Disney Plus alla conquista dell’animazione giapponese

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Quando si pensa alla diffusione – anche nel Bel Paese – delle serie anime, bisogna dare un certo merito anche alle piattaforme di streaming più famose presenti sul mercato. Netflix e Amazon Prime Video hanno deciso di distribuire negli anni (e con una certa esclusività a seconda degli accordi) serie dalle disparate tipologie per accontentare vecchi e nuovi fan. Una scelta ovvia e che riflette gusti e interessi dei consumatori, non più soddisfatti esclusivamente dalla disponibilità di piattaforme ad hoc come VVVVID e Crunchyroll.

In tutto questo, l’ultimo anno ha visto un importante impegno anche da parte di Disney Plus nel proporre, in modo esclusivo, alcune serie estremamente particolari nella caratterizzazione. Ciò, in netta contrapposizione con lo stile della piattaforma più family friendly per quanto riguarda soprattutto l’animazione. Proprio per questo, e senza pensare a chissà che catalogo disponibile, abbiamo deciso di evidenziare tre anime disponibili su Disney + da considerare incredibili esperienze sul fronte qualitativo per qualsiasi appassionato.

Tatami Time Machine Blues

Il primo dei consigli per il catalogo anime di Disney Plus è il seguito di The Tatami Galaxy, incredibile opera del visionario Tomihiko Morim, famoso per narrare con incredibile maestria sprazzi di vita universitaria, nella quotidiana rappresentazione di sogni, paure, incertezze e speranze.

In realtà è una serie non direttamente collegabile alla prima, godibile senza limiti nonostante riprenda personaggi ed alcune tematiche rigorosamente spiegate come se fosse la prima volta che si entra a contatto con l’opera.

Tatami Time Machine Blue immerge lo spettatore nella vita di un giovane universitario senza nome (che riflette atteggiamenti dello stesso autore) intento a vivere la rosea vita del campus tra amicizie e amori. Una serie che in soli 6 episodi cattura lo spettatore, presentando una curiosa macchina del tempo con la quale il protagonista e i suoi compagni entrano in contatto e che sperano di usare per evitare di danneggiare il telecomando del condizionatore, fondamentale per sopravvivere durante la torrida estate.

Tomihiko Morim ci regala una nuova esperienza tanto leggera quanto coinvolgente.

Una storia per certi versi più leggera e lineare rispetto a The Tatamy Galaxy, ma non per questo meno introspettiva, capace di catturare grazie alle peculiari animazioni e alle forti personalità dei vari comprimari presenti.

La serie è in lingua originale con sottotitoli in italiano

Summer Time Rendering

In barba a chi possa credere che sia impossibile trovare serie d’animazione più mature e per certi versi crude su Disney Plus, Summer Time Rendering propone una storia ricca di misteri, adrenalinica, sotto molti aspetti brutale e soprattutto autoconclusiva.

Il giovanissimo Shinpei dopo le scuole medie su trasferisce a Kyoto per gli studi, ma dopo pochi anni è costretto a ritornare nell’isola nella quale è nato e cresciuto a causa di un nefasto avvenimento. La morte di una carissima amica getta un’incredibile tristezza tra nuove e vecchie conoscenze del nostro protagonista, obbligato a tornare prima del tempo sull’isola natia proprio per partecipare ai funerali.

In breve tempo, quella che sembra essere una normale veglia funebre da il via a un vortice di morti e situazioni paranormali che obbligano Shinpei a far luce su una misteriosa leggenda che coinvolge l’intera isola. Niente di eccessivamente horror, sia chiaro, ma Summer Time Rendering amalgama sapientemente mistero e azione, senza farsi problemi nel mostrare alcuni momenti più splatter e proporre sequenze decisamente cupe, in netta contrapposizione con uno stile colorato e decisamente curato per i dettagli.

Misteri e rivelazioni inquietanti pronte ad essere vissute tutte d’un fiato.

Una storia coinvolgente e che riesce a tenere incollato lo spettatore allo schermo dall’inizio alla fine dei suoi 25 episodi, da vivere tutta d’un fiato fino al suo – piacevolissimo – epilogo.

La serie è anche doppiata in italiano

Heavenly Delusion

Ultimo, ma non per importanza, Heavenly Delusion ricalca – per motivi diversi – la stessa dose di thriller e di azione elogiata nel precedente consiglio. Il tutto per ribadire quanto il catalogo di anime presenti su Disney Plus, per quanto ancora esiguo nei contenuti, presenti delle soluzioni incredibilmente di livello.

La storia proietta lo spettatore nel Giappone dei nostri giorni, o quel che ne rimane dopo un misterioso cataclisma che ne ha decimato la popolazione. Questa è ridotta a lottare per le poche risorse rimaste, tentando di sopravvivere a misteriose creature che imperversano in ciò che rimane delle varie metropoli, cibandosi dei più deboli.

In questo mondo dove vige la regola del più forte, seguiamo il viaggio di Maru e Kiruko, giovani dal misterioso passato in cerca di una terra chiamata “Paradiso” che potrebbe dare un po’ di tranquillità alla loro quotidiana lotta per la sopravvivenza. In parallelo, seguiamo anche le criptiche routine di un centro di ricerca dove vengono letteralmente allevati dei bambini e fatti crescere senza particolari regole legate al comune senso etico. Qui gli scienziati studiano con attenzione la loro crescita in una specie di “Terra Promessa” priva di pericoli, per scoprirne le evoluzioni caratteriali, così come le declinazioni per la scoperta del sesso e delle prime pulsioni giovanili.

Mistero, thriller psicologico e azione si amalgamano molto bene durante tutte le 13 puntate mostrando in modo parallelo entrambe le storie ed è difficile capire quanto siano collegate tra loro, lasciando spazio alle riflessioni dello spettatore pure sull’eventuale ordine cronologiche che le può coinvolgere.

Anche in questo caso non mancano i momenti ricchi di tensione.

La storia di Heavenly Delusion è tutt’altro che conclusa, e anzi in questa prima stagione di 13 puntate getta ancora più punti interrogativi in faccia allo spettatore. Parliamo di una serie che tocca tantissime tematiche di ampio spessore legate alla coscienza di sé, agli impulsi naturali irrefrenabili. Tocca argomenti ancora più delicati come l’affermazione della propria sessualità ed identità come individuo, senza dimenticare di menzionare i limiti oltre i quali la scienza non dovrebbe spingersi per la ricerca.

Non mancano nemmeno momenti più leggeri, confermando ancora di più come Heavenly Delusion possa essere una serie coinvolgente e capace di amalgamare più generi in un mix unico e ricco di carattere.
La sensazione finale, comunque, è che il meglio deve ancora essere mostrato su schermo, sperando non avvenga in un futuro troppo lontano.

La serie è in lingua originale con sottotitoli in italiano

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