Keep your Asgard up, I Ragnarok the house
Film numero 17 (porca la miseria) dell’universo cinematografico Marvel, e sequel di “Thor:The Dark World”, Thor:Ragnarok, è stato diretto da Taika Waititi (Boy), e scritto da Eric Pearson, Craig Kyle e Chris Yost (che i lettori di fumetti ricordano per i loro lavoro alla Marvel su un buon numero di testate).
Basato sul personaggio creato da Stan Lee, Larry Lieber e Jack “King” Kirby, Thor: Ragnarok riprende due saghe a fumetti, il ciclo sul dio del tuono scritto e disegnato da Walter Simonson, e Planet Hulk, miniserie scritta da Greg Pak e disegnata da Carlo Paguyan. Tutti gli autori di fumetti, sono citati nei crediti. E sì, tutte le volte che vedo Jack “King”Kirby nei crediti esulto. E dovreste farlo anche voi.
La trama del film prende piede due anni dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, e vede Thor (Chris Hemsworth) scontrarsi col demone di fuoco Surtur (Clancy Brown), la quale gli rivela che porterà la fine di Asgard, patria del dio del tuono. Tornato a casa il nostro eroe scopre che suo padre, il potente Odino (Anthony Hopkins) è stato sostituito dal fratello Loki (Tom Hiddleston). Ma su Asgard grava una minaccia ancora più grande rappresentata da Hela (Cate Blanchett), dea della morte. Per sconfiggerla, Thor e Loki si troveranno lanciati in un mondo alieno chiamato Sakaar, dove il potente Gran Maestro (Jeff Goldblum) tiene in schiavitù dozzine di alieni per mettere in atto lunghi combattimenti fra gladiatori. Catturato dalla misteriosa Valchiria (Tessa Thompson), Thor si troverà a dover combattere nell’arena contro il suo vecchio amico Hulk (Mark Ruffalo). Nel mentre su Asgard Hela ottiene un alleato nell’esecutore Skurge (Karl Urban), e un nemico nell’onnivegente Heimdall (Idris Elba). Riuscirà Thor a sconfiggere Hela, e a tornare sul mondo? O il Ragnarok sarà davvero la fine di tutto ciò che Thor e i suoi amici conoscono?

Thor:Ragnarok, è forse uno dei film che più sembra un fumetto che io abbia mai visto. Le scene d’azione, specialmente quelle a fine film, sono spettacolari, senza alcun ritegno, e tamarre quel giusto, che da davvero l’impressione di star sfogliando un classico albo Marvel.
L’arco narrativo di Thor è davvero notevole, ed il personaggio passa dall’essere una semplice macchietta, ad un qualcosa di più tridimensionale, ed Hemsworth riesce ad avere un buon registro comico, ma anche serioso in alcuni momenti. Stesso discorso per Mark Ruffalo, che ci dona un grande Hulk ma un ancor più grande Bruce Banner. Anche Tessa Thompson se la cava bene come Valchiria. Idris Elba è dieci spanne sopra a chiunque in questo film e Jeff Goldblum potrebbe fare davvero quello che vuole, che per me sarebbe lo stesso la parte migliore di questo film. La performance della Blanchett è sicuramente di qualità (andiamo, è la Blanchett), ma se avesse del materiale un pelino migliore forse sarei stato più soddisfatto.
La fotografia del film è molto buona, con delle architetture e dei design presi direttamente da Jack “King” Kirby, che si traslano perfettamente sullo schermo. La colonna sonora, parte integrante del film è particolarmente azzeccata. Tornando poi un secondo sul lato “fumetto”, questo è il primo film Marvel che sembra davvero interconnesso con gli altri, con delle citazioni mai forzate, molto divertenti, ed un cammeo di un altro membro dell’universo Marvel, che dà davvero a tutto un feel organico. Una scena nel finale, è una delle più belle scene che io abbia mai visto in un film di supereroi. Tamarra davvero al punto giusto.

Se dobbiamo però parlare anche del negativo, e dobbiamo farlo, prendete il grosso libro dei clichè, apritelo a caso, e ci troverete una foto di Thor:Ragnarok. La storia si muove su dei binari più che prevedibili, e ogni singolo colpo di scena è telegrafato manco fossimo nel 1800. Il ritmo del film è piuttosto sballato, con molte scene che sembrano andare a parare da qualche parte, ma poi si perdono nel nulla più cosmico. Stesso discorso vale per i tempi comici, esagerati nel loro essere presenti anche in momenti dove la comicità andrebbe lasciata un pelo da parte. Una gag che dura tutto il film deve essere molto solida, per funzionare, non prevedibile.
Questa invece è la nota per nerd. In questo film, esiste una scena, che è nell’olimpo delle scene più belle mai viste in un fumetto. Tavole di una rara bellezza, di un pathos quasi mai più replicato, che vengono portate su schermo, senza un briciolo di anima.
Penso che nessuno sia andato o andrà a vedere questo film, con l’idea di vedere il film sui supereroi definitivo, o un qualcosa che rivoluzioni il genere. Penso che molti vadano a vedere il film, sperando che sia meglio dei suoi capitoli precedenti. Non che ci voglia molto, ma su questo punto Thor 3 convince: è meglio di Thor 1 e 2. Su tutti gli altri punti, che non siano l’azione, Thor: Ragnarok è un dobermann con la museruola. Si presenta così, con una fotografia azzeccatissima, con una colonna sonora ganza, un bel cast, e un senso di fumetto pazzesco…e non conclude nulla. Nulla di nuovo, nulla che osi un po’ andare oltre. E’ come dare a qualcuno una scatola da centomila pezzi lego, e vedersi costruire un parallelepipedo. C’è poco da scrivere, perchè sullo schermo c’è molto poco; c’è un film di un franchise con poca identità, che prova a trovarne una nuova prendendo da altre fonti. Le due storie, quella di Hela e quella di Sakaar sono collegate letteralmente a caso, non hanno senso se non per dare uno o due deus ex machina, e devo dire che se ci si fosse focalizzati più su una o sull’altra, forse avremmo avuto un film migliore, invece di un qualcosa che sembra lasciato a metà. In più di una scena mi sarei aspettato un qualcosa di forte, di grosso, di chiassoso, e solo poche, pochissime volte ho visto il potere e la grandezza del fare un film sul dio del tuono. Spesso e volentieri ho visto degli stuntman o stuntwoman, bravissimi peraltro, volteggiare. Son rimasto contento? Certo, ma per dieci secondi.

Thor: Ragnarok, non riesce a catturare del tutto la tua attenzione, e nasconde le sue falle dietro esplosioni colorate e alcune gag non troppo riuscite, e mi spiace seriamente, perchè ha messo una grossa pezza su molti aspetti del personaggio di Thor che francamente lo rendevano uno dei personaggi più deboli e fiacchi dell’universo Marvel. Ma alla fine della fiera, non ho visto un film. Ho un visto una pellicola dimostrativa, che mi ha fatto vedere che con Thor potrei fare di certo un bel film, forse anche due, se mi impegno un po’ e lavoro sodo. Solo che il bel film, non è questo, che risulta un lavoro sghembo, una macchina senza motore, ma tirata a lucido. Qualcosa mi ha lasciato, alcune cose mi hanno emozionato. Ma non mi ha portato da nessuna parte. Il voto in stelline è due, ma perchè non possiamo dare i mezzi punti, quindi, per favore, fante vita che ci sia, e che sia un 2,5.

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