeremy Irons, vero padre sarcastico di Batman.
La cinematografia di alcune scene di lotta è tutto sommato molto simpatica (anche se, in alcuni casi già un pelo vista). Cyborg ed Aquaman si inseriscono molto bene all’interno delle dinamiche di gruppo, uno con il ruolo di unico non “belloccio”, mentre Aquaman riesce a dimostrarsi per quello che è: un gran figo.
Alcuni cammei sono piacevolissimi, e ben strutturati.
Vero è però che quando Batman fa battute da meme, diciamo che non ti fa proprio apprezzare il personaggio. Affleck è un Batman molto più moscio rispetto a quello di “Batman V Superman”. Flash è il novellino nel mondo degli eroi, ma la gestione del suo personaggio non riesce mai a prendere, e il suo charme fatto dall’essere il fan di supereroi che gioca finalmente in serie A, non è per niente contagioso, e il personaggio risulta piatto e monotono.
Steppenwolf è un cattivo ridicolo, con un piano ridicolo.
Alcuni dialoghi mancano totalmente di sottigliezza, come alcuni dettagli. Della serie, le Amazzoni nel film di Wonder Woman avevano addosso armature. In questo hanno dei bikini di pelle. E la cosa mi manda in bestia.

Justice League, è un film che ha fatto i compiti. Ma il giorno dopo ha riportato gli stessi. Mi spiego meglio: Justice League è un film prevedibile, a livelli abbastanza bizzarri. Una trama vista e rivista è un classico del genere, ma nel farlo lascia perplessi. Non ci sono colpi di scena che non siano prevedibili, il conflitto è stereotipato e le dinamiche di gruppo sono… beh sempre le stesse. Un po’ di litigi, una lotta finale dove tutti vanno d’accordo e la promessa di rifarlo.
Il problema è che comunque il potenziale per essere un bel film la pellicola ce l’ha, ma tutto sta nel voler fare troppe cose assieme; per provare a farlo nel poco tempo a sua disposizione, Justice League tende ad appiattire il tutto per renderlo più digeribile.
Il film introduce una marea di concetti interessanti, che però vengono gestiti in meno di cinque secondi, per poi passare di nuovo al pezzo di puzzle successivo, e così via fino alla fine del film.
Dopo una prima metà di spiegone puro, dopo una lotta finale senza mordente alcuno, il film arriva al suo epilogo, con una strizzatina d’occhio che lascia perplessi.

Lascia perplessi, perchè le fondamenta che questo film dovrebbe avere sono artificiali, sono farlocche. Il fatto che Superman fosse questo pilastro di speranza ed amore, e che dopo la sua morte tutti si siano inorriditi ed ora il mondo sia un posto più cupo, si basa sul fatto che l’Uomo d’Acciaio di Henry Cavill fosse davvero un grande eroe, cosa che nei film precedenti non era stata stabilita con le azioni ma ci era solo stata detta con le parole. Con una premessa così traballante, e senza una vera anima del gruppo, questa banda di eroi risulta efficace, ma solo fino ad un certo punto. È vero, un personaggio in particolare finalmente riesce ad essere più simile al suo ideale più classico, ma questo non basta a redimere un film che non osa prendersi nessun rischio, neanche nelle sue due scene segrete post crediti.
Justice League non è un film brutto ma non è un blockbuster, almeno non lo è a livello di storia visto che gli effetti speciali sono tutto sommato carini. Justice League è un film da “direct to DVD”. Un prodotto che non annoia per due ore, ma non appassiona neanche. Un diversivo in una blanda serata ma, tutto sommato, blando anch’esso.

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