Dolittle – Recensione

Robert Downwy Jr, dopo anni si toglie l’armatura per indossare… un camice(?)

Il motivo per cui Robert Downey Jr. stia diventando un’icona cinematografica per quest’epoca è ormai palese; volenti o nolenti il suo ruolo nel Marvel Cinematic Universe ha lasciato un segno l’ha catapultato sulla bocca di tutti. Forse anche per questo vederlo all’intero di una nuova pellicola spinge il pubblico alla sua visione, essendo effettivamente Dolittle il primo film che lo vede interprete fuori dal ruolo di Iron Man dopo ben 6 anni. La pellicola è uscita nelle sale italiane in 30 gennaio scorso, sotto la regia di Stephen Gaghan e prodotto da Susan Nicole Downey, la moglie dello stesso Robert per intenderci; detto ciò direi che possiamo iniziare un discorso più ampio su Dolittle.

Dolittle riprende le vicende del romanzo originale, introducendo un cast di animali tutt’altro che scontato!

Per chi come me è cresciuto negli anni 2000 al nome del Dottor Dolittle la prima immagine che viene in mente è quella di Eddie Murphy con un camicie bianco, circondato da un’infinita schiera di animali; se poi volete scavare nel passato potete anche scoprire il film del 1968 interpretato da Rex Harrison. Qualsiasi sia il vostro “dottore”, questo Dolittle è la cosa più lontana che possiate associargli; l’avventura qui narrata infatti prende spunto dagli originali romanzi di Hugh Lofting, ambientati in Inghilterra a cavallo della prima età vittoriana con la presenza di animali molto caratteristici sia per il loro aspetto che carattere. Il film stesso inizia con un piccolo corto animato che ci illustra in modo breve ma conciso, il passato del Dottor Dolittle, come lui abbia appreso il linguaggio di moltissime specie animali ed insieme alla sua compagna ed esploratrice Lily (Karisa Smutniak) abbiano fondato una clinica dove i due hanno accolto moltissimi animali salvati durante i loro viaggi assieme. Nel frattempo la loro fama cresca, ma la sventura è dietro l’angolo. Anni dopo arriva anche un invito alla corte inglese, viaggio che metterà in moto gli ingranaggi della storia.

La sceneggiatura di Dolittle è qualcosa di molto semplice, creato appositamente per le famiglie, quindi non c’è da aspettarsi grandi colpi di scena e talvolta qualche battuta si rivela essere un cliché; la stessa interpretazione di Robert Downey Jr. non ha riservato sorprese inaspettate, con una caratterizzazione del personaggio molto simile a quella vista in opere come Scherlock Holmes. Tutto il contrario invece per gli animali compagni del Dottore, assolutamente ben animati, caratterizzati e con un cast d’eccezione. Abbiamo Polynesia, il pappagallo e “coscienza” del dottore, doppiata in originale da Emma Thompson, ma ne abbiamo molti altri; Jip il cane occhialuto a cui Tom Holland presta la voce originale, Yoshi un orso polare che odia il freddo interpretato da John Cena, Dab-Dab un’anatra con una zampa di legno, assistente del dottore e doppiata da Octavia Spencer, Chee-Chee il gorilla fifone alter ego di Rami MalekSelena Gomez interprete di Betsy la giraffa e Ralph Fiennes nei panni di una terribile tigre. Una sfilza di attori incredibili, da un certo punto di vista nascosti nel film, ma che hanno saputo dare un valore aggiunto alla pellicola nonostante non siano visibili di persona. Per fortuna il doppiaggio in lingua italiana non toglie loro alcun merito, ma al contrario riesce a mantenere una buona caratterizzazione di tutti gli elementi in gioco.

A livello tecnico il film non è nulla di così elaborato, con una regia buona ed efficace che non osa più di tanto, che evita di inserire inserire piani sequenza o particolari inquadrature, creando appunto la scelta più giusta per un film dedicato alle famiglie. Nota di merito ai costumi che hanno saputo ribadire fin da subito l’epoca in cui è ambientato il film, accennando anche riferimenti al romanzo originale, ma anche a lavori cinematografici come il cappello a cilindro che compare più volte nel film, lo stesso indossato da Rex Harrison nel Il favoloso Dottor Dolittle del 1967. L’assenza di una vera e propria colonna sonora è un peccato, ma come accennato in precedenza la qualità del doppiaggio e la naturalezza con cui scorre l’opera, senza troppi tempi morti, hanno saputo compensare questa mancanza.

Essendo Dolittle la pellicola che ridà voce a Robert Downey Jr. fuori dal mondo Marvel mi sarei aspettato qualcosa di più, ma nonostante questo l’ecletticità dell’attore rimane quella di sempre. Il film in sé rappresenta un buon compromesso per accontentare le famiglie senza sbilanciarsi troppo: mai davvero noioso ma forse un po’ troppo scontato in certi punti. La presenza del grande cast di doppiatori rappresenta il punto forte dell’opera e pensare che John Cena abbia prestato la voce ad un orso polare o che Rami Malek sia un gorilla che ha paura persino della sua stessa ombra, sicuramente strappa un sorriso. Se avete dei bambini l’invito ad andare al cinema assieme per Dolittle è esplicito, in altri casi potete comunque provare a dargli una chance per passare una buona serata in compagnia di molti animali stravaganti. Non passerà alla storia, ma si lascia guardare senza problemi anche dai più grandi.

Pro
  • – Adatto a tutti e per tutti
  • – Un cast di “animali” d’eccezione
Contro
  • – Un Robet Downey Jr. un po’ sotto tono
  • – Talvolta scontato in alcuni punti
  • – Mancanza di una vera e propria colonna sonora

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