Se c’è una casa di produzione ormai storica e da tempo nel cuore degli appassionati dell’animazione giapponese, quella è A-1 Pictures. Il team ha dato i natali su schermo a opere del calibro di Ano Hana, The Seven Deadly Sins e 86 Eighty Six, passando per marchi blasonati come Sword Art Online o le trasposizioni dedicate alla serie Persona. Vien facile quindi desumere come ogni nuovo annuncio seguito dal loro nome faccia ben sperare dal punto di vista qualitativo. Una delle loro ultime produzioni, oggetto di analisi oggi, è Lycoris Recoil, che fin dal suo primo episodio in piena estate ha attirato l’attenzione sul web per aver ricevuto il pieno supporto da Hideo Kojima: non proprio un estraneo nel mondo dei videogames.
Lycoris Recoil alterna momenti cupi e riflessivi ad altri più leggeri con sorprendente equilibrio
Lycoris Recoil racconta di un futuro dove la pace e la quotidianità nelle metropoli viene salvaguardata da una misteriosa e segreta organizzazione governativa, denominata DA. La particolarità di questa organizzazione? Tutti i suoi membri operativi sul campo sono delle giovani ragazzine addestrate come militari dell’élite più selezionata, dal nome “Lycoris” pronte ai compiti più cruenti e disposte a tutto per raggiungere il proprio obiettivo. Da spietati sicari a guardie del corpo, eliminano i loro bersagli – terroristi e criminali di ogni sorta – prima che possano causare il minimo trambusto, evitando di scatenare panico tra i civili e mantenendo al minimo storico il tasso di criminalità.
Dopo pochi minuti della prima puntata facciamo la conoscenza della cinica Takina, che dopo aver disobbedito agli ordini e messo a rischio la vita di una compagna di squadra viene allontanata dall’organizzazione, per finire a lavorare nel bar caffetteria LycoReco assieme all’asso delle Lycoris Chisato. Il bar è ovviamente una copertura, visto che i suoi membri offrono lo stesso servizio della DA – talvolta collaborando anche con essi come vera e propria filiale minore – in alternanza alle più classiche mansioni da barista.

Le due protagoniste hanno ovviamente dei caratteri diametralmente opposti. Takina si presenta fredda, spietata e pronta ad eliminare i bersagli senza il minimo scrupolo. Chisato invece appare molto più svampita e con la testa tra le nuvole. Quest’ultima, inoltre, nonostante le incredibili abilità combattive si impone di combattere sfruttando proiettili di gomma ed evitando di eliminare i propri nemici indipendentemente dalle circostanze. Lycoris Recoil si pone come un anime dalle tinte poliziesche, con sparatorie e combattimenti frenetici, ma non dimentica una massiccia dose di slice of life. Questa mette in risalto lo stile “cute”, ma estremamente verosimile, delle due protagoniste.
Protagoniste che, durante le 13 puntate che vanno a comporre la prima stagione disponibile su Crunchyroll, imparano, maturano e cambiano in modo sostanziale. Takina si affeziona sempre di più al team del bar LycoReco, lasciando spazio a uno spirito molto più inquieto e istintivo. Chisato d’altra parte, dietro un sorriso innocente mostra la freddezza di un carattere calcolatore e fermo sul proprio modo di vivere. Parlando proprio di quest’ultima, inoltre, c’è un passato da scoprire durante al visione, qualcosa di abbastanza cupo che spiega il perché delle sue abilità sovraumane. Ci sono elementi della narrazione che non vogliamo assolutamente spoilerarvi, ma che, in minima parte, strizzano l’occhio anche alle opere di Kojima più e meno recenti.

Niente fantapolitica o stravolgimenti narrativi che riprendono e criticano la società contemporanea, sia chiaro, ma ogni elemento – dal più cupo al più rilassato – viene mostrato con le giuste dosi, per un mix di situazioni che riesce a tenere incollato lo spettatore in ogni episodio. Elogio per le animazioni, specie per gli scontri a fuoco, così come nei primi piani dedicati alle due protagoniste durante i momenti più distesi. Ribadiamo però come ciò che abbiamo più di ogni cosa apprezzato è proprio il carattere di Takina e Chisato sopradescritto.
Una piccola menzione di elogio anche per il villain principale della saga, Majima. Un criminale dagli atteggiamenti che ricordano il Joker di Batman per i continui tentativi di portare il caos sulla popolazione. C’è anche un’interessante sfaccettatura sulla psiche che soprattutto sul finale si apre ad un confronto dialettico per nulla banale con le giovani protagoniste.

In conclusione
Se proprio volessimo cercare di trovare un difetto a Lycoris Recoil e che, nonostante l’ottima gestione del ritmo, sarebbe potuto durare tranquillamente il doppio. Dare più spazio anche ai personaggi secondari e aggiungere enfasi su alcune tematiche più delicate, avrebbe alzato il livello delal produzione. Rimane una serie estremamente godibile e adatta a qualsiasi appassionato dell’animazione, che abbraccia più target evitando contaminazioni più marcate sui generi, mantenendo una spiccata personalità.

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